Descrizione

Comune di montagna, fondato nel Medioevo; la sua economia ruota intorno alle tradizionali attività rurali e al recente sviluppo del turismo. La comunità dei rivodutrani, che presenta un indice di vecchiaia superiore alla media, tende a distribuirsi in maniera uniforme sul territorio comunale, popolando un discreto numero di aggregati urbani minori, oltre al capoluogo comunale e alle località di Apoleggia, Piedicolle e Villaggio Santa Maria. L’abitato, interessato da un sensibile processo di espansione edilizia, è allungato sul crinale di una collina, dalla quale domina i campi coltivati, i filari di viti e gli oliveti che si estendono nella zona sud-occidentale del comprensorio comunale, occupata da un lembo della fertile conca reatina; lo scenario naturale a nord-est dell’abitato è invece monopolizzato da fitte formazioni boschive di querce, cerri, aceri e faggi, che ammantano i contrafforti dei Monti Reatini colorandoli, a seconda delle stagioni, di tutte le sfumature immaginabili del verde, del rosso e del giallo.

Comune di montagna, fondato nel Medioevo; la sua economia ruota intorno alle tradizionali attività rurali e al recente sviluppo del turismo. La comunità dei rivodutrani, che presenta un indice di vecchiaia superiore alla media, tende a distribuirsi in maniera uniforme sul territorio comunale, popolando un discreto numero di aggregati urbani minori, oltre al capoluogo comunale e alle località di Apoleggia, Piedicolle e Villaggio Santa Maria. L’abitato, interessato da un sensibile processo di espansione edilizia, è allungato sul crinale di una collina, dalla quale domina i campi coltivati, i filari di viti e gli oliveti che si estendono nella zona sud-occidentale del comprensorio comunale, occupata da un lembo della fertile conca reatina; lo scenario naturale a nord-est dell’abitato è invece monopolizzato da fitte formazioni boschive di querce, cerri, aceri e faggi, che ammantano i contrafforti dei Monti Reatini colorandoli, a seconda delle stagioni, di tutte le sfumature immaginabili del verde, del rosso e del giallo.

Storia

Ebbe origine probabilmente nei secoli XII-XIII, in seguito all’unificazione di un preesistente insediamento a carattere sparso. Ben presto entrò a far parte dei possedimenti di Rieti e nel 1375 si trovò coinvolta nella violenta lotta tra i ghibellini, favorevoli all’adesione alla lega antipapale promossa da Firenze, e i guelfi, che invece erano contrari; questi ultimi, sconfitti e cacciati da Rieti ma decisi ugualmente a proseguire la lotta, si rifugiarono nella rocca rivodutrana, dove godevano dell’appoggio di alcuni importanti esponenti locali: da qui organizzarono una rivolta contro i reatini, che, passati nel frattempo dalla parte della Santa Sede, inviarono le proprie milizie e costrinsero il borgo alla resa. Da allora seguì sempre le vicende storiche della vicina Rieti. Il toponimo è un composto di RIVUS, ‘rivo’, e di un secondo elemento di etimologia incerta, che può essere interpretato come un derivato di DE UTRO, ‘dell’otre’. Il patrimonio storico-architettonico annovera la settecentesca parrocchiale di San Michele Arcangelo e il santuario dedicato alla Madonna della Valle, edificato anch’esso durante il Settecento nel luogo in cui, un secolo prima, era apparsa la Vergine; i numerosi edifici tardo-medievali conferiscono al centro storico un suggestivo aspetto di altri tempi.

Ebbe origine probabilmente nei secoli XII-XIII, in seguito all’unificazione di un preesistente insediamento a carattere sparso. Ben presto entrò a far parte dei possedimenti di Rieti e nel 1375 si trovò coinvolta nella violenta lotta tra i ghibellini, favorevoli all’adesione alla lega antipapale promossa da Firenze, e i guelfi, che invece erano contrari; questi ultimi, sconfitti e cacciati da Rieti ma decisi ugualmente a proseguire la lotta, si rifugiarono nella rocca rivodutrana, dove godevano dell’appoggio di alcuni importanti esponenti locali: da qui organizzarono una rivolta contro i reatini, che, passati nel frattempo dalla parte della Santa Sede, inviarono le proprie milizie e costrinsero il borgo alla resa. Da allora seguì sempre le vicende storiche della vicina Rieti. Il toponimo è un composto di RIVUS, ‘rivo’, e di un secondo elemento di etimologia incerta, che può essere interpretato come un derivato di DE UTRO, ‘dell’otre’. Il patrimonio storico-architettonico annovera la settecentesca parrocchiale di San Michele Arcangelo e il santuario dedicato alla Madonna della Valle, edificato anch’esso durante il Settecento nel luogo in cui, un secolo prima, era apparsa la Vergine; i numerosi edifici tardo-medievali conferiscono al centro storico un suggestivo aspetto di altri tempi.

Economia

Pur conservando un forte legame con la tradizione, i rivodutrani non si sono chiusi all’avanzata del progresso e della modernità. Il turismo si avvia a divenire il perno dell’economia locale e può già contare sul sostegno fornito da un apparato ricettivo di discreto livello, comprendente ristoranti e strutture per il soggiorno; le attività rurali, incentrate sulla produzione di frumento, mais, patate, olive e uva nonché sull’allevamento di bovini e ovini, conservano comunque un ruolo di primo piano, nonostante la costante diminuzione del numero degli attivi nel settore primario. Praticamente assente è invece l’industria, ad eccezione di poche imprese di dimensione artigianale attive nei comparti alimentare ed edile; il commercio è ancora per lo più circoscritto ai beni di prima necessità mentre il comparto dei servizi comprende le assicurazioni e il credito. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede soltanto scuole materne ed elementari ed è privo di strutture culturali di rilievo mentre, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, può contare sulla presenza del presidio distrettuale e della farmacia.

Pur conservando un forte legame con la tradizione, i rivodutrani non si sono chiusi all’avanzata del progresso e della modernità. Il turismo si avvia a divenire il perno dell’economia locale e può già contare sul sostegno fornito da un apparato ricettivo di discreto livello, comprendente ristoranti e strutture per il soggiorno; le attività rurali, incentrate sulla produzione di frumento, mais, patate, olive e uva nonché sull’allevamento di bovini e ovini, conservano comunque un ruolo di primo piano, nonostante la costante diminuzione del numero degli attivi nel settore primario. Praticamente assente è invece l’industria, ad eccezione di poche imprese di dimensione artigianale attive nei comparti alimentare ed edile; il commercio è ancora per lo più circoscritto ai beni di prima necessità mentre il comparto dei servizi comprende le assicurazioni e il credito. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede soltanto scuole materne ed elementari ed è privo di strutture culturali di rilievo mentre, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, può contare sulla presenza del presidio distrettuale e della farmacia.

Relazioni

I dintorni dell’abitato, suggestivi e ricchi di verde, invitano a lunghe, rilassanti passeggiate: tra i numerosi percorsi si segnala quello che conduce al cosiddetto faggio di San Francesco, a mille metri di altitudine, così chiamato perché secondo un’antica leggenda avrebbe piegato i suoi rami per offrire un rifugio al Santo –questa zona dei Monti Reatini, del resto, fu spesso visitata dal “poverello” di Assisi ed è quindi ricca di testimonianze artistiche legate alla sua vicenda–. Dall’abitato, inoltre, è facile raggiungere i laghi Lungo e di Ripasottile nonché il massiccio montuoso del Terminillo, meta ideale di escursionisti e scalatori nonché sede del più grande complesso sciistico dell’Appennino. Alle notevoli attrattive naturalistiche e storico-artistiche fanno da complemento varie manifestazioni: tra queste spicca la sagra della trota (terza domenica di luglio), che fornisce ai visitatori la ghiotta opportunità di gustare trote a volontà, cucinate in molteplici modi. La festa del Patrono Sant’Antonio si celebra il 17 gennaio.

I dintorni dell’abitato, suggestivi e ricchi di verde, invitano a lunghe, rilassanti passeggiate: tra i numerosi percorsi si segnala quello che conduce al cosiddetto faggio di San Francesco, a mille metri di altitudine, così chiamato perché secondo un’antica leggenda avrebbe piegato i suoi rami per offrire un rifugio al Santo –questa zona dei Monti Reatini, del resto, fu spesso visitata dal “poverello” di Assisi ed è quindi ricca di testimonianze artistiche legate alla sua vicenda–. Dall’abitato, inoltre, è facile raggiungere i laghi Lungo e di Ripasottile nonché il massiccio montuoso del Terminillo, meta ideale di escursionisti e scalatori nonché sede del più grande complesso sciistico dell’Appennino. Alle notevoli attrattive naturalistiche e storico-artistiche fanno da complemento varie manifestazioni: tra queste spicca la sagra della trota (terza domenica di luglio), che fornisce ai visitatori la ghiotta opportunità di gustare trote a volontà, cucinate in molteplici modi. La festa del Patrono Sant’Antonio si celebra il 17 gennaio.

Località

Apoleggia, Campigliano, Cepparo, Lago Ripa Sottile, Le Ettie, Monte Castiglione, Piedicolle, Ponte Crispolti, Vicchiagnone da Capo, Vicchiagnone da Piedi, Villaggio Santa Maria

Apoleggia, Campigliano, Cepparo, Lago Ripa Sottile, Le Ettie, Monte Castiglione, Piedicolle, Ponte Crispolti, Vicchiagnone da Capo, Vicchiagnone da Piedi, Villaggio Santa Maria

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rivodutri rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.