Descrizione

Comune di montagna, di probabile origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I sandamianesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nella località di Adrecchio, in nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio, comprendente l’area speciale Monte Birrone (montagna disabitata che raggiunge i 2.404 metri di quota), ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da una fase di forte espansione edilizia, rispecchia le caratteristiche del territorio comunale, mostrando un andamento plano-altimetrico tipico delle zone montane.

Comune di montagna, di probabile origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I sandamianesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nella località di Adrecchio, in nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio, comprendente l’area speciale Monte Birrone (montagna disabitata che raggiunge i 2.404 metri di quota), ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da una fase di forte espansione edilizia, rispecchia le caratteristiche del territorio comunale, mostrando un andamento plano-altimetrico tipico delle zone montane.

Storia

Il toponimo deriva dal nome della chiesa parrocchiale dedicata ai Santi martiri Cosma e Damiano. Le prime tracce della sua esistenza sono rintracciabili nell’atto di fondazione del monastero di Caramagna del 1028, quando il suo territorio comprendeva anche gli ex comuni di Pagliero, Lottulo e Paglieres. Come la maggior parte dei comuni della valle, fu parte dei possedimenti dei marchesi di Saluzzo nel XII secolo, e in seguito dei Savoia. Nel XVII secolo, per cercare di arginare l’eresia calvinista che dilagava in valle, fu costruito un convento di padri cappuccini, come era avvenuto ad Acceglio e a Dronero. A causa delle lotte civili conseguenti alle rappresaglie attuate dai Savoia contro gli eretici e a causa della peste del 1716, la popolazione decimata di San Damiano e quella di Pagliero si unirono in un unico comune. Poche sono le tracce rimaste del suo passato artistico, sia per l’incendio appiccato dai nazisti per rappresaglia nel 1944, sia per l’affermarsi dell’edilizia moderna, che non ha salvaguardato il patrimonio delle costruzioni di epoca medievale. Alcuni esempi ancora esistenti sono alcune bifore e facciate a vela di alcuni vecchi palazzi; si può osservare lo stemma della famiglia Berardi del 1507 su una lapide ottagonale di una fontana di pietra. La parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano è stata rimaneggiata nel corso dei secoli: il portale scolpito fa parte della costruzione originale risalente al Quattrocento.

Il toponimo deriva dal nome della chiesa parrocchiale dedicata ai Santi martiri Cosma e Damiano. Le prime tracce della sua esistenza sono rintracciabili nell’atto di fondazione del monastero di Caramagna del 1028, quando il suo territorio comprendeva anche gli ex comuni di Pagliero, Lottulo e Paglieres. Come la maggior parte dei comuni della valle, fu parte dei possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a> nel XII secolo, e in seguito dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Nel XVII secolo, per cercare di arginare l’eresia calvinista che dilagava in valle, fu costruito un convento di padri cappuccini, come era avvenuto ad Acceglio e a Dronero. A causa delle lotte civili conseguenti alle rappresaglie attuate dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> contro gli eretici e a causa della peste del 1716, la popolazione decimata di San Damiano e quella di Pagliero si unirono in un unico comune. Poche sono le tracce rimaste del suo passato artistico, sia per l’incendio appiccato dai nazisti per rappresaglia nel 1944, sia per l’affermarsi dell’edilizia moderna, che non ha salvaguardato il patrimonio delle costruzioni di epoca medievale. Alcuni esempi ancora esistenti sono alcune bifore e facciate a vela di alcuni vecchi palazzi; si può osservare lo stemma della famiglia Berardi del 1507 su una lapide ottagonale di una fontana di pietra. La parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano è stata rimaneggiata nel corso dei secoli: il portale scolpito fa parte della costruzione originale risalente al Quattrocento.

Economia

È sede della Comunità montana, di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la produzione di frutta e con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario si compone di piccole imprese operanti nel campo dei prodotti genericamente alimentari (tra cui il lattiero-caseario e delle bevande), del legno, della cantieristica, della metallurgia, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Modesta è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Le scuole del posto assicurano l’istruzione materna ed elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

È sede della Comunità montana, di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la produzione di frutta e con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario si compone di piccole imprese operanti nel campo dei prodotti genericamente alimentari (tra cui il lattiero-caseario e delle bevande), del legno, della cantieristica, della metallurgia, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Modesta è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Le scuole del posto assicurano l’istruzione materna ed elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Le bellezze proprie del paesaggio di montagna potrebbero costituire un efficace motivo di richiamo sia per il turismo estivo che invernale. Tuttavia la modesta attività economica spinge la maggior parte dei sandamianesi a rivolgersi verso i comuni più sviluppati soprattutto per lavoro, oltre che per motivi di studio e per l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Sebbene sia ancora in una fase di evoluzione, ha comunque intrapreso un’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai dintorni, con manifestazioni culturali o ricreative che ricalcano le radici del territorio. Tra queste si annovera: la fiera d’autunno, che si svolge nel mese di ottobre; il concorso “Puledri maschi di razza Mèrens 1-2 anni”; il concorso “Stalloni cavalli Mèrens”; la grande castagnata con esposizione di prodotti tipici; i balli occitani e la rassegna di canto corale “Cianto l’Autun”. La festa patronale, dedicata ai Santi Cosma e Damiano, si celebra il 26 giugno.

Le bellezze proprie del paesaggio di montagna potrebbero costituire un efficace motivo di richiamo sia per il turismo estivo che invernale. Tuttavia la modesta attività economica spinge la maggior parte dei sandamianesi a rivolgersi verso i comuni più sviluppati soprattutto per lavoro, oltre che per motivi di studio e per l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Sebbene sia ancora in una fase di evoluzione, ha comunque intrapreso un’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai dintorni, con manifestazioni culturali o ricreative che ricalcano le radici del territorio. Tra queste si annovera: la fiera d’autunno, che si svolge nel mese di ottobre; il concorso “Puledri maschi di razza Mèrens 1-2 anni”; il concorso “Stalloni cavalli Mèrens”; la grande castagnata con esposizione di prodotti tipici; i balli occitani e la rassegna di canto corale “Cianto l’Autun”. La festa patronale, dedicata ai Santi Cosma e Damiano, si celebra il 26 giugno.

Località

Adrecchio, Alberti, Arnaud, Bedale, Bersia, Bianchi, Caricatori, Chiabreri, Chiotto, Combamala, Combe, Filoira, Fracchie, Girardi, Grangia Tomaso, Lottano, Lottulo, Molineri, Monte Birrone, Paglieres, Pagliero, Pagliero Chiesa, Pallo, Piletta, Podio, Pragelato, Reboissino, San Damiano Macra e Foresti, Saretto, Serre, Torchietto, Ugo

Adrecchio, Alberti, Arnaud, Bedale, Bersia, Bianchi, Caricatori, Chiabreri, Chiotto, Combamala, Combe, Filoira, Fracchie, Girardi, Grangia Tomaso, Lottano, Lottulo, Molineri, Monte Birrone, Paglieres, Pagliero, Pagliero Chiesa, Pallo, Piletta, Podio, Pragelato, Reboissino, San Damiano Macra e Foresti, Saretto, Serre, Torchietto, Ugo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Damiano Macra rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.