Descrizione

“Comune sparso” con sede in Crava. Di origine antica, ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole. La comunità dei roccadebaldesi, che presenta un indice di vecchiaia molto elevato, si distribuisce tra il capoluogo comunale, le località di Rocca dè Baldi e Carleveri, numerosi aggregati urbani minori e un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio, classificato di pianura, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato sorge sull'orlo di un terrazzo alluvionale alla sinistra del torrente. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è attraversato da una croce argentata.

“Comune sparso” con sede in Crava. Di origine antica, ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole. La comunità dei roccadebaldesi, che presenta un indice di vecchiaia molto elevato, si distribuisce tra il capoluogo comunale, le località di Rocca dè Baldi e Carleveri, numerosi aggregati urbani minori e un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio, classificato di pianura, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato sorge sull'orlo di un terrazzo alluvionale alla sinistra del torrente. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è attraversato da una croce argentata.

Storia

Le attestazioni medievali del 1247 relative al toponimo riportano “Rocha Ubaudi”, poi “Rochabaudi”, “Roca de Baudis”, infine “Rocha Baldorum”: il determinante potrebbe costituire un derivato del personale germanico “Hugibald”, “Hubald”, composto dal sostantivo “hugi”, inteso come ‘senno', e dall'aggettivo “bald”, cioè ‘ardito'. In epoca post-carolingia fece parte del comitato di Bredulo e fu soggetta alla diocesi di Asti, essendo controllata, a livello civile, dai Morozzo. Nel XII secolo Ubaldo dei signori di Morozzo fece costruire un fortilizio con il nome di “Rupe Ubaudi”. Nel 1240, con la nascita del libero comune di Mondovì, venne aggregata, insieme al castello, al “districtus” moregalese sotto il cui controllo rimase sino allo scioglimento di quest'ultimo per imposizione dei Savoia. Durante la dominazione angioina fu infeudata al marchese Guglielmo di Ceva ma, nel 1338, con la costituzione della nuova diocesi di Mondovì, passò, con tutto il distretto, sotto la giurisdizione di quest'ultima. Nel 1397 entrò nei possedimenti di Valentina Visconti, sposa di Ludovico, duca d'Orlèans, per poi pervenire definitivamente nel XV secolo ai Savoia. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la torre civica del Trecento, trasformata in campanile; la parrocchiale di San Marco, del XVI secolo, con un pregevole altare maggiore in stile barocco; la cappella della Crocetta, situata nei pressi del cimitero, ornata con preziosi affreschi del XIV e XV secolo; la cappella di San Rocco, al cui interno è presente un bell'affresco cinquecentesco raffigurante la Madonna; infine, la parrocchiale di Maria Vergine Assunta, con la facciata in stile neoclassico.

Le attestazioni medievali del 1247 relative al toponimo riportano “Rocha Ubaudi”, poi “Rochabaudi”, “Roca de Baudis”, infine “Rocha Baldorum”: il determinante potrebbe costituire un derivato del personale germanico “Hugibald”, “Hubald”, composto dal sostantivo “hugi”, inteso come ‘senno', e dall'aggettivo “bald”, cioè ‘ardito'. In epoca post-carolingia fece parte del comitato di Bredulo e fu soggetta alla diocesi di Asti, essendo controllata, a livello civile, dai Morozzo. Nel XII secolo Ubaldo dei signori di Morozzo fece costruire un fortilizio con il nome di “Rupe Ubaudi”. Nel 1240, con la nascita del libero comune di Mondovì, venne aggregata, insieme al castello, al “districtus” moregalese sotto il cui controllo rimase sino allo scioglimento di quest'ultimo per imposizione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Durante la dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ANGIOINA'>angioina</a> fu infeudata al marchese Guglielmo di Ceva ma, nel 1338, con la costituzione della nuova diocesi di Mondovì, passò, con tutto il distretto, sotto la giurisdizione di quest'ultima. Nel 1397 entrò nei possedimenti di Valentina <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, sposa di Ludovico, duca d'Orlèans, per poi pervenire definitivamente nel XV secolo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la torre civica del Trecento, trasformata in campanile; la parrocchiale di San Marco, del XVI secolo, con un pregevole altare maggiore in stile barocco; la cappella della Crocetta, situata nei pressi del cimitero, ornata con preziosi affreschi del XIV e XV secolo; la cappella di San Rocco, al cui interno è presente un bell'affresco cinquecentesco raffigurante la Madonna; infine, la parrocchiale di Maria Vergine Assunta, con la facciata in stile neoclassico.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di bovini, suini e polli. Il tessuto industriale è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui della lavorazione e conservazione delle carni), tessile, edile, della lavorazione del legno, dell'industria metallurgica, della fabbricazione delle macchine per l'agricoltura, dei motocicli e biciclette. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale e alcune agenzie assicurative arricchiscono il panorama del terziario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo; per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale è presente la biblioteca del centro culturale “Don Franco Mattalia”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'apparato sanitario è presente con il servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di bovini, suini e polli. Il tessuto industriale è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui della lavorazione e conservazione delle carni), <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, della lavorazione del legno, dell'industria metallurgica, della fabbricazione delle macchine per l'agricoltura, dei motocicli e biciclette. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale e alcune agenzie assicurative arricchiscono il panorama del terziario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo; per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale è presente la biblioteca del centro culturale “Don Franco Mattalia”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'apparato sanitario è presente con il servizio farmaceutico.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall'esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l'impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano manifestazioni culturali o ricreative di rilievo. La festa del Patrono, San Magno, si celebra il 19 agosto.

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall'esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l'impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano manifestazioni culturali o ricreative di rilievo. La festa del Patrono, San Magno, si celebra il 19 agosto.

Località

Carleveri, Corvi, Crava, Fornace, Gandolfa, Garelli, Lime, Mondino, Pasquero

Carleveri, Corvi, Crava, Fornace, Gandolfa, Garelli, Lime, Mondino, Pasquero

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rocca de' Baldi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.