Descrizione

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla preistoria; la sua fiorente economia poggia sull’agricoltura, sul turismo e sulla produzione industriale di mobili e calzature. I ripani, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, risiedono per lo più nel capoluogo comunale e in case sparse sui fondi; solo una piccola parte della comunità si divide invece tra la località di San Savino e una serie di minuscoli agglomerati urbani. L’abitato, che sorge in posizione panoramica sul crinale di un contrafforte collinare, è composto in prevalenza da costruzioni medievali e rinascimentali e vanta il vicolo più stretto d’Italia, largo appena 43 centimetri. Il territorio comunale si estende sui primi rilievi collinari che dalla costa adriatica s’innalzano dolcemente verso l’entroterra piceno; è ricoperto da lembi di bosco di roverella, acero, pino e cerro che, insieme alla vegetazione arbustiva (ciliegio canino, biancospino, corniolo e prugnolo), interrompono a tratti l’uniformità del paesaggio agrario tipico della campagna marchigiana.

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla preistoria; la sua fiorente economia poggia sull’agricoltura, sul turismo e sulla produzione industriale di mobili e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a>. I ripani, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, risiedono per lo più nel capoluogo comunale e in case sparse sui fondi; solo una piccola parte della comunità si divide invece tra la località di San Savino e una serie di minuscoli agglomerati urbani. L’abitato, che sorge in posizione panoramica sul crinale di un contrafforte collinare, è composto in prevalenza da costruzioni medievali e rinascimentali e vanta il vicolo più stretto d’Italia, largo appena 43 centimetri. Il territorio comunale si estende sui primi rilievi collinari che dalla costa adriatica s’innalzano dolcemente verso l’entroterra piceno; è ricoperto da lembi di bosco di roverella, acero, pino e cerro che, insieme alla vegetazione arbustiva (ciliegio canino, biancospino, corniolo e prugnolo), interrompono a tratti l’uniformità del paesaggio agrario tipico della campagna marchigiana.

Storia

Il territorio comunale fu sede di uno degli insediamenti più antichi del Piceno, databile al paleolitico inferiore; il nucleo originario dell’attuale abitato risale invece agli anni intorno al mille, quando un certo Transone o Dransone, avendo ottenuto l’investitura del feudo dal vescovo di Fermo, fuse i castelli di Monte Antico, Capodimonte, Roflano e Agello in una comunità unica. Nel 1205 si trasformò in libero comune ed ebbe per qualche secolo uno sviluppo tale da ottenere da papa Pio V il titolo di città e divenire sede di diocesi (1571). Entrata a far parte del Regno Italico in seguito all’invasione francese, divenne capoluogo di cantone, ottenendo nel 1860, primo comune dell’intera provincia, l’affrancamento dallo Stato Pontificio. Il toponimo è composto dal latino RIPA, ‘riva’, e dal nome di persona Transone, di origine germanica (da THRASA, TRASO). L’intensità del popolamento in epoca antica è testimoniata dal ritrovamento, in tempi recenti, della struttura di un anfiteatro romano; la fervida vita culturale che animò l’abitato durante il Settecento è invece documentata dal teatro che si trova all’interno del palazzo del Podestà, cui si accede attraversando un alto portico a sette archi. Circondano il centro storico i resti delle mura perimetrali, immerse nel verde e dotate di una massiccia porta gotica. Tra le chiese spicca l’ampia cattedrale cinquecentesca di San Gregorio, a tre navate, con pianta a croce latina.

Il territorio comunale fu sede di uno degli insediamenti più antichi del Piceno, databile al paleolitico inferiore; il nucleo originario dell’attuale abitato risale invece agli anni intorno al mille, quando un certo Transone o Dransone, avendo ottenuto l’investitura del feudo dal vescovo di Fermo, fuse i castelli di Monte Antico, Capodimonte, Roflano e Agello in una comunità unica. Nel 1205 si trasformò in libero comune ed ebbe per qualche secolo uno sviluppo tale da ottenere da papa Pio V il titolo di città e divenire sede di diocesi (1571). Entrata a far parte del Regno Italico in seguito all’invasione francese, divenne capoluogo di cantone, ottenendo nel 1860, primo comune dell’intera provincia, l’affrancamento dallo Stato Pontificio. Il toponimo è composto dal latino RIPA, ‘riva’, e dal nome di persona Transone, di origine germanica (da THRASA, TRASO). L’intensità del popolamento in epoca antica è testimoniata dal ritrovamento, in tempi recenti, della struttura di un anfiteatro romano; la fervida vita culturale che animò l’abitato durante il Settecento è invece documentata dal teatro che si trova all’interno del palazzo del Podestà, cui si accede attraversando un alto portico a sette archi. Circondano il centro storico i resti delle mura perimetrali, immerse nel verde e dotate di una massiccia porta gotica. Tra le chiese spicca l’ampia cattedrale cinquecentesca di San Gregorio, a tre navate, con pianta a croce latina.

Economia

L’agricoltura, specializzata nella coltivazione di cereali, uva da vino, ortaggi e foraggi, conserva un ruolo significativo nella formazione del reddito, nonostante la recente contrazione. La vitalità del settore secondario, attivo principalmente nei comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni, delle calzature, del legno, della carta, della lavorazione dei metalli e dell’elettronica, richiama flussi di pendolari dai comuni limitrofi. Anche il terziario, alimentato dalla buona affluenza turistica estiva, appare piuttosto sviluppato. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e di una sezione di pretura, il comune dispone delle scuole dell’obbligo, di un istituto magistrale, del museo civico archeologico “Cesare Cellini”, del “Museo della civiltà contadina e artigiana” nonché di una pinacoteca civica, di alcune biblioteche e di una gipsoteca. L’assistenza sanitaria è garantita da un presidio di guardia medica e da un poliambulatorio; l’apparato ricettivo annovera strutture per il soggiorno ed esercizi di ristoro.

L’agricoltura, specializzata nella coltivazione di cereali, uva da vino, ortaggi e foraggi, conserva un ruolo significativo nella formazione del reddito, nonostante la recente contrazione. La vitalità del settore secondario, attivo principalmente nei comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni, delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a>, del legno, della carta, della lavorazione dei metalli e dell’elettronica, richiama flussi di pendolari dai comuni limitrofi. Anche il terziario, alimentato dalla buona affluenza turistica estiva, appare piuttosto sviluppato. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e di una sezione di pretura, il comune dispone delle scuole dell’obbligo, di un istituto magistrale, del museo civico archeologico “Cesare Cellini”, del “Museo della civiltà contadina e artigiana” nonché di una pinacoteca civica, di alcune biblioteche e di una gipsoteca. L’assistenza sanitaria è garantita da un presidio di guardia medica e da un poliambulatorio; l’apparato ricettivo annovera strutture per il soggiorno ed esercizi di ristoro.

Relazioni

Il consistente patrimonio artistico e monumentale, unito alla bellezza dell’ambiente naturale, alla vicinanza della costa, all’ottimo clima e ai singolari momenti di festa ispirati alla cultura locale, ne fanno una frequentata seppur giovane meta turistica. Lo spirito di iniziativa dei ripani si esprime soprattutto nella festa del “Cavallo di fuoco”, spettacolo pirotecnico di origine settecentesca (prima domenica dopo Pasqua), nella sagra del montone (agosto), nel teatro di strada e nelle esibizioni musicali colte e popolari che si svolgono durante la stagione estiva. La Patrona Santa Maria Maddalena si festeggia il 22 luglio.

Il consistente patrimonio artistico e monumentale, unito alla bellezza dell’ambiente naturale, alla vicinanza della costa, all’ottimo clima e ai singolari momenti di festa ispirati alla cultura locale, ne fanno una frequentata seppur giovane meta turistica. Lo spirito di iniziativa dei ripani si esprime soprattutto nella festa del “Cavallo di fuoco”, spettacolo pirotecnico di origine settecentesca (prima domenica dopo Pasqua), nella sagra del montone (agosto), nel teatro di strada e nelle esibizioni musicali colte e popolari che si svolgono durante la stagione estiva. La Patrona Santa Maria Maddalena si festeggia il 22 luglio.

Località

Madonna del Carmine, Messieri, Petrella, San Giuseppe, San Savino, Trivio

Madonna del Carmine, Messieri, Petrella, San Giuseppe, San Savino, Trivio