Descrizione

Comune montano di antica fondazione; l'economia che lo sostiene poggia quasi esclusivamente sulle attività rurali. Più della metà dei pietrarojesi, con un elevato indice di vecchiaia, risiede nel capoluogo comunale, posto sul pendio soleggiato di un rilievo che domina la Valle Cusanese; il resto della comunità risiede in un certo numero di case sparse sui fondi e, solo in piccolissima percentuale, in minuscoli aggregati urbani. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario e raggiunge la massima elevazione con la vetta del monte Mutria, appartenente al massiccio calcareo del Matese. Buona parte del territorio comunale è utilizzata a scopi agricoli; dove il terreno si fa troppo accidentato prevalgono comunque boschi misti di querce, castagni, faggi, cerri, aceri e frassini, regno di una ricca fauna, che annovera, tra le altre specie, cinghiali, tassi, lepri e numerosi volatili –i corsi d'acqua che solcano l'agro pietrarojese sono invece l'habitat del raro gambero rosso di fiume–. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un leone, posto sulla cima mediana di un monte a tre vette.

Comune montano di antica fondazione; l'economia che lo sostiene poggia quasi esclusivamente sulle attività rurali. Più della metà dei pietrarojesi, con un elevato indice di vecchiaia, risiede nel capoluogo comunale, posto sul pendio soleggiato di un rilievo che domina la Valle Cusanese; il resto della comunità risiede in un certo numero di case sparse sui fondi e, solo in piccolissima percentuale, in minuscoli aggregati urbani. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario e raggiunge la massima elevazione con la vetta del monte Mutria, appartenente al massiccio calcareo del Matese. Buona parte del territorio comunale è utilizzata a scopi agricoli; dove il terreno si fa troppo accidentato prevalgono comunque boschi misti di querce, castagni, faggi, cerri, aceri e frassini, regno di una ricca fauna, che annovera, tra le altre specie, cinghiali, tassi, lepri e numerosi volatili –i corsi d'acqua che solcano l'agro pietrarojese sono invece l'habitat del raro gambero rosso di fiume–. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un leone, posto sulla cima mediana di un monte a tre vette.

Storia

Sorse in seguito alla distruzione dell'antica città sannitica di TELESIA, rasa al suolo dalle truppe di Lucio Cornelio Silla nel I secolo a.C. Distrutta da un terremoto, fu ricostruita nei pressi del sito primitivo e, colpita da un nuovo sisma nel XII secolo, riedificata in un luogo vicino. Menzionata ufficialmente per la prima volta in una reintegra rivolta da Carlo I d'Angiò, nel 1269, a Guglielmo di Sanframondo, appartenne durante il Quattrocento dapprima a Goffredo di Marzano, conte di Alife, e poi a Onorato Gaetani, conte di Fondi e signore di Piedimonte (1460). Successivamente fu assegnata ai Carafa, che la amministrarono fino all'abolizione dei diritti feudali e nel Settecento ne decretarono una nuova ricostruzione, dopo un'ennesima scossa tellurica. Il toponimo corrisponde all'espressione “pietra rossa”, dal latino RUBEUS, ‘rosso', in riferimento a vene di marmo rosato che screziano le pendici del monte Mutria. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico locale spicca la ex chiesa arcipretale di San Paolo, di epoca romanica, distrutta da un terremoto nel 1688 e ricostruita nel 1695 con il nome di Santa Maria Assunta in Cielo: la navata centrale è dotata di volta a botte mentre quelle laterali, adorne di volte a crociera, poggiano su colonne decorate da pregevoli fregi a stucco; dietro l'altare maggiore, inoltre, si conservano una statua della Madonna dell'Assunta e un loggione in legno; singolare è il portale in pietra, su cui sono scolpiti un leone, una leonessa, un orso e un'orsa che allatta i cuccioli. Tra gli altri edifici religiosi figurano la chiesa di Sant'Anna e il monastero benedettino di Santa Croce (XI secolo), di cui rimangono solo alcuni resti.

Sorse in seguito alla distruzione dell'antica città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITICA'>sannitica</a> di TELESIA, rasa al suolo dalle truppe di Lucio Cornelio Silla nel I secolo a.C. Distrutta da un terremoto, fu ricostruita nei pressi del sito primitivo e, colpita da un nuovo sisma nel XII secolo, riedificata in un luogo vicino. Menzionata ufficialmente per la prima volta in una reintegra rivolta da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARLOIDANGIO'>Carlo I d'Angiò</a>, nel 1269, a Guglielmo di Sanframondo, appartenne durante il Quattrocento dapprima a Goffredo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=MARZANO'>Marzano</a>, conte di Alife, e poi a Onorato Gaetani, conte di Fondi e signore di Piedimonte (1460). Successivamente fu assegnata ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, che la amministrarono fino all'abolizione dei diritti feudali e nel Settecento ne decretarono una nuova ricostruzione, dopo un'ennesima scossa tellurica. Il toponimo corrisponde all'espressione “pietra rossa”, dal latino RUBEUS, ‘rosso', in riferimento a vene di marmo rosato che screziano le pendici del monte Mutria. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico locale spicca la ex chiesa arcipretale di San Paolo, di epoca romanica, distrutta da un terremoto nel 1688 e ricostruita nel 1695 con il nome di Santa Maria Assunta in Cielo: la navata centrale è dotata di volta a botte mentre quelle laterali, adorne di volte a crociera, poggiano su colonne decorate da pregevoli fregi a stucco; dietro l'altare maggiore, inoltre, si conservano una statua della Madonna dell'Assunta e un loggione in legno; singolare è il portale in pietra, su cui sono scolpiti un leone, una leonessa, un orso e un'orsa che allatta i cuccioli. Tra gli altri edifici religiosi figurano la chiesa di Sant'Anna e il monastero <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=BENEDETTINO'>benedettino</a> di Santa Croce (XI secolo), di cui rimangono solo alcuni resti.

Economia

Fulcro dell'economia pietrarojese sono ancora le tradizionali attività rurali: silvicoltura, allevamento di ovini, bovini ed equini e produzione di olive, uva da vino e frutta rappresentano infatti le più importanti fonti di reddito e di occupazione locali, assorbendo più della metà della manodopera disponibile sul posto. Il settore industriale, con l'eccezione di alcune piccole imprese edili, è praticamente assente. Fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è anche il terziario, privo di servizi privati più qualificati e di un'articolata rete distributiva –gli esercizi commerciali presenti sono rivolti quasi esclusivamente alla distribuzione di beni di prima necessità–. Dispone degli ordinari uffici municipali e postali e delle scuole dell'obbligo; è sede, inoltre, di un parco geopaleontologico. L'assistenza sanitaria è garantita dalla farmacia, l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Fulcro dell'economia pietrarojese sono ancora le tradizionali attività rurali: silvicoltura, allevamento di ovini, bovini ed equini e produzione di olive, uva da vino e frutta rappresentano infatti le più importanti fonti di reddito e di occupazione locali, assorbendo più della metà della manodopera disponibile sul posto. Il settore industriale, con l'eccezione di alcune piccole imprese edili, è praticamente assente. Fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è anche il terziario, privo di servizi privati più qualificati e di un'articolata rete distributiva –gli esercizi commerciali presenti sono rivolti quasi esclusivamente alla distribuzione di beni di prima necessità–. Dispone degli ordinari uffici municipali e postali e delle scuole dell'obbligo; è sede, inoltre, di un parco geopaleontologico. L'assistenza sanitaria è garantita dalla farmacia, l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

È dotata di un notevole patrimonio boschivo e naturalistico: il monte Mutria ospita infatti un'oasi di protezione faunistica che tutela la vita e la riproduzione di lepri, volpi, ricci, cinghiali, tassi, fagiani e lupi; di grande interesse è inoltre il parco geopaleontologico, dove nel 1993 è stato rinvenuto il fossile di un cucciolo di dinosauro carnivoro. Un buon numero di visitatori è richiamato anche dalle manifestazioni organizzate dalla comunità, tra le quali figura la sagra dedicata ai prodotti tipici locali (agosto). La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 6 dicembre.

È dotata di un notevole patrimonio boschivo e naturalistico: il monte Mutria ospita infatti un'oasi di protezione faunistica che tutela la vita e la riproduzione di lepri, volpi, ricci, cinghiali, tassi, fagiani e lupi; di grande interesse è inoltre il parco geopaleontologico, dove nel 1993 è stato rinvenuto il fossile di un cucciolo di dinosauro carnivoro. Un buon numero di visitatori è richiamato anche dalle manifestazioni organizzate dalla comunità, tra le quali figura la sagra dedicata ai prodotti tipici locali (agosto). La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Località

Mastramici, Monte Mutria

Mastramici, Monte Mutria

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pietraroja rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.