Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Ghigo; di origine medievale, ha un’economia basata sulla zootecnia e sul turismo. I pralini, con un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Rodoretto e Villa, in numerosi nuclei urbani minori e in case sparse. Il territorio, classificato montano, comprende l’area speciale Grand Queyron (montagna disabitata); presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 3.060 metri di quota. L’abitato, che sorge in un’ampia conca, è circondato da foreste di conifere ed è sovrastato da una bella cerchia di monti, e mostra forti segni di espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo di cielo, un bue d’argento che attraversa tre larici “al naturale”, fondati su una verde campagna.

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Ghigo; di origine medievale, ha un’economia basata sulla zootecnia e sul turismo. I pralini, con un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Rodoretto e Villa, in numerosi nuclei urbani minori e in case sparse. Il territorio, classificato montano, comprende l’area speciale Grand Queyron (montagna disabitata); presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 3.060 metri di quota. L’abitato, che sorge in un’ampia conca, è circondato da foreste di conifere ed è sovrastato da una bella cerchia di monti, e mostra forti segni di espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo di cielo, un bue d’argento che attraversa tre larici “al naturale”, fondati su una verde campagna.

Storia

L’origine del toponimo è da ricercarsi nel latino PRATALIA, plurale del neutro PRATALE, dal significato di ‘zona prativa, destinata al pascolo’. Nella documentazione medievale compare sempre al plurale, come del resto plurale sembra essere anche l’esito attuale. L’attestazione più antica è del 1462 ed è in rifermento alla chiesa parrocchiale: “ecclesia parrocchialis S. Joannis de Pralibus”. Del 1475, invece, “VILLA Pralium”. Le prime testimonianze scritte risalgono all’ XIII secolo, epoca in cui una forte presenza dei valdesi si diffuse nelle valli alpine. Durante il periodo della guerra di successione spagnola, fu conquistata dai francesi, entrando a far parte della repubblica della Val San Martino. Con l’avvento dei Savoia, verso il 1730, fu intrapresa una compagna missionaria, per diffondere nuovamente il credo cattolico nelle valli. In seguito, seguì la storia delle vicende dello stato sabaudo, a cui era legata. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il tempio valdese vecchio, che dal 1965 è sede di un museo, e il tempio nuovo, la cui costruzione fu terminata nel 1962.

L’origine del toponimo è da ricercarsi nel latino PRATALIA, plurale del neutro PRATALE, dal significato di ‘zona prativa, destinata al pascolo’. Nella documentazione medievale compare sempre al plurale, come del resto plurale sembra essere anche l’esito attuale. L’attestazione più antica è del 1462 ed è in rifermento alla chiesa parrocchiale: “ecclesia parrocchialis S. Joannis de Pralibus”. Del 1475, invece, “VILLA Pralium”. Le prime testimonianze scritte risalgono all’ XIII secolo, epoca in cui una forte presenza dei valdesi si diffuse nelle valli alpine. Durante il periodo della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUERRADISUCCESSIONESPAGNOLA'>guerra di successione spagnola</a>, fu conquistata dai francesi, entrando a far parte della repubblica della Val San Martino. Con l’avvento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, verso il 1730, fu intrapresa una compagna missionaria, per diffondere nuovamente il credo cattolico nelle valli. In seguito, seguì la storia delle vicende dello stato sabaudo, a cui era legata. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il tempio valdese vecchio, che dal 1965 è sede di un museo, e il tempio nuovo, la cui costruzione fu terminata nel 1962.

Economia

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sulla produzione di cereali e sull’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole dimensioni, che operano nei comparti: dell’estrazione di minerali non energetici, alimentare, tessile, del legno, della lavorazione della pietra, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza solo delle scuole elementari; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica, il museo di Prali e della val Germanasca (specializzato in etnografia delle valli valdesi, flora, fauna e minerali) e il museo Rodoretto (specializzato nella ricostruzione di ambienti tipici e attrezzi per la lavorazione della lana e del legno). Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sulla produzione di cereali e sull’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole dimensioni, che operano nei comparti: dell’estrazione di minerali non energetici, alimentare, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, del legno, della lavorazione della pietra, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza solo delle scuole elementari; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica, il museo di Prali e della val Germanasca (specializzato in etnografia delle valli valdesi, flora, fauna e minerali) e il museo Rodoretto (specializzato nella ricostruzione di ambienti tipici e attrezzi per la lavorazione della lana e del legno). Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

È meta di escursionisti e amanti della montagna, ai quali, nel periodo estivo, offre la possibilità di effettuare escursioni sui monti circostanti, lungo sentieri segnalati; durante l’inverno, invece, gli amanti degli sport invernali hanno a disposizione diversi itinerari di sci, in un ambiente naturale di suggestiva bellezza. Offre anche la possibilità di praticare equiturismo per trekking a cavallo e in mountain bike, nonché di visitare le antiche miniere di talco e d’argento e di gustare i semplici prodotti della gastronomia locale. Altro motivo di richiamo è venire a contatto con un ambiente dal fascino particolare, in cui ancora si conserva la lingua occitana. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

È meta di escursionisti e amanti della montagna, ai quali, nel periodo estivo, offre la possibilità di effettuare escursioni sui monti circostanti, lungo sentieri segnalati; durante l’inverno, invece, gli amanti degli sport invernali hanno a disposizione diversi itinerari di sci, in un ambiente naturale di suggestiva bellezza. Offre anche la possibilità di praticare equiturismo per trekking a cavallo e in mountain bike, nonché di visitare le antiche miniere di talco e d’argento e di gustare i semplici prodotti della gastronomia locale. Altro motivo di richiamo è venire a contatto con un ambiente dal fascino particolare, in cui ancora si conserva la lingua occitana. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Località

Bounous, Campo del Clot, Crosetto, Ghigo, Grand Queyron, Indritti, Malzat, Orgiere, Pomieri, Rodoretto, Villa

Bounous, Campo del Clot, Crosetto, Ghigo, Grand Queyron, Indritti, Malzat, Orgiere, Pomieri, Rodoretto, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Prali rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.