Descrizione

Centro di origine medioevale, con attività agricole e industriali legate soprattutto allo sfruttamento dei boschi, in particolare di castagno (cui deve il suo nome). La comunità dei pianesi ha un indice di vecchiaia superiore alla media e si divide anche nelle località di  Quaranta, Saragiolo e Tre Case. Il paesaggio è tipicamente montano, circondato da castagneti. Il centro storico, arroccato in posizione dominante sulla valle del Paglia, conserva in parte le antiche mura, che lo difendevano insieme alle rupi naturali.   Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, raffigura, appunto,  un albero di castagno sostenuto da un leone rampante, simbolo e memoria della dominazione senese durante il XV secolo.

Centro di origine medioevale, con attività agricole e industriali legate soprattutto allo sfruttamento dei boschi, in particolare di castagno (cui deve il suo nome). La comunità dei pianesi ha un indice di vecchiaia superiore alla media e si divide anche nelle località di  Quaranta, Saragiolo e Tre Case. Il paesaggio è tipicamente montano, circondato da castagneti. Il centro storico, arroccato in posizione dominante sulla valle del Paglia, conserva in parte le antiche mura, che lo difendevano insieme alle rupi naturali.   Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, raffigura, appunto,  un albero di castagno sostenuto da un leone rampante, simbolo e memoria della dominazione senese durante il XV secolo.

Storia

Le prime notizie storiche documentate risalgono all'età medievale, quando la località, allora denominata Pianacastagnaia, fu contesa dagli Aldobrandeschi, che rivendicavano i castelli della zona amiatina, ai monaci dell'Abbazia di San Salvatore. In seguito, il territorio passò sotto il dominio delle città di Siena, di Orvieto, fino alla metà del XIV sec., dei conti Orsini di Pitigliano e di nuovo, nel XV sec., della Repubblica senese, che lo aggregò al Capitanato di Radicofani, mentre, nel 1600, i Medici lo resero feudo dei Bourbon del Monte. La struttura attuale risale, invece, alle riforme leopoldine. All'epoca medievale risalgono interessanti monumenti storico-architettonici cittadini, come la rocca aldobrandesca, il palazzo pretorio ed il convento francescano.

Le prime notizie storiche documentate risalgono all'età medievale, quando la località, allora denominata Pianacastagnaia, fu contesa dagli Aldobrandeschi, che rivendicavano i castelli della zona amiatina, ai monaci dell'Abbazia di San Salvatore. In seguito, il territorio passò sotto il dominio delle città di Siena, di Orvieto, fino alla metà del XIV sec., dei conti Orsini di Pitigliano e di nuovo, nel XV sec., della Repubblica senese, che lo aggregò al Capitanato di Radicofani, mentre, nel 1600, i Medici lo resero feudo dei Bourbon del Monte. La struttura attuale risale, invece, alle riforme leopoldine. All'epoca medievale risalgono interessanti monumenti storico-architettonici cittadini, come la rocca aldobrandesca, il palazzo pretorio ed il convento francescano.

Economia

In passato, le maggiori risorse economiche di questa comunità erano costituite prevalentemente da grandi boschi di querce, faggi, lecci, castagni e dai terreni destinati al pascolo: il suo territorio, infatti, d'estate era interessato dalla transumanza degli armenti della Maremma, mentre era meno sviluppata la coltivazione dei cereali, che oggi, invece, benché le attività agricole siano piuttosto modeste, è presente insieme a quella degli olivi, della vite e, ancora, delle castagne. Inoltre, le attività artigianali riguardavano la manifattura del legno e la costruzione di lance e picche, per le quali la località era molto famosa. Oggi, l'economia locale è quella di un centro industriale e mercantile, dove sono attive aziende di lavorazione dei marmi e, secondo tradizione, del legno, imprese per la trasformazione di prodotti agricoli, mobilifici e numerosissime pelletterie. Dall'analisi delle attività scaturisce un quadro abbastanza positivo, sia per gli occupati, sia per le unità produttive, protagoniste, negli ultimi dieci anni, di una significativa ripresa, sebbene i tassi di disoccupazione rimangano leggermente superiori alla media provinciale, a conferma delle difficoltà della zona amiatina, non compensate dalle potenzialità di sviluppo turistico. Discrete appaiono le strutture ricettive, ma non altrettanto quelle sportive, mentre per quelle scolastiche va registrata la presenza delle classi dell'obbligo e di un istituto tecnico per geometri.

In passato, le maggiori risorse economiche di questa comunità erano costituite prevalentemente da grandi boschi di querce, faggi, lecci, castagni e dai terreni destinati al pascolo: il suo territorio, infatti, d'estate era interessato dalla transumanza degli armenti della Maremma, mentre era meno sviluppata la coltivazione dei cereali, che oggi, invece, benché le attività agricole siano piuttosto modeste, è presente insieme a quella degli olivi, della vite e, ancora, delle castagne. Inoltre, le attività artigianali riguardavano la manifattura del legno e la costruzione di lance e picche, per le quali la località era molto famosa. Oggi, l'economia locale è quella di un centro industriale e mercantile, dove sono attive aziende di lavorazione dei marmi e, secondo tradizione, del legno, imprese per la trasformazione di prodotti agricoli, mobilifici e numerosissime pelletterie. Dall'analisi delle attività scaturisce un quadro abbastanza positivo, sia per gli occupati, sia per le unità produttive, protagoniste, negli ultimi dieci anni, di una significativa ripresa, sebbene i tassi di disoccupazione rimangano leggermente superiori alla media provinciale, a conferma delle difficoltà della zona amiatina, non compensate dalle potenzialità di sviluppo turistico. Discrete appaiono le strutture ricettive, ma non altrettanto quelle sportive, mentre per quelle scolastiche va registrata la presenza delle classi dell'obbligo e di un istituto tecnico per geometri.

Relazioni

Pur essendo nell'orbita del circuito turistico degli sport invernali, la località non è meta turistica frequentatissima, nonostante il suo ricco patrimonio artistico ed architettonico, le sue bellezze naturali, ed il verde paesaggio che si offre alla vista dalla sua altitudine, ideale per gite a contatto con la natura in totale relax. Costituisce motivo di richiamo anche il Palio che vi si disputa in agosto. Il Patrono S. Filippo Neri si celebra il 26 maggio.

Pur essendo nell'orbita del circuito turistico degli sport invernali, la località non è meta turistica frequentatissima, nonostante il suo ricco patrimonio artistico ed architettonico, le sue bellezze naturali, ed il verde paesaggio che si offre alla vista dalla sua altitudine, ideale per gite a contatto con la natura in totale relax. Costituisce motivo di richiamo anche il Palio che vi si disputa in agosto. Il Patrono S. Filippo Neri si celebra il 26 maggio.

Località

Capannacce, Case Eufemia, Casetta, La Valletta, Quaranta, Saragiolo, Tre Case

Capannacce, Case Eufemia, Casetta, La Valletta, Quaranta, Saragiolo, Tre Case

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Piancastagnaio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.