Cittadina costiera di origine molto antica, proiettata con slancio verso l’industria e il terziario. La comunità dei sambenedettesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale ma popola anche una serie di case sparse sui fondi e i piccolissimi agglomerati urbani di Monte Cretaccio e Sentina. La parte antica dell’abitato, posta su un modesto rilievo, si raccoglie con vie strette e irregolari intorno alla piazza principale; dai piedi del colle fino all’arenile si estendono invece quartieri moderni, percorsi da ampi viali fiancheggiati da lunghi filari di palme. Sulle dune sabbiose che ricoprono la sottile striscia litoranea, ormai invasa dagli stabilimenti balneari, si sono formati microambienti adatti alla sopravvivenza della flora tipica dell’ambiente salmastro, comprendente specie quali il papavero delle sabbie, l’ammofila, la soldanella di mare, l’erba medica marina e la ruchetta di mare. Nell’immediato entroterra del territorio comunale, classificato collinare, abbondano invece i vivai, gli orti e i frutteti, che si alternano a una florida vegetazione mediterranea di lecci, pini, abeti e cespugli d’alloro e biancospino. La fauna più ricca e variegata è quella ittica, che annovera specie prelibate, quali il grongo, la spigola, il dentice e l’orata, oltre a molluschi e frutti di mare di vario genere. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, campeggia un guerriero, che stringe in una mano una spada e nell’altra un ramo di palma; il guerriero è posto davanti a una torre affacciata sul mare.