Descrizione

Centro collinare, di origine medievale, ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole e su quelle industriali. I sampietresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche sensibili. L'abitato, che sorge adagiato sul versante meridionale dell'imponente vulcano, presenta un impianto molto pittoresco ed è interessato da una forte espansione edilizia, dovuta, evidentemente, al massiccio incremento demografico, determinato da un saldo significativamente attivo del movimento naturale e, più ancora, da un forte flusso immigratorio; ha un andamento plano-altimetrico inclinato.

Centro collinare, di origine medievale, ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole e su quelle industriali. I sampietresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche sensibili. L'abitato, che sorge adagiato sul versante meridionale dell'imponente vulcano, presenta un impianto molto pittoresco ed è interessato da una forte espansione edilizia, dovuta, evidentemente, al massiccio incremento demografico, determinato da un saldo significativamente attivo del movimento naturale e, più ancora, da un forte flusso immigratorio; ha un andamento plano-altimetrico inclinato.

Storia

Il toponimo si deve alla chiesa intitolata a San Pietro. Nel XVIII secolo è stato aggiunto il determinante di origini latine, derivato da CLARUS con suffisso -ENTIA. La sua origine medievale è testimoniata, prevalentemente, dalle emergenze architettoniche presenti sul posto. Le attestazioni documentate certe al riguardo, invece, sono esigue. Nel 1239, regnante Federico II di Svevia, Catania divenne città demaniale, così passando dalle dipendenze del vescovo a quelle dirette della Corona. Fu allora che l'attuale capoluogo di provincia estese la sua autorità amministrativa a numerosi casali, tra cui quello di San Pietro Clarenza. La dipendenza durò per tutto il periodo svevo, non solo, ma anche per tutta la dominazione angioina e per tutta quella aragonese, fino a quella spagnola. Nel 1664 il borgo apparteneva al duca Massa, che l'aveva acquistato, insieme ad altre terre, dal demanio. Ceduto ad Antonio Reitano, fu elevato a principato da Filippo IV re di Spagna; in seguito, per diritto di successione, pervenne a Francesco Pietrasanta. Anche qui, come in tutta la Sicilia, il feudalesimo ebbe termine nel 1812, quando fu concessa la costituzione –che si ispirava più al costituzionalismo inglese che alla carta firmata lo stesso anno in Spagna–. Da allora iniziò un diverso rapporto col potere, conseguenza anche del sostanziale assorbimento del regno di Sicilia da parte di quello di Napoli, sotto il nome di Regno delle due Sicilie. Fu in questo contesto che si inserirono i nuovi fermenti che portarono, per esempio, alle crisi rivoluzionarie del 1820-21 e del 1848. Il tutto si concluse con la cacciata dei borboni, nel 1860, per mano di Giuseppe Garibaldi, e con la successiva unificazione dell'Italia sotto la corona dei Savoia. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, si segnala la chiesa madre, risalente al XVII secolo, al cui interno sono custodite pregevoli opere d'arte.

Il toponimo si deve alla chiesa intitolata a San Pietro. Nel XVIII secolo è stato aggiunto il determinante di origini latine, derivato da CLARUS con suffisso -ENTIA. La sua origine medievale è testimoniata, prevalentemente, dalle emergenze architettoniche presenti sul posto. Le attestazioni documentate certe al riguardo, invece, sono esigue. Nel 1239, regnante <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a>, Catania divenne città demaniale, così passando dalle dipendenze del vescovo a quelle dirette della Corona. Fu allora che l'attuale capoluogo di provincia estese la sua autorità amministrativa a numerosi casali, tra cui quello di San Pietro Clarenza. La dipendenza durò per tutto il periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SVEVO'>svevo</a>, non solo, ma anche per tutta la dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ANGIOINA'>angioina</a> e per tutta quella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>, fino a quella spagnola. Nel 1664 il borgo apparteneva al duca Massa, che l'aveva acquistato, insieme ad altre terre, dal demanio. Ceduto ad Antonio Reitano, fu elevato a principato da Filippo IV re di Spagna; in seguito, per diritto di successione, pervenne a Francesco Pietrasanta. Anche qui, come in tutta la Sicilia, il feudalesimo ebbe termine nel 1812, quando fu concessa la costituzione –che si ispirava più al costituzionalismo inglese che alla carta firmata lo stesso anno in Spagna–. Da allora iniziò un diverso rapporto col potere, conseguenza anche del sostanziale assorbimento del regno di Sicilia da parte di quello di Napoli, sotto il nome di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=REGNODELLEDUESICILIE'>Regno delle due Sicilie</a>. Fu in questo contesto che si inserirono i nuovi fermenti che portarono, per esempio, alle crisi rivoluzionarie del 1820-21 e del 1848. Il tutto si concluse con la cacciata dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BORBONI'>borboni</a>, nel 1860, per mano di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GIUSEPPEGARIBALDI'>Giuseppe Garibaldi</a>, e con la successiva unificazione dell'Italia sotto la corona dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, si segnala la chiesa madre, risalente al XVII secolo, al cui interno sono custodite pregevoli opere d'arte.

Economia

L'agricoltura produce uva, olive, agrumi e altra frutta. L'industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: dell'estrazione dei minerali, tessile, dell'abbigliamento, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e dell'edilizia. Interessante è l'artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di tessuti ricamati. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria, mentre è necessario raggiungere i centri vicini per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca “S. Comes”. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

L'agricoltura produce uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta. L'industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: dell'estrazione dei minerali, tessile, dell'abbigliamento, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e dell'edilizia. Interessante è l'artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di tessuti ricamati. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria, mentre è necessario raggiungere i centri vicini per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca “S. Comes”. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, si trova, tuttavia, in una favorevole posizione che permette di raggiungere facilmente interessanti siti naturalistici nei dintorni: il Parco dell'Etna, la costa e le isole dei Ciclopi. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate, sia per motivi di studio,, sia per esigenze sanitarie, sia per l'espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni. La Patrona, Santa Caterina, si festeggia il 25 novembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, si trova, tuttavia, in una favorevole posizione che permette di raggiungere facilmente interessanti siti naturalistici nei dintorni: il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=PARCODELLETNA'>Parco dell'Etna</a>, la costa e le isole dei Ciclopi. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate, sia per motivi di studio,, sia per esigenze sanitarie, sia per l'espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni. La Patrona, Santa Caterina, si festeggia il 25 novembre.

Località

Contrada Belvedere, San Leonardo, Sant'Antonio Eremita

Contrada Belvedere, San Leonardo, Sant'Antonio Eremita

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Pietro Clarenza rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.