Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole e su un crescente sviluppo del turismo. I roaschiesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione risiede in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, comprendente l’area speciale Monte Bussaia (montagna disabitata che raggiunge i 2.451 metri di quota), ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge in una conca circondata da boschi di castagni; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di montagna.

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole e su un crescente sviluppo del turismo. I roaschiesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione risiede in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, comprendente l’area speciale Monte Bussaia (montagna disabitata che raggiunge i 2.451 metri di quota), ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge in una conca circondata da boschi di castagni; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di montagna.

Storia

Secondo qualche studioso il toponimo deriverebbe da RUBUS, cioè ‘rovo’, e identificherebbe pertanto il ‘luogo dei rovi’ o il ‘paese dei piccolo ruscello dei rovi’. Sorta probabilmente verso la prima metà del XII secolo nei territori sottoposti alla giurisdizione dell’abbazia di Pedona, fu a lungo contesa tra questa e il marchesato di Saluzzo. Entrata a far parte del distretto di Cuneo (metà del XIII secolo, fu parte integrante, sia durante i domini angioino e saluzzese, sia sotto quello sabaudo. Infeudata nel 1619 a Tommaso di Savoia, ottenne il titolo comitale col quale passò, nel 1663, alla famiglia Birago, già feudataria di Limone. Non si segnalano testimonianze storico-architettoniche di particolare valore, fatta eccezione per le grotte, opera dell’azione erosiva delle acque, formate da grandi cavità sotterranee ove furono rinvenuti numerosi resti appartenenti all’“ursus spellaeus”, il gigantesco orso delle caverne estintosi circa quindicimila anni fa.

Secondo qualche studioso il toponimo deriverebbe da RUBUS, cioè ‘rovo’, e identificherebbe pertanto il ‘luogo dei rovi’ o il ‘paese dei piccolo ruscello dei rovi’. Sorta probabilmente verso la prima metà del XII secolo nei territori sottoposti alla giurisdizione dell’abbazia di Pedona, fu a lungo contesa tra questa e il marchesato di Saluzzo. Entrata a far parte del distretto di Cuneo (metà del XIII secolo, fu parte integrante, sia durante i domini <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ANGIOINO'>angioino</a> e saluzzese, sia sotto quello sabaudo. Infeudata nel 1619 a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TOMMASODISAVOIA'>Tommaso di Savoia</a>, ottenne il titolo comitale col quale passò, nel 1663, alla famiglia Birago, già feudataria di Limone. Non si segnalano testimonianze storico-architettoniche di particolare valore, fatta eccezione per le grotte, opera dell’azione erosiva delle acque, formate da grandi cavità sotterranee ove furono rinvenuti numerosi resti appartenenti all’“ursus spellaeus”, il gigantesco orso delle caverne estintosi circa quindicimila anni fa.

Economia

Visto le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la produzione di frutta e con l’allevamento di ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è quasi inesistente, fatta eccezione per poche imprese che operano nei comparti dei prodotti genericamente alimentari e fabbricazione di motocicli e biciclette. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza della farmacia costringe, inoltre, i roaschiesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Visto le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la produzione di frutta e con l’allevamento di ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è quasi inesistente, fatta eccezione per poche imprese che operano nei comparti dei prodotti genericamente alimentari e fabbricazione di motocicli e biciclette. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza della farmacia costringe, inoltre, i roaschiesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Attira un discreto flusso turistico soprattutto nel periodo estivo, grazie alle bellezze naturali, alle sue rustiche case variopinte, al clima salubre e alla tranquillità del luogo. Molto suggestiva è, inoltre, la grossa risorgenza carsica, detta sorgente Dragonera, visibile a monte dell’abitato, all’inizio del vallone di Fontanafredda, da cui sgorga un’impressionante massa d’acqua. All’imboccatura della valle, presso “Tetti del Bandito”, degne di una visita solo le famose omonime grotte. Non si segnalano manifestazioni a carattere folcloristico o culturale di rilievo, che potrebbero allietare il borgo e contribuire a richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Bernardo, si festeggia il 20 agosto.

Attira un discreto flusso turistico soprattutto nel periodo estivo, grazie alle bellezze naturali, alle sue rustiche case variopinte, al clima salubre e alla tranquillità del luogo. Molto suggestiva è, inoltre, la grossa risorgenza carsica, detta sorgente Dragonera, visibile a monte dell’abitato, all’inizio del vallone di Fontanafredda, da cui sgorga un’impressionante massa d’acqua. All’imboccatura della valle, presso “Tetti del Bandito”, degne di una visita solo le famose omonime grotte. Non si segnalano manifestazioni a carattere folcloristico o culturale di rilievo, che potrebbero allietare il borgo e contribuire a richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Bernardo, si festeggia il 20 agosto.

Località

Monte Bussaia, Tetto Bandito, Tetto Chiotti, Tetto Lombardo, Tetto Rive, Tetto San Bernardo

Monte Bussaia, Tetto Bandito, Tetto Chiotti, Tetto Lombardo, Tetto Rive, Tetto San Bernardo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roaschia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.