Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine probabilmente antica, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole e su un crescente sviluppo del turismo. I paroldesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono gli 815 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge, dominato dai ruderi di un castello, su un poggio circondato dalle colline.

Piccola comunità collinare, di origine probabilmente antica, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole e su un crescente sviluppo del turismo. I paroldesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono gli 815 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge, dominato dai ruderi di un castello, su un poggio circondato dalle colline.

Storia

Il toponimo è di difficile individuazione. Qualche studioso propone alla base il personale germanico “Perold”. Tuttavia, è più probabile che in origine ci sia stata una voce contenente “l”, divenuta “r”, secondo la consuetudine locale. Questa potrebbe essere stata un derivato di “palus” che potrebbe essere confrontato con “palot”, che significa ‘grossolano’, “palaut”, “palaud”, cioè ‘tanghero’. La prima testimonianza documentaria relativa alle prime vicende storiche del borgo è contenuta in un diploma imperiale del 958 di Ottone I, ma il rinvenimento di una lapide funeraria romana lascia ipotizzare una presenza abitativa molto più antica. A partire dall’alto Medioevo, fu feudo dei marchesi di Ceva, dei Visconti e poi, ancora, dei Del Carretto, dei marchesi di Saluzzo, dei San Giorgio di Castellargento e, infine, dei marchesi Coardi di Bagnasco. Sotto il profilo storico-artistico interessanti sono: la chiesa di San Sebastiano, che risale al X secolo; la parrocchiale di San Martino, del Cinquecento, che conserva all’interno una bella statua in legno raffigurante la Vergine Addolorata; infine, la cappella dell’Annunziata, con affreschi del 1615.

Il toponimo è di difficile individuazione. Qualche studioso propone alla base il personale germanico “Perold”. Tuttavia, è più probabile che in origine ci sia stata una voce contenente “l”, divenuta “r”, secondo la consuetudine locale. Questa potrebbe essere stata un derivato di “palus” che potrebbe essere confrontato con “palot”, che significa ‘grossolano’, “palaut”, “palaud”, cioè ‘tanghero’. La prima testimonianza documentaria relativa alle prime vicende storiche del borgo è contenuta in un diploma imperiale del 958 di Ottone I, ma il rinvenimento di una lapide funeraria romana lascia ipotizzare una presenza abitativa molto più antica. A partire dall’alto Medioevo, fu feudo dei marchesi di Ceva, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e poi, ancora, dei Del Carretto, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a>, dei San Giorgio di Castellargento e, infine, dei marchesi Coardi di Bagnasco. Sotto il profilo storico-artistico interessanti sono: la chiesa di San Sebastiano, che risale al X secolo; la parrocchiale di San Martino, del Cinquecento, che conserva all’interno una bella statua in legno raffigurante la Vergine Addolorata; infine, la cappella dell’Annunziata, con affreschi del 1615.

Economia

È sede di Pro Loco. La struttura economica locale è basata, per quanto attiene il settore primario, sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta e sull’allevamento di bovini e avicoli. Il settore economico secondario è pressoché inesistente, se si eccettuano un’impresa di lavorazione del legno e imprese operanti nel campo dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si segnala la presenza di una casa di riposo. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare; si segnala anche l’allestimento in corso del museo etnografico della pecora. Le strutture ricettive comprendono un’azienda agrituristica e offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

È sede di Pro Loco. La struttura economica locale è basata, per quanto attiene il settore primario, sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta e sull’allevamento di bovini e avicoli. Il settore economico secondario è pressoché inesistente, se si eccettuano un’impresa di lavorazione del legno e imprese operanti nel campo dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si segnala la presenza di una casa di riposo. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare; si segnala anche l’allestimento in corso del museo etnografico della pecora. Le strutture ricettive comprendono un’azienda agrituristica e offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

La tranquillità del luogo, le bellezze naturali e le specialità gastronomiche fanno di essa una meta turistica molto frequentata. Un vero richiamo è rappresentato, inoltre, anche dal ventennale festival della musica classica, nonché dai festeggiamenti in onore del villeggiate che solitamente si tengono nel mese di agosto. È, tuttavia, poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Tra le manifestazioni periodiche merita di essere citata la manifestazione “Canta ciabòt” (percorso campestre a piedi o a cavallo con degustazioni di prodotti tipici). La festa patronale, dedicata a San Martino, si celebra l’11 novembre con manifestazioni dedicate ai tartufi, all’enogastronomia della Valle Tanaro e alle “masche” (i folletti delle leggende contadine).

La tranquillità del luogo, le bellezze naturali e le specialità gastronomiche fanno di essa una meta turistica molto frequentata. Un vero richiamo è rappresentato, inoltre, anche dal ventennale festival della musica classica, nonché dai festeggiamenti in onore del villeggiate che solitamente si tengono nel mese di agosto. È, tuttavia, poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Tra le manifestazioni periodiche merita di essere citata la manifestazione “Canta ciabòt” (percorso campestre a piedi o a cavallo con degustazioni di prodotti tipici). La festa patronale, dedicata a San Martino, si celebra l’11 novembre con manifestazioni dedicate ai tartufi, all’enogastronomia della Valle Tanaro e alle “masche” (i folletti delle leggende contadine).

Località

Case Brozzi, Pian Sottano, Poggi Briami, San Rocco

Case Brozzi, Pian Sottano, Poggi Briami, San Rocco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Paroldo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.