Descrizione

Centro collinare di origine medievale; le principali fonti di reddito locali sono costituite dalle tradizionali attività rurali e dal turismo, che si sta ritagliando uno spazio sempre più significativo all'interno dell'economia locale. La comunità dei sannicolesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, si distribuisce nel capoluogo comunale, nelle località di Iannassi-Bosco Perrotta, Monterocchetta, Pagliara, Santa Maria a Toro, Santa Maria Ingrisone, Toccanisi e in un certo numero di case sparse sui fondi. Il territorio comunale possiede due isole amministrative, l'una tra i comuni Sant'Angelo a Cupolo, San Martino Sannita e la provincia di Avellino e l'altra tra quest'ultima e i comuni Sant'Angelo a Cupolo e Ceppaloni. L'abitato sorge su un dosso, dalla cima del quale si possono scorgere netti i contorni di Benevento e le valli dei fiumi Sabato e Calore; vigneti, castagneti e seminativi fanno da corona all'abitato, dilagando nella campagna sannicolese e alternandosi a querceti e a boschi ricchi delle molte essenze della macchia mediterranea. Sullo sfondo d'oro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia San Nicola di Bari, che indossa una mitra d'argento, una tunica azzurra e un ampio mantello rosso; il Santo regge nella mano destra il Vangelo e nella sinistra un pastorale, entrambi d'argento.

Centro collinare di origine medievale; le principali fonti di reddito locali sono costituite dalle tradizionali attività rurali e dal turismo, che si sta ritagliando uno spazio sempre più significativo all'interno dell'economia locale. La comunità dei sannicolesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, si distribuisce nel capoluogo comunale, nelle località di Iannassi-Bosco Perrotta, Monterocchetta, Pagliara, Santa Maria a Toro, Santa Maria Ingrisone, Toccanisi e in un certo numero di case sparse sui fondi. Il territorio comunale possiede due isole amministrative, l'una tra i comuni Sant'Angelo a Cupolo, San Martino Sannita e la provincia di Avellino e l'altra tra quest'ultima e i comuni Sant'Angelo a Cupolo e Ceppaloni. L'abitato sorge su un dosso, dalla cima del quale si possono scorgere netti i contorni di Benevento e le valli dei fiumi Sabato e Calore; vigneti, castagneti e seminativi fanno da corona all'abitato, dilagando nella campagna sannicolese e alternandosi a querceti e a boschi ricchi delle molte essenze della macchia mediterranea. Sullo sfondo d'oro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia San Nicola di Bari, che indossa una mitra d'argento, una tunica azzurra e un ampio mantello rosso; il Santo regge nella mano destra il Vangelo e nella sinistra un pastorale, entrambi d'argento.

Storia

In località Santa Maria Ingrisone sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici di epoca antica, tra cui due preziose statuette in bronzo raffiguranti Ercole. Il capoluogo comunale sorse invece nell'alto Medioevo: edificato dapprima in pianura, attorno alla chiesa di San Nicola, fu successivamente trasferito più in alto, all'interno delle mura del castello baronale. Divenuto casale di Montefusco, ospitò nel Duecento re Manfredi insieme alle sue truppe. Nella prima metà del Trecento apparteneva ai Cantelmi, da cui passò prima ai Castiglione e quindi, nel 1467, alla famiglia Grifo. Nel 1540 fu venduta ai Carafa, che la cedettero ai D'Aquino; Laudonia D'Aquino la trasmise, nel 1570, al figlio Elogio della Marra che, cinque anni più tardi, l'alienò a Federico e Leonardo dei Sozi. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Il toponimo si collega al culto del Santo Patrono; la specificazione si riallaccia invece allo storico soggiorno, nel territorio comunale, delle soldatesche di Manfredi. L'edificio religioso più importante è rappresentato dal santuario di San Nicola, che racchiude una statua del Santo e un pregevole altare, opere forgiate nel Settecento. Nel territorio comunale si ergono inoltre la moderna chiesa di Santa Caterina e quella di Santa Maria delle Granatelle. Saloni, giardini e numerosi locali una volta adibiti a carcere caratterizzano invece il quattrocentesco palazzo Sozi-Carafa.

In località Santa Maria Ingrisone sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici di epoca antica, tra cui due preziose statuette in bronzo raffiguranti Ercole. Il capoluogo comunale sorse invece nell'alto Medioevo: edificato dapprima in pianura, attorno alla chiesa di San Nicola, fu successivamente trasferito più in alto, all'interno delle mura del castello baronale. Divenuto casale di Montefusco, ospitò nel Duecento re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=MANFREDI'>Manfredi</a> insieme alle sue truppe. Nella prima metà del Trecento apparteneva ai Cantelmi, da cui passò prima ai Castiglione e quindi, nel 1467, alla famiglia Grifo. Nel 1540 fu venduta ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, che la cedettero ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DAQUINO'>D'Aquino</a>; Laudonia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DAQUINO'>D'Aquino</a> la trasmise, nel 1570, al figlio Elogio della Marra che, cinque anni più tardi, l'alienò a Federico e Leonardo dei Sozi. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Il toponimo si collega al culto del Santo Patrono; la specificazione si riallaccia invece allo storico soggiorno, nel territorio comunale, delle soldatesche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=MANFREDI'>Manfredi</a>. L'edificio religioso più importante è rappresentato dal santuario di San Nicola, che racchiude una statua del Santo e un pregevole altare, opere forgiate nel Settecento. Nel territorio comunale si ergono inoltre la moderna chiesa di Santa Caterina e quella di Santa Maria delle Granatelle. Saloni, giardini e numerosi locali una volta adibiti a carcere caratterizzano invece il quattrocentesco palazzo Sozi-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>.

Economia

L'economia locale, che ha subito una sensibile accelerazione a causa soprattutto della recente valorizzazione turistica del territorio, poggia essenzialmente sulla silvicoltura (volta alla produzione di castagne), sull'allevamento ovino e bovino, sull'agricoltura (si producono cereali, uva da vino, olive e frutta) e sulla lavorazione industriale del marmo e del tabacco; il settore secondario include inoltre alcuni opifici di piccole dimensioni, impegnati nella trasformazione dei prodotti alimentari e nella lavorazione del legno e dei metalli. Il terziario annovera una buona rete di distribuzione e, tra i servizi privati più qualificati, sportelli bancari. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, ospita le scuole dell'obbligo e la farmacia ma è sprovvista di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché di rilevanti strutture culturali; l'apparato ricettivo include strutture per il soggiorno ed esercizi di ristoro.

L'economia locale, che ha subito una sensibile accelerazione a causa soprattutto della recente valorizzazione turistica del territorio, poggia essenzialmente sulla silvicoltura (volta alla produzione di castagne), sull'allevamento ovino e bovino, sull'agricoltura (si producono cereali, uva da vino, olive e frutta) e sulla lavorazione industriale del marmo e del tabacco; il settore secondario include inoltre alcuni opifici di piccole dimensioni, impegnati nella trasformazione dei prodotti alimentari e nella lavorazione del legno e dei metalli. Il terziario annovera una buona rete di distribuzione e, tra i servizi privati più qualificati, sportelli bancari. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, ospita le scuole dell'obbligo e la farmacia ma è sprovvista di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché di rilevanti strutture culturali; l'apparato ricettivo include strutture per il soggiorno ed esercizi di ristoro.

Relazioni

Immersa in uno scenario tipicamente collinare, ricco di boschi di una certa estensione il cui sottobosco offre la possibilità di dedicarsi alla raccolta di frutti selvatici, funghi e castagne, ha saputo valorizzare le proprie potenzialità turistiche, divenendo una stazione di soggiorno abbastanza frequentata nella stagione estiva. La prima domenica di maggio il centro storico si anima per rendere onore alla Madonna del Fosso: la festa è inaugurata da una tradizionale processione cui si aggiunge, sul finire della giornata, l'allestimento di lunghe tavolate atte ad accogliere l'intera comunità in uno dei più importanti momenti di aggregazione dell'intero anno. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Immersa in uno scenario tipicamente collinare, ricco di boschi di una certa estensione il cui sottobosco offre la possibilità di dedicarsi alla raccolta di frutti selvatici, funghi e castagne, ha saputo valorizzare le proprie potenzialità turistiche, divenendo una stazione di soggiorno abbastanza frequentata nella stagione estiva. La prima domenica di maggio il centro storico si anima per rendere onore alla Madonna del Fosso: la festa è inaugurata da una tradizionale processione cui si aggiunge, sul finire della giornata, l'allestimento di lunghe tavolate atte ad accogliere l'intera comunità in uno dei più importanti momenti di aggregazione dell'intero anno. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Località

Iannassi-Bosco Perrotta, Monterocchetta, Pagliara, Santa Maria a Toro, Santa Maria Ingrisone, Toccanisi, Tuoppolo

Iannassi-Bosco Perrotta, Monterocchetta, Pagliara, Santa Maria a Toro, Santa Maria Ingrisone, Toccanisi, Tuoppolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Nicola Manfredi rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.