Descrizione

Comune montano di chiara impronta cinque-seicentesca, località di soggiorno estivo ed invernale rinomata per la lavorazione del merletto a tombolo e del ferro battuto, per l'intaglio del legno e per l'arte impeccabile dei suoi orafi. La comunità dei pescolani, il cui indice di vecchiaia è piuttosto elevato, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale, a cui le tipiche costruzioni in pietra, dalla scala esterna, separate da muri frangivento conferiscono un aspetto molto particolare; la crescita edilizia è di tipo turistico-residenziale ed è, fra l'altro, all'origine di Villaggio Sant'Antonio, che sfrutta le potenzialità turistiche dell'omonimo bosco, grandioso monumento della natura. Il territorio comunale ha un profilo geometrico vario: l'estensione pianeggiante del Quarto Grande si dispiega nel mezzo di un anfiteatro di rilievi e il suo verde intenso, in primavera, sfuma nelle tinte più cupe dei boschi secolari di faggio. L'abitato si affaccia su questa pianura d'alta quota e gode di un clima particolarmente salubre. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è raffigurato un monte a tre cime sormontato dalle lettere P e C intrecciate. Fuori dello scudo compare il motto SUI DOMINA.

Comune montano di chiara impronta cinque-seicentesca, località di soggiorno estivo ed invernale rinomata per la lavorazione del merletto a tombolo e del ferro battuto, per l'intaglio del legno e per l'arte impeccabile dei suoi orafi. La comunità dei pescolani, il cui indice di vecchiaia è piuttosto elevato, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale, a cui le tipiche costruzioni in pietra, dalla scala esterna, separate da muri frangivento conferiscono un aspetto molto particolare; la crescita edilizia è di tipo turistico-residenziale ed è, fra l'altro, all'origine di Villaggio Sant'Antonio, che sfrutta le potenzialità turistiche dell'omonimo bosco, grandioso monumento della natura. Il territorio comunale ha un profilo geometrico vario: l'estensione pianeggiante del Quarto Grande si dispiega nel mezzo di un anfiteatro di rilievi e il suo verde intenso, in primavera, sfuma nelle tinte più cupe dei boschi secolari di faggio. L'abitato si affaccia su questa pianura d'alta quota e gode di un clima particolarmente salubre. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è raffigurato un monte a tre cime sormontato dalle lettere P e C intrecciate. Fuori dello scudo compare il motto SUI DOMINA.

Storia

Nel territorio comunale fiorì probabilmente un insediamento di epoca romana, a cui sono ascrivibili le tombe scoperte sul colle Pizzo di Coda. Il nucleo più antico dell'attuale abitato si coagulò verso il Mille intorno alla chiesa madre e godette in principio dello statuto di comune autonomo -tale rimase fino al 1464, quando fu inserito fra i domini di pertinenza regia-; nel 1507 fu assegnato ai Colonna e da questi passò ai Barberini e poi ai Testa. La sua popolazione fronteggiò con coraggio una serie di eventi luttuosi: fu decimata, infatti, dai terremoti del 1456, del 1703 e del 1984. La veste architettonica dell'abitato presenta un'inconfondibile impronta rinascimentale, specie negli eleganti edifici signorili, adorni di sontuosi portali edi finestre in pietra. Spicca fra la ricca architettura religiosa l'ex monastero di Santa Scolastica (1624), con facciata adorna di sei grandi nicchie, mentre la collegiata di Santa Maria del Colle, che figura nel numero delle più belle chiese della regione, è una sapiente commistione di romanico e rinascimentale: la solennità delle sue cinque navate, la mirabile fattura del suo soffitto ligneo dorato, i manufatti dell'artigianato artistico pescolano che la impreziosiscono, le statue e gli stucchi barocchi sono fonte inesauribile di stupore e ammirazione.

Nel territorio comunale fiorì probabilmente un insediamento di epoca romana, a cui sono ascrivibili le tombe scoperte sul colle Pizzo di Coda. Il nucleo più antico dell'attuale abitato si coagulò verso il Mille intorno alla chiesa madre e godette in principio dello statuto di comune autonomo -tale rimase fino al 1464, quando fu inserito fra i domini di pertinenza regia-; nel 1507 fu assegnato ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a> e da questi passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BARBERINI'>Barberini</a> e poi ai Testa. La sua popolazione fronteggiò con coraggio una serie di eventi luttuosi: fu decimata, infatti, dai terremoti del 1456, del 1703 e del 1984. La veste architettonica dell'abitato presenta un'inconfondibile impronta rinascimentale, specie negli eleganti edifici signorili, adorni di sontuosi portali edi finestre in pietra. Spicca fra la ricca architettura religiosa l'ex monastero di Santa Scolastica (1624), con facciata adorna di sei grandi nicchie, mentre la collegiata di Santa Maria del Colle, che figura nel numero delle più belle chiese della regione, è una sapiente commistione di romanico e rinascimentale: la solennità delle sue cinque navate, la mirabile fattura del suo soffitto ligneo dorato, i manufatti dell'artigianato artistico pescolano che la impreziosiscono, le statue e gli stucchi barocchi sono fonte inesauribile di stupore e ammirazione.

Economia

Il fascino che emana dalle intatte ed eleganti strutture architettoniche ha reso il centro storico appetibile ai turisti. Messe in secondo piano le attività agricole, la silvicoltura e la pastorizia, pur redditizie, la comunità pescolana ha alimentato la sua innata vocazione turistica, dando respiro al settore edile, al commercio e ai servizi, che hanno fatto registrare l'affermazione del credito. Anche il sistema delle infrastrutture ha avuto modo, in passato, di svilupparsi armoniosamente. Nel comune sono presenti gli ordinari uffici municipali e postali, le scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, un museo di arte sacra allestito nella collegiata di Santa Maria del Colle e due biblioteche; le strutture sanitarie prestano servizi ambulatoriali e di pronto intervento; abbondano gli alberghi e i ristoranti, affiancati da residence e da un ostello della gioventù; gli impianti sportivi annoverano un palazzetto dello sport, un maneggio, campi da tennis, di calcio e di pallacanestro, ampie piste innevate e sciovie.

Il fascino che emana dalle intatte ed eleganti strutture architettoniche ha reso il centro storico appetibile ai turisti. Messe in secondo piano le attività agricole, la silvicoltura e la pastorizia, pur redditizie, la comunità pescolana ha alimentato la sua innata vocazione turistica, dando respiro al settore edile, al commercio e ai servizi, che hanno fatto registrare l'affermazione del credito. Anche il sistema delle infrastrutture ha avuto modo, in passato, di svilupparsi armoniosamente. Nel comune sono presenti gli ordinari uffici municipali e postali, le scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, un museo di arte sacra allestito nella collegiata di Santa Maria del Colle e due biblioteche; le strutture sanitarie prestano servizi ambulatoriali e di pronto intervento; abbondano gli alberghi e i ristoranti, affiancati da residence e da un ostello della gioventù; gli impianti sportivi annoverano un palazzetto dello sport, un maneggio, campi da tennis, di calcio e di pallacanestro, ampie piste innevate e sciovie.

Relazioni

Il comune è una stazione climatica, un paradiso degli sport invernali e una culla d'arte. Nella cornice del centro storico i canti salmodici, le antiche melodie e la fine oratoria che accompagnano la cerimonia delle Quarantore nella seconda settimana di Quaresima e le opere teatrali rappresentate nella piazza principale durante i mesi estivi toccano immancabilmente il cuore dei presenti. La festa del Patrono S. Felice si celebra l'8 agosto. Il paese ha dato i natali a Ferdinando Mosca (sec. XVIII), fine intagliatore del legno e agli artigiani del ferro battuto Francesco e Ilario di Sante di Rocco (sec. XVII-XVIII).

Il comune è una stazione climatica, un paradiso degli sport invernali e una culla d'arte. Nella cornice del centro storico i canti salmodici, le antiche melodie e la fine oratoria che accompagnano la cerimonia delle Quarantore nella seconda settimana di Quaresima e le opere teatrali rappresentate nella piazza principale durante i mesi estivi toccano immancabilmente il cuore dei presenti. La festa del Patrono S. Felice si celebra l'8 agosto. Il paese ha dato i natali a Ferdinando Mosca (sec. XVIII), fine intagliatore del legno e agli artigiani del ferro battuto Francesco e Ilario di Sante di Rocco (sec. XVII-XVIII).

Località

Monte Pizzalto, Monte Rotella, Monte Secine

Monte Pizzalto, Monte Rotella, Monte Secine

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pescocostanzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.