Descrizione

Comune di montagna di origine medievale, sorretto essenzialmente dall’agricoltura, dalla piccola industria e dal turismo, recentemente sviluppatosi. I paolisani, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si concentrano prevalentemente nel capoluogo comunale; solo una piccola parte della comunità si suddivide tra la località di Rione Tavernola e una serie di case sparse sui fondi. Il territorio comunale presenta un aspetto molto vario: l’abitato, situato in piano ai lati di una strada principale, è stretto tra le estreme pendici del massiccio del Partenio, ricoperte di castagneti, e la Valle Caudina, pianeggiante e particolarmente fertile, grazie alla presenza di numerosi corsi d’acqua che rendono possibili le coltivazioni intensive. L’ambiente montano è quanto mai ricco di essenze arboree: alle faggete pure, estese alle quote più elevate, si sostituiscono più in basso formazioni miste di faggio e ontano napoletano nonché boschi di castagno, acero, nocciolo selvatico e frassino; il ricco sottobosco offre funghi e diverse specie di frutti di bosco nonché, nella bella stazgione, fioriture multicolori. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un albero sradicato, carico di frutti.

Comune di montagna di origine medievale, sorretto essenzialmente dall’agricoltura, dalla piccola industria e dal turismo, recentemente sviluppatosi. I paolisani, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si concentrano prevalentemente nel capoluogo comunale; solo una piccola parte della comunità si suddivide tra la località di Rione Tavernola e una serie di case sparse sui fondi. Il territorio comunale presenta un aspetto molto vario: l’abitato, situato in piano ai lati di una strada principale, è stretto tra le estreme pendici del massiccio del Partenio, ricoperte di castagneti, e la Valle Caudina, pianeggiante e particolarmente fertile, grazie alla presenza di numerosi corsi d’acqua che rendono possibili le coltivazioni intensive. L’ambiente montano è quanto mai ricco di essenze arboree: alle faggete pure, estese alle quote più elevate, si sostituiscono più in basso formazioni miste di faggio e ontano napoletano nonché boschi di castagno, acero, nocciolo selvatico e frassino; il ricco sottobosco offre funghi e diverse specie di frutti di bosco nonché, nella bella stazgione, fioriture multicolori. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un albero sradicato, carico di frutti.

Storia

Le notizie più antiche riguardo all’abitato, che una tesi dimostratasi erronea faceva coincidere con l’antico insediamento sannitico di Pauna, risalgono all’800 d.C., anno in cui fu donata da Radeprando alla badia benedettina di San Vincenzo al Volturno; nell’880 è invece menzionata dall’abate Aligerno di Montecassino. Successivamente divenne casale di Arpaia, di cui seguì le sorti: fu posseduta, infatti, dagli Stendardo, dai Boffa, dai Della Leonessa, dai Guevara, dai Carafa, dai Grimaldi e dai Caracciolo. Agli inizi del XIX secolo fu aggregata a Cervinara, passando poi alla provincia di Caserta e, nel 1861, a quella di Benevento. Il toponimo deriva dal personale latino PAULUS con l’aggiunta del suffisso -ESI, che si riferisce a un gruppo gentilizio e ai suoi possedimenti. Sono pressoché coeve, entrambe edificate nel IX secolo d.C., la badia di San Fortunato e la chiesa arcipretale di Sant’Andrea Apostolo. Nel centro storico si ergono la chiesa di San Tommaso Apostolo e i palazzi gentilizi settecenteschi dei Bifani e dei Nardini; situato in posizione meno centrale, il seicentesco palazzo De Mauro s’innalza invece a guardia dei poderi circostanti.

Le notizie più antiche riguardo all’abitato, che una tesi dimostratasi erronea faceva coincidere con l’antico insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITICO'>sannitico</a> di Pauna, risalgono all’800 d.C., anno in cui fu donata da Radeprando alla badia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=BENEDETTINA'>benedettina</a> di San Vincenzo al Volturno; nell’880 è invece menzionata dall’abate Aligerno di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=MONTECASSINO'>Montecassino</a>. Successivamente divenne casale di Arpaia, di cui seguì le sorti: fu posseduta, infatti, dagli Stendardo, dai Boffa, dai Della Leonessa, dai Guevara, dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GRIMALDI'>Grimaldi</a> e dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>. Agli inizi del XIX secolo fu aggregata a Cervinara, passando poi alla provincia di Caserta e, nel 1861, a quella di Benevento. Il toponimo deriva dal personale latino PAULUS con l’aggiunta del suffisso -ESI, che si riferisce a un gruppo gentilizio e ai suoi possedimenti. Sono pressoché coeve, entrambe edificate nel IX secolo d.C., la badia di San Fortunato e la chiesa arcipretale di Sant’Andrea Apostolo. Nel centro storico si ergono la chiesa di San Tommaso Apostolo e i palazzi gentilizi settecenteschi dei Bifani e dei Nardini; situato in posizione meno centrale, il seicentesco palazzo De Mauro s’innalza invece a guardia dei poderi circostanti.

Economia

La comunità paolisana, che stenta tuttora ad aprirsi al nuovo e che è stata fortemente ridotta da un costante decremento demografico, registratosi a partire dal dopoguerra, si dedica perlopiù all’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, frutta, cipolle, barbabietole e tabacco. Al settore primario si affianca un modesto apparato industriale, attivo nei comparti della trasformazione dei prodotti agricoli, della lavorazione dei metalli e della produzione di apparecchi medicali. Il terziario, carente di servizi più qualificati, si è invece recentemente arricchito di strutture per il turismo –buona è la dotazione di alberghi e ristoranti– e di esercizi commerciali, il cui numero è più che commisurato alle esigenze della comunità e dei flussi turistici. Possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento sulla farmacia.

La comunità paolisana, che stenta tuttora ad aprirsi al nuovo e che è stata fortemente ridotta da un costante decremento demografico, registratosi a partire dal dopoguerra, si dedica perlopiù all’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, frutta, cipolle, barbabietole e tabacco. Al settore primario si affianca un modesto apparato industriale, attivo nei comparti della trasformazione dei prodotti agricoli, della lavorazione dei metalli e della produzione di apparecchi medicali. Il terziario, carente di servizi più qualificati, si è invece recentemente arricchito di strutture per il turismo –buona è la dotazione di alberghi e ristoranti– e di esercizi commerciali, il cui numero è più che commisurato alle esigenze della comunità e dei flussi turistici. Possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento sulla farmacia.

Relazioni

La bellezza e la varietà del paesaggio che la circonda, unita alla salubrità del clima e all’interesse dell’ambiente naturalistico in cui è immersa, attraggono consistenti flussi turistici. Alle numerose feste religiose legate alla tradizione, quali quelle del falò Sant’Antuono (periodo di Carnevale), di Sant’Antonio (1-10 agosto) e della Santissima Addolorata (ultima settimana di agosto), si affianca la manifestazione estiva denominata “Settembriadi paolisane” (settembre): per una settimana si alternano sfide sportive e culturali tra rioni, allestimento di stand di gastronomia tipica, mostre dell’antiquariato e dell’artigianato locale ed esibizioni di arte varia. La festa del Patrono, Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre con le tradizionali celebrazioni religiose e con festeggiamenti a carattere ludico e popolare.

La bellezza e la varietà del paesaggio che la circonda, unita alla salubrità del clima e all’interesse dell’ambiente naturalistico in cui è immersa, attraggono consistenti flussi turistici. Alle numerose feste religiose legate alla tradizione, quali quelle del falò Sant’Antuono (periodo di Carnevale), di Sant’Antonio (1-10 agosto) e della Santissima Addolorata (ultima settimana di agosto), si affianca la manifestazione estiva denominata “Settembriadi paolisane” (settembre): per una settimana si alternano sfide sportive e culturali tra rioni, allestimento di stand di gastronomia tipica, mostre dell’antiquariato e dell’artigianato locale ed esibizioni di arte varia. La festa del Patrono, Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre con le tradizionali celebrazioni religiose e con festeggiamenti a carattere ludico e popolare.

Località

Tavernola, Via Ferrari

Tavernola, Via Ferrari

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Paolisi rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.