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Descrizione

Centro rivierasco, di origine medievale, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, sul settore industriale e sul turismo. È famosa per le ceramiche. Gli stefanesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina, fertile e produttivo, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge su una lieve altura, con una struttura urbanistica molto originale, concepita dal duca di Camastra, mostra segni di espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico non piatto. Lo stemma comunale, interzato in palo, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo palo, troncato, sono raffigurati: quattro gigli neri su sfondo argentato e, in campo azzurro, un palo d’oro, recante una banda nera, accostato da sei torri, pure d’oro. Il secondo palo, interzato in fascia, è così composto: nella prima fascia, partita, figurano, in campo aureo, un leone azzurro coronato e quattro triangoli –due sono argentati e due sono costituiti da pali rossi e dorati–; la fascia centrale, partita, raffigura: tre gigli rossi in campo argentato e sei fasce argentate e nere; nella fascia inferiore, dorata, spiccano sei gigli azzurri. Lungo il terzo palo, aureo, campeggiano, infine, sei bisanti rossi.

Storia

Il toponimo consta di un determinato, che è un omaggio al Santo cui è consacrata la chiesa omonima, e un determinante, scelto, invece, in onore di Giuseppe Lancia, duca di Camastra, suo famoso benefattore. Le attestazioni documentate certe a proposito della costituzione del primo nucleo urbano risalgono al XII secolo e precisamente a un documento con il quale Ruggero I il Normanno affida la giurisdizione del feudo all’abate del monastero della Santissima Trinità di Mileto. Successivamente, nel 1405, l’antico borgo passò sotto l’amministrazione dell’abbazia di Sant’Anastasia di Palermo. In seguito, il potere passò nelle mani di Antonio Napoli. Nel 1682 il feudo fu distrutto da una terribile frana; fu ricostruito per opera del duca di Camastra, nel 1685. La proprietà del casale passò nelle mani di Giovanni Lanza nel 1709. Del suo patrimonio artistico fanno parte: la chiesa madre, dedicata a San Nicola di Bari, in stile barocco, che presenta tre navate; la chiesa del Calvario, edificata in onore di Maria Santissima Addolorata, restaurata nel XIX secolo; la chiesa della Catena, che custodisce la tomba del duca di Camastra e una statua lignea del Cinquecento; il Palazzo Sergio, che ospita il museo della ceramica. Degna di nota per il suo valore artistico è la piccola chiesa rurale di Santa Croce di Santo Stefano di Camastra, nota come santuario del “Letto Santo”, poco distante dal centro abitato.

Economia

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 30, di Pro Loco, di carabinieri e guardia di finanza. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: estrattivo, alimentare, tessile, del vetro, dei materiali da costruzione, della metallurgia, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. La sua primaria risorsa economica, però, è legata alla lavorazione della ceramica, che deve la sua fortuna alla presenza nel territorio di cave di argilla. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche presenti permettono di frequentare le classi dell’obbligo nonché gli istituti d’arte, tecnico commerciale e per geometra. L’arricchimento culturale è favorito dalla biblioteca civica “Liborio Gerbino” e dal museo delle ceramiche. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Nota in Sicilia per la sua produzione artigianale di ceramiche artistiche, fa registrare un significativo movimento di turisti. Tra le manifestazioni si ricordano: i riti della Settimana Santa; la festa del Letto Sacro ed esaltazione della Santa Croce e la mostra della ceramica, ad agosto; la fiera di settembre; la festa di Santa Cecilia, a novembre. Il Patrono, San Nicola di Bari, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santo Stefano di Camastra rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 4.694
  • Lat 38° 0' 52,33'' 38.01453611
  • Long 14° 21' 2,38'' 14.35066111
  • CAP 98077
  • Prefisso 0921
  • Codice ISTAT 083091
  • Codice Catasto I370
  • Altitudine slm 70 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/12 al 31/03 per 8 ore/giorno
    B/746
  • Superficie 21.88 Km2
  • Densità 214,53 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 04:44
  • Tramonto 19:17
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