Descrizione

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin dall'antichità; l'economia locale è sorretta dall'agricoltura e da alcune piccole imprese industriali. I santangiolesi, il cui indice di vecchiaia rientra nei valori medi, si distribuiscono nel capoluogo comunale, in alcune altre località (Bagnara, Maccoli-Perrillo, Montorsi, Motta, Panelli, Pastene e San Marco ai Monti), in numerosi aggregati urbani elementari e in un buon numero di case sparse sui fondi. L'abitato, adagiato su una dorsale collinare, si affaccia sulla valle del fiume Sabato; dai suoi belvedere la vista si spinge fino all'ampio abitato di Benevento. Il territorio comunale possiede un'isola amministrativa fra i comuni di San Nicola Manfredi e Ceppaloni e confina con due isole amministrative del comune di San Nicola Manfredi; è caratterizzato dalla successione di morbidi rilievi collinari, rivestiti in parte di vegetazione spontanea, composta soprattutto da formazioni di macchia mediterranea, e in parte di seminativi, di oliveti e di vigneti. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano due monti verdi su cui si libra l'arcangelo Michele.

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin dall'antichità; l'economia locale è sorretta dall'agricoltura e da alcune piccole imprese industriali. I santangiolesi, il cui indice di vecchiaia rientra nei valori medi, si distribuiscono nel capoluogo comunale, in alcune altre località (Bagnara, Maccoli-Perrillo, Montorsi, Motta, Panelli, Pastene e San Marco ai Monti), in numerosi aggregati urbani elementari e in un buon numero di case sparse sui fondi. L'abitato, adagiato su una dorsale collinare, si affaccia sulla valle del fiume Sabato; dai suoi belvedere la vista si spinge fino all'ampio abitato di Benevento. Il territorio comunale possiede un'isola amministrativa fra i comuni di San Nicola Manfredi e Ceppaloni e confina con due isole amministrative del comune di San Nicola Manfredi; è caratterizzato dalla successione di morbidi rilievi collinari, rivestiti in parte di vegetazione spontanea, composta soprattutto da formazioni di macchia mediterranea, e in parte di seminativi, di oliveti e di vigneti. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano due monti verdi su cui si libra l'arcangelo Michele.

Storia

È menzionata in un documento del 1168, firmato dal pontefice Alessandro III in favore di Fusca, badessa di San Vittorino di Benevento, come TERRAS DE LOCO CUPULI; in precedenza, comunque, era stata abitata dai romani, come attesta il ritrovamento di alcune iscrizioni in pietra. Nata come casale di Montefusco, appartenne in epoca angioina a tale Guglielmo di Sant'Angelo; in seguito, avendo la famiglia Sant'Angelo preso parte alla cosiddetta “congiura dei baroni” (rivolta scatenata tra il 1485 e il 1487 dai feudatari meridionali contro la monarchia aragonese che governava il regno di Napoli), fu ceduta da Ferdinando d'Aragona a Leonardo Moccia. A questi succedette il figlio Mariano, nominato nel 1508 conte di Sant'Angelo da Ferdinando il Cattolico. Nel 1573 il feudo passò dai Moccia a Maddalena Gentile. Nel 1602 fu venduta all'asta e acquistato dai Latino di Benevento, che però furono costretti con la forza a cederla alla città di Benevento. Fu quindi annessa allo Stato Pontificio e seguì le sorti del ducato di Benevento. Il toponimo è legato al culto del Santo Patrono mentre la specificazione si riferisce probabilmente a un antico nome di località. Il centro storico dell'abitato conserva la cinquecentesca cappella di San Michele, la chiesa dei Santi Angelo e Leonardo, eretta nel 1754 e adorna di affreschi settecenteschi e di una statua di San Michele (XVI secolo), e il settecentesco ex-convento dei Liguorini, adibito oggi a casa di riposo per anziani.

È menzionata in un documento del 1168, firmato dal pontefice Alessandro III in favore di Fusca, badessa di San Vittorino di Benevento, come TERRAS DE LOCO CUPULI; in precedenza, comunque, era stata abitata dai romani, come attesta il ritrovamento di alcune iscrizioni in pietra. Nata come casale di Montefusco, appartenne in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINA'>angioina</a> a tale Guglielmo di Sant'Angelo; in seguito, avendo la famiglia Sant'Angelo preso parte alla cosiddetta “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CONGIURADEIBARONI'>congiura dei baroni</a>” (rivolta scatenata tra il 1485 e il 1487 dai feudatari meridionali contro la monarchia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ARAGONESE'>aragonese</a> che governava il regno di Napoli), fu ceduta da Ferdinando <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DARAGONA'>d'Aragona</a> a Leonardo Moccia. A questi succedette il figlio Mariano, nominato nel 1508 conte di Sant'Angelo da Ferdinando il Cattolico. Nel 1573 il feudo passò dai Moccia a Maddalena Gentile. Nel 1602 fu venduta all'asta e acquistato dai Latino di Benevento, che però furono costretti con la forza a cederla alla città di Benevento. Fu quindi annessa allo Stato Pontificio e seguì le sorti del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DUCATODIBENEVENTO'>ducato di Benevento</a>. Il toponimo è legato al culto del Santo Patrono mentre la specificazione si riferisce probabilmente a un antico nome di località. Il centro storico dell'abitato conserva la cinquecentesca cappella di San Michele, la chiesa dei Santi Angelo e Leonardo, eretta nel 1754 e adorna di affreschi settecenteschi e di una statua di San Michele (XVI secolo), e il settecentesco ex-convento dei Liguorini, adibito oggi a casa di riposo per anziani.

Economia

Tradizionalmente basata sulle attività rurali, l'economia locale poggia tuttora essenzialmente sulla silvicoltura (castagne) e sulla produzione di frumento, legumi (soprattutto fave), uva da vino e olive. L'industria è rappresentata da un modesto numero di piccole aziende, attive nei comparti delle confezioni, del tabacco, della lavorazione dei metalli e della meccanica. Il terziario appare fermo a uno stadio embrionale di sviluppo: dotato di una rete commerciale commisurata alle esigenze della comunità, non include servizi privati più qualificati, quale quello bancario. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone delle scuole dell'obbligo, di una biblioteca comunale, di una casa di riposo nonché, per quanto concerne l'assistenza sanitaria, della guardia medica e della farmacia; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Tradizionalmente basata sulle attività rurali, l'economia locale poggia tuttora essenzialmente sulla silvicoltura (castagne) e sulla produzione di frumento, legumi (soprattutto fave), uva da vino e olive. L'industria è rappresentata da un modesto numero di piccole aziende, attive nei comparti delle confezioni, del tabacco, della lavorazione dei metalli e della meccanica. Il terziario appare fermo a uno stadio embrionale di sviluppo: dotato di una rete commerciale commisurata alle esigenze della comunità, non include servizi privati più qualificati, quale quello bancario. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone delle scuole dell'obbligo, di una biblioteca comunale, di una casa di riposo nonché, per quanto concerne l'assistenza sanitaria, della guardia medica e della farmacia; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

Non rappresenta una meta turistica particolarmente ricercata; si trova tuttavia in una favorevole posizione, che permette di raggiungere in poco tempo Benevento e Avellino nonché il Parco naturale regionale del Partenio, ricco di meraviglie floristiche e faunistiche: rivestito da boschi di considerevole estensione, quest'ultimo ospita numerosissime specie di uccelli, oltre a piccoli mammiferi (gatto selvatico, pipistrello), rettili, invertebrati e anfibi (colubro, testuggine d'acqua). La festa del Patrono, San Michele Arcangelo, si celebra l'8 maggio.

Non rappresenta una meta turistica particolarmente ricercata; si trova tuttavia in una favorevole posizione, che permette di raggiungere in poco tempo Benevento e Avellino nonché il Parco naturale regionale del Partenio, ricco di meraviglie floristiche e faunistiche: rivestito da boschi di considerevole estensione, quest'ultimo ospita numerosissime specie di uccelli, oltre a piccoli mammiferi (gatto selvatico, pipistrello), rettili, invertebrati e anfibi (colubro, testuggine d'acqua). La festa del Patrono, San Michele Arcangelo, si celebra l'8 maggio.

Località

Bagnara, Cardillo, Maccoli, Montorsi, Motta, Panelli, Pastene, Perrillo, San Marco ai Monti, Sciarra

Bagnara, Cardillo, Maccoli, Montorsi, Motta, Panelli, Pastene, Perrillo, San Marco ai Monti, Sciarra

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sant'Angelo a Cupolo rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.