Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, la cui economia si basa essenzialmente sul settore primario. La maggior parte dei paretesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vive nel capoluogo comunale e in case sparse; il resto degli abitanti si divide tra le località Miogliola e Roboaro, gli aggregati urbani minori di Garbarini, Giuliani, Grossi, Sorba e Valla. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 259 a un massimo di 594 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su una cresta collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura una torre d’argento, merlata alla guelfa, fondata su una campagna verde e accompagnata, da un lato, da un albero di pero, verde, munito di cinque frutti dorati; sul capo rosso dello scudo figura una corona marchionale d’oro, ornata di perle.

Comune collinare, di origine medievale, la cui economia si basa essenzialmente sul settore primario. La maggior parte dei paretesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vive nel capoluogo comunale e in case sparse; il resto degli abitanti si divide tra le località Miogliola e Roboaro, gli aggregati urbani minori di Garbarini, Giuliani, Grossi, Sorba e Valla. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 259 a un massimo di 594 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su una cresta collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura una torre d’argento, merlata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, fondata su una campagna verde e accompagnata, da un lato, da un albero di pero, verde, munito di cinque frutti dorati; sul capo rosso dello scudo figura una corona marchionale d’oro, ornata di perle.

Storia

Il toponimo è attestato, a partire dal 991, con “Peretus”; successivamente sono state documentate le varianti di “Piretus”. Tutte le forme rimandano al fitonimo PIRETUM, indicante ‘luogo piantato a peri’, formato da PIRUS e dal suffisso -ETUM. L’ultima forma attestata è quella di “Paretus”, rappresenta l’esito influenzato dal dialetto che frequentemente apre “er” in “ar”. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. Le bellezze naturalistiche che la circondano sono state da sempre motivo di conquista da parte dei signori abitanti i centri di confine, essendo essa sulla via di crinale tra mare e pianura. Nel XIII secolo fu, infatti, contesa a lungo fra i marchesi del Carretto e i genovesi, cui era stata ceduta nel 1223 dal marchese Enrico de Uxetio. Un secolo più tardi Carlo IV di Lussemburgo, incoronato in quegli anni imperatore, confermò il suo dominio alla diocesi di Acqui, concedendole anche numerosi privilegi. Nel corso del XVII secolo venne invasa e devastate dalle truppe spagnole durante la guerra di successione. Tra le vestigia del passato figurano: il castello Spinola, intorno al quale è raccolto l’abitato, costruito nel XIV secolo e a cui si può accedere dalla porta del ricetto; la parrocchiale di San Pietro, la cui facciata venne completata nel corso del Settecento in stile barocco ligure; numerosi fabbricati di periodo medievale; la parrocchiale di Sant’Andrea; la piccola chiesa porticata di Santa Rosalia, costruita a seguito di un’epidemia di peste; la parrocchiale di San Rocco, in località Roboaro; la pieve di San Lorenzo, visitabile a Miogliola.

Il toponimo è attestato, a partire dal 991, con “Peretus”; successivamente sono state documentate le varianti di “Piretus”. Tutte le forme rimandano al fitonimo PIRETUM, indicante ‘luogo piantato a peri’, formato da PIRUS e dal suffisso -ETUM. L’ultima forma attestata è quella di “Paretus”, rappresenta l’esito influenzato dal dialetto che frequentemente apre “er” in “ar”. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. Le bellezze naturalistiche che la circondano sono state da sempre motivo di conquista da parte dei signori abitanti i centri di confine, essendo essa sulla via di crinale tra mare e pianura. Nel XIII secolo fu, infatti, contesa a lungo fra i marchesi del Carretto e i genovesi, cui era stata ceduta nel 1223 dal marchese Enrico de Uxetio. Un secolo più tardi Carlo IV di Lussemburgo, incoronato in quegli anni imperatore, confermò il suo dominio alla diocesi di Acqui, concedendole anche numerosi privilegi. Nel corso del XVII secolo venne invasa e devastate dalle truppe spagnole durante la guerra di successione. Tra le vestigia del passato figurano: il castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>, intorno al quale è raccolto l’abitato, costruito nel XIV secolo e a cui si può accedere dalla porta del ricetto; la parrocchiale di San Pietro, la cui facciata venne completata nel corso del Settecento in stile barocco ligure; numerosi fabbricati di periodo medievale; la parrocchiale di Sant’Andrea; la piccola chiesa porticata di Santa Rosalia, costruita a seguito di un’epidemia di peste; la parrocchiale di San Rocco, in località Roboaro; la pieve di San Lorenzo, visitabile a Miogliola.

Economia

È sede di Pro Loco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla coltivazione di cereali, frumento, foraggi uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli, bovini, ovini e caprini. L’industria è pressoché inesistente: le poche imprese operano nei comparti edile e della lavorazione del legno. A livello artigianale vi si produce la famosa robiola (tipico formaggio piemontese). Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza; quelle scolastiche garantiscono solamente la frequenza delle classi elementari. Non manca, però, la biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre per lo sport e il tempo libero si segnalano campi da tennis e di bocce. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla coltivazione di cereali, frumento, foraggi uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli, bovini, ovini e caprini. L’industria è pressoché inesistente: le poche imprese operano nei comparti edile e della lavorazione del legno. A livello artigianale vi si produce la famosa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ROBIOLA'>robiola</a> (tipico <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FORMAGGIOPIEMONTESE'>formaggio piemontese</a>). Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza; quelle scolastiche garantiscono solamente la frequenza delle classi elementari. Non manca, però, la biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre per lo sport e il tempo libero si segnalano campi da tennis e di bocce. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Il bel paesaggio che la circonda e la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde, tra i boschi ricchi di funghi e di paesaggi ampi e un pò selvaggi, costituiscono una ragione sufficiente per attirare un discreto afflusso turistico sul posto, soprattutto durante la stagione estiva. Tra le manifestazioni si segnalano: la sagra delle frittelle, a maggio; la festa del villeggiante, ad agosto; la sagra della rosticciata e la tradizionale castagnata, ad ottobre. La festa del Patrono, San Pietro, si celebra il 29 giugno.

Il bel paesaggio che la circonda e la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde, tra i boschi ricchi di funghi e di paesaggi ampi e un pò selvaggi, costituiscono una ragione sufficiente per attirare un discreto afflusso turistico sul posto, soprattutto durante la stagione estiva. Tra le manifestazioni si segnalano: la sagra delle frittelle, a maggio; la festa del villeggiante, ad agosto; la sagra della rosticciata e la tradizionale castagnata, ad ottobre. La festa del Patrono, San Pietro, si celebra il 29 giugno.

Località

Garbarini, Giuliani, Grossi, Miogliola, Roboaro, Sorba, Valla

Garbarini, Giuliani, Grossi, Miogliola, Roboaro, Sorba, Valla

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pareto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.