Descrizione

Cittadina di pianura, di origine antica, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I rubanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nelle località di Bosco e Villaguattera. Una buona parte della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio comunale, attraversato verso il confine da innumerevoli corsi d’acqua, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, che presenta una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo argentato, un semivolo spiegato, sostenuto da un artiglio rosso e accompagnato, in un cantone del capo, da un grappolo d’uva nera.

Cittadina di pianura, di origine antica, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I rubanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nelle località di Bosco e Villaguattera. Una buona parte della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio comunale, attraversato verso il confine da innumerevoli corsi d’acqua, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, che presenta una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo argentato, un semivolo spiegato, sostenuto da un artiglio rosso e accompagnato, in un cantone del capo, da un grappolo d’uva nera.

Storia

Reperti archeologici rinvenuti sul posto ne testimoniano l’origine romana. Il toponimo deriva, probabilmente, dal nome di un colono: Rubius; viene citata con l’appellativo attuale soltanto in un documento risalente all’XI secolo. In seguito alla dominazione romana fu conquistata dai longobardi nel VI secolo e poi dagli ungari nel IX secolo. Alle invasioni barbariche, che portarono scompigli in tutto il territorio, seguì la rovinosa inondazione della fine del VI secolo. La sua sorte cominciò a cambiare intorno all’anno Mille, quando, con la formazione dei primi Comuni, Padova intraprese opere di bonifica e cominciò a costruire nuove strade. Verso la metà del XIII secolo Padova, ingannata da alcuni rappresentanti della nobiltà, fu conquistata da Ezzelino III da Romano che qui governò per circa un ventennio. Essendo Padova riuscita, in seguito, a liberarsi dal suo tiranno, verso la fine del XIII secolo Ezzelino, nel tentativo di riconquistarla, dette fuoco a tutto il territorio circostante distruggendo anche questa località. Dopo la sconfitta di quest’ultimo, nel XIV secolo, quando ormai governava la signoria dei Carraresi, i veronesi conquistarono Padova distruggendo nuovamente questa zona. Nel XV secolo, la signoria dei Carraresi decadde e la località passò nelle mani della Serenissima. All’inizio del XVI secolo ci fu un tentativo di conquista da parte dell’imperatore d’Austria subito contrastato dagli abitanti del posto. Quando poi, nel XVIII secolo cadde la repubblica di Venezia, la località passò prima sotto la dominazione dei francesi e poi sotto quella austriaca. La sua storia seguente segue quella del resto della provincia, non evidenziando avvenimenti di particolare rilievo. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra molto ricco. Le opere più importanti sono le case rurali tipicamente padovane come villa Cumano, villa Nallini e l’ex villa Rossi.

Reperti archeologici rinvenuti sul posto ne testimoniano l’origine romana. Il toponimo deriva, probabilmente, dal nome di un colono: Rubius; viene citata con l’appellativo attuale soltanto in un documento risalente all’XI secolo. In seguito alla dominazione romana fu conquistata dai longobardi nel VI secolo e poi dagli ungari nel IX secolo. Alle invasioni barbariche, che portarono scompigli in tutto il territorio, seguì la rovinosa inondazione della fine del VI secolo. La sua sorte cominciò a cambiare intorno all’anno Mille, quando, con la formazione dei primi Comuni, Padova intraprese opere di bonifica e cominciò a costruire nuove strade. Verso la metà del XIII secolo Padova, ingannata da alcuni rappresentanti della nobiltà, fu conquistata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=EZZELINOIIIDAROMANO'>Ezzelino III da Romano</a> che qui governò per circa un ventennio. Essendo Padova riuscita, in seguito, a liberarsi dal suo tiranno, verso la fine del XIII secolo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=EZZELINO'>Ezzelino</a>, nel tentativo di riconquistarla, dette fuoco a tutto il territorio circostante distruggendo anche questa località. Dopo la sconfitta di quest’ultimo, nel XIV secolo, quando ormai governava la signoria dei Carraresi, i veronesi conquistarono Padova distruggendo nuovamente questa zona. Nel XV secolo, la signoria dei Carraresi decadde e la località passò nelle mani della Serenissima. All’inizio del XVI secolo ci fu un tentativo di conquista da parte dell’imperatore d’Austria subito contrastato dagli abitanti del posto. Quando poi, nel XVIII secolo cadde la repubblica di Venezia, la località passò prima sotto la dominazione dei francesi e poi sotto quella austriaca. La sua storia seguente segue quella del resto della provincia, non evidenziando avvenimenti di particolare rilievo. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra molto ricco. Le opere più importanti sono le case rurali tipicamente padovane come villa Cumano, villa Nallini e l’ex villa Rossi.

Economia

Oltre ai consueti uffici municipali e postali, ospita una stazione dei carabinieri. Il settore primario appare molto sviluppato e presenta la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta. Parte della popolazione si dedica alla zootecnia: si allevano soprattutto avicoli e bovini da latte e da carne. Il lavoro è offerto, inoltre, dalle industrie alimentari, da aziende lattiero-casearie, tessili, del legno, chimiche, farmaceutiche, metalmeccaniche, automobilistiche ed edili; sono inoltre presenti fabbriche di articoli di carta e cartone, dell’editoria, di articoli in materiale plastico, di materiali da costruzione, di macchinari per ufficio, di apparecchiature medicali, di mobili e di gioielli. Il terziario soddisfa le esigenze della comunità e comprende gli uffici per la consulenza informatica e il servizio bancario. L’unica struttura sociale presente è una casa di riposo. Le strutture scolastiche locali permettono non solo il conseguimento del titolo di studio obbligatorio ma anche quello di un diploma grazie alla presenza dell’istituto professionale industriale. Sono presenti strutture culturali come la biblioteca. Le strutture ricettive garantiscono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Quelle sanitarie offrono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre ai consueti uffici municipali e postali, ospita una stazione dei carabinieri. Il settore primario appare molto sviluppato e presenta la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta. Parte della popolazione si dedica alla zootecnia: si allevano soprattutto avicoli e bovini da latte e da carne. Il lavoro è offerto, inoltre, dalle industrie alimentari, da aziende lattiero-casearie, tessili, del legno, chimiche, farmaceutiche, metalmeccaniche, automobilistiche ed edili; sono inoltre presenti fabbriche di articoli di carta e cartone, dell’editoria, di articoli in materiale plastico, di materiali da costruzione, di macchinari per ufficio, di apparecchiature medicali, di mobili e di gioielli. Il terziario soddisfa le esigenze della comunità e comprende gli uffici per la consulenza informatica e il servizio bancario. L’unica struttura sociale presente è una casa di riposo. Le strutture scolastiche locali permettono non solo il conseguimento del titolo di studio obbligatorio ma anche quello di un diploma grazie alla presenza dell’istituto professionale industriale. Sono presenti strutture culturali come la biblioteca. Le strutture ricettive garantiscono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Quelle sanitarie offrono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

È abbastanza frequentata sia come meta turistica che per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera, e vive un rapporto particolarmente intenso con i centri del circondario per la presenza di attività economiche e commerciali. Speciali eventi ricorrenti, che contribuiscono a richiamare periodicamente visitatori dai dintorni, sono la rassegna di canto corale e la rassegna di cori folcloristici e di musica moderna a cura del coro “Lavaredo”. La festa del Patrono, S. Antonio, viene celebrata il 13 giugno.

È abbastanza frequentata sia come meta turistica che per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera, e vive un rapporto particolarmente intenso con i centri del circondario per la presenza di attività economiche e commerciali. Speciali eventi ricorrenti, che contribuiscono a richiamare periodicamente visitatori dai dintorni, sono la rassegna di canto corale e la rassegna di cori folcloristici e di musica moderna a cura del coro “Lavaredo”. La festa del Patrono, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SANTONIO'>S. Antonio</a>, viene celebrata il 13 giugno.

Località

Bosco, Cascina Bappi, Cascina Griggio, Frascà, Sarmeola, Villaguattera

Bosco, Cascina Bappi, Cascina Griggio, Frascà, Sarmeola, Villaguattera

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rubano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.