Descrizione

Comune di pianura, di origine incerta, che basa la sua economia soprattutto sull’agricoltura e sull’allevamento. I palmaresi, che mostrano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono prevalentemente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Tiria e in poche case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 3 a un massimo di 732 metri sul livello del mare. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone di pianura.

Comune di pianura, di origine incerta, che basa la sua economia soprattutto sull’agricoltura e sull’allevamento. I palmaresi, che mostrano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono prevalentemente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Tiria e in poche case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 3 a un massimo di 732 metri sul livello del mare. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone di pianura.

Storia

Il toponimo riflette il sardo “palma”, “pramma” (dal latino PALMA), con il significato di ‘palma’, nome generico applicato a tutte le specie di palme, soprattutto alla palma nana che cresce abbondantemente nelle spiagge arenose. Di origine incerta, si sa che appartenne, nell’XI secolo, alla curatoria del Campidano Simaxis, del Giudicato di Arborea. Nel 1767 passò ai Flores Nurra, marchesi di Arcais, che la tennero fino al 1839. Fino al ventennio fascista era conosciuta con il nome di “Palmas”: in seguito, per comodità, soprattutto amministrativa, le fu aggiunto “Arborea”. Dal 1927 al 1958 fece parte del comune di Oristano. Poche le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore. Tra queste è meritevole di attenzione la parrocchiale, dedicata a Sant’Antioco Martire.

Il toponimo riflette il sardo “palma”, “pramma” (dal latino PALMA), con il significato di ‘palma’, nome generico applicato a tutte le specie di palme, soprattutto alla palma nana che cresce abbondantemente nelle spiagge arenose. Di origine incerta, si sa che appartenne, nell’XI secolo, alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CAMPIDANO'>Campidano</a> Simaxis, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODIARBOREA'>Giudicato di Arborea</a>. Nel 1767 passò ai Flores Nurra, marchesi di Arcais, che la tennero fino al 1839. Fino al ventennio fascista era conosciuta con il nome di “Palmas”: in seguito, per comodità, soprattutto amministrativa, le fu aggiunto “Arborea”. Dal 1927 al 1958 fece parte del comune di Oristano. Poche le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore. Tra queste è meritevole di attenzione la parrocchiale, dedicata a Sant’Antioco Martire.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. È sede della Comunità montana. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale, mentre è del tutto inesistente l’industria. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, foraggi, vite, frutteti, agrumi e olivo. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, suini, caprini e equini. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo. Alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale provvede la biblioteca comunale. L’apparato ricettivo, comprendente vari agriturismi, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. È sede della Comunità montana. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale, mentre è del tutto inesistente l’industria. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, foraggi, vite, frutteti, agrumi e olivo. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, suini, caprini e equini. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo. Alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale provvede la biblioteca comunale. L’apparato ricettivo, comprendente vari agriturismi, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e contribuire a richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della sagra della pecora, ad agosto. La festa patronale, in onore di Sant’Antioco, si celebra il lunedì successivo alla seconda domenica dopo Pasqua.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e contribuire a richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della sagra della pecora, ad agosto. La festa patronale, in onore di Sant’Antioco, si celebra il lunedì successivo alla seconda domenica dopo Pasqua.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Palmas Arborea in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.