Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il settore industriale. I pozzonovani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nelle località di Stroppare e di Case Rezzole. Molto elevato è il numero delle case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, interessato dal fenomeno di una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, rappresenta, in campo azzurro, un pozzo di pietra, sormontato da una stella.

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il settore industriale. I pozzonovani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nelle località di Stroppare e di Case Rezzole. Molto elevato è il numero delle case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, interessato dal fenomeno di una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, rappresenta, in campo azzurro, un pozzo di pietra, sormontato da una stella.

Storia

Alcuni rinvenimenti archeologici testimoniano la presenza di insediamenti umani a partire dall’età del bronzo. Il toponimo deriva, probabilmente, dall’evoluzione dell’espressione latina POTMEO rovo come si ricava da un documento del XV secolo nel quale si fa riferimento a una visita pastorale. La sua storia è piuttosto avara di avvenimenti particolari, sembra seguire così molto da vicino quella di Monselice: era, infatti, punto di passaggio obbligato dall’Adige per il territorio monselicese. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco di monumenti. Il documento che ricorda la visita pastorale del XV secolo fa riferimento alla chiesa di Santa Maria, abbattuta dopo la visita e ricostruita nel XVI secolo; fu nuovamente riedificata nel XVIII secolo e più volte rimaneggiata fino al XX secolo, quando fu terminata la facciata. Non lontano dalla chiesa si trova l’ex palazzo Mani al cui interno vi sono stanze affrescate secondo i canoni manieristici del XVII e XVIII secolo.

Alcuni rinvenimenti archeologici testimoniano la presenza di insediamenti umani a partire dall’età del bronzo. Il toponimo deriva, probabilmente, dall’evoluzione dell’espressione latina POTMEO rovo come si ricava da un documento del XV secolo nel quale si fa riferimento a una visita pastorale. La sua storia è piuttosto avara di avvenimenti particolari, sembra seguire così molto da vicino quella di Monselice: era, infatti, punto di passaggio obbligato dall’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a> per il territorio monselicese. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco di monumenti. Il documento che ricorda la visita pastorale del XV secolo fa riferimento alla chiesa di Santa Maria, abbattuta dopo la visita e ricostruita nel XVI secolo; fu nuovamente riedificata nel XVIII secolo e più volte rimaneggiata fino al XX secolo, quando fu terminata la facciata. Non lontano dalla chiesa si trova l’ex palazzo Mani al cui interno vi sono stanze affrescate secondo i canoni manieristici del XVII e XVIII secolo.

Economia

All’infuori dei consueti uffici municipali e postali non ve ne sono altri degni di nota; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. Il settore primario appare molto sviluppato e contribuisce ancora oggi all’economia locale: presenta la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta. Parte della popolazione si dedica alla zootecnia: si allevano soprattutto avicoli e bovini da latte e da carne. Il lavoro è offerto anche dal settore secondario presente con industrie alimentari, tessili, metalmeccaniche, per la fabbricazione di mobili ed edili. Per i risparmi dei pozzonovani è presente il servizio bancario. Il terziario si mostra sufficiente a soddisfare le esigenze di base della zomunità. Non sono presenti strutture sociali di rilievo come asili nido e case di riposo. Le strutture scolastiche locali permettono il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. La biblioteca è l’unica struttura presente per l’arricchimento culturale presente. Mancano strutture sportive e per il tempo libero come piscine, palestre, campi di tennis, maneggi e campi di calcio. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie offrono il solo servizio farmaceutico.

All’infuori dei consueti uffici municipali e postali non ve ne sono altri degni di nota; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. Il settore primario appare molto sviluppato e contribuisce ancora oggi all’economia locale: presenta la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta. Parte della popolazione si dedica alla zootecnia: si allevano soprattutto avicoli e bovini da latte e da carne. Il lavoro è offerto anche dal settore secondario presente con industrie alimentari, tessili, metalmeccaniche, per la fabbricazione di mobili ed edili. Per i risparmi dei pozzonovani è presente il servizio bancario. Il terziario si mostra sufficiente a soddisfare le esigenze di base della zomunità. Non sono presenti strutture sociali di rilievo come asili nido e case di riposo. Le strutture scolastiche locali permettono il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. La biblioteca è l’unica struttura presente per l’arricchimento culturale presente. Mancano strutture sportive e per il tempo libero come piscine, palestre, campi di tennis, maneggi e campi di calcio. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie offrono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

È poco frequentata come meta turistica; lo è invece per lavoro, grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera dai dintorni. Tuttavia vive un rapporto non rilevante con i centri del circondario, anche se a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado, il commercio, il lavoro e l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano eventi ricorrenti nell’ambito fieristico o folcloristico, del tipo di quelli che solitamente hanno una notevole capacità attrattiva nei confronti dei comuni vicini, ad eccezione della manifestazione “settembre pozzonovese”, con mostra-mercato e intrattenimenti vari. La festa patronale, intitolata alla natività di Maria Vergine, viene celebrata l’8 settembre.

È poco frequentata come meta turistica; lo è invece per lavoro, grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera dai dintorni. Tuttavia vive un rapporto non rilevante con i centri del circondario, anche se a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado, il commercio, il lavoro e l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano eventi ricorrenti nell’ambito fieristico o folcloristico, del tipo di quelli che solitamente hanno una notevole capacità attrattiva nei confronti dei comuni vicini, ad eccezione della manifestazione “settembre pozzonovese”, con mostra-mercato e intrattenimenti vari. La festa patronale, intitolata alla natività di Maria Vergine, viene celebrata l’8 settembre.

Località

Capolcastro, Case Rezzole, Palazzetto, Ponticello, Stroppare

Capolcastro, Case Rezzole, Palazzetto, Ponticello, Stroppare

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pozzonovo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.