Descrizione

Cittadina collinare cui è stato concesso titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di origine antica, la sua economia si basa su attività industriali e commerciali. È rinomata per i vini e per i tartufi. Gli ovadesi, che conservano una spiccata personalità ligure e hanno un indice di vecchiaia particolarmente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato posto su una terrazza fluviale, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una croce rossa recante, in cuore, una stella d’argento a otto raggi.

Cittadina collinare cui è stato concesso titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di origine antica, la sua economia si basa su attività industriali e commerciali. È rinomata per i vini e per i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFI'>tartufi</a>. Gli ovadesi, che conservano una spiccata personalità ligure e hanno un indice di vecchiaia particolarmente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato posto su una terrazza fluviale, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una croce rossa recante, in cuore, una stella d’argento a otto raggi.

Storia

Il toponimo è attestato, dal periodo medievale, con la forme di “Ovaga”, che giustifica pienamente l’ipotesi della sua derivazione da OPACA, per cui il suo significato è ‘terra collocata a tramontana’. Una variante è “Uada”, ricostruzione prettamente dialettale. Sorse in epoca antica, probabilmente ad opera di popolazioni celto-liguri abitanti originariamente la zona. Successivamente venne colonizzata dai romani che vi costruirono un castrum, come è attestato da alcuni passi delle lettere di Decimo Bruto a Cicerone. Le prime notizie ufficiali risalgono, tuttavia, al 927 quando parte del suo territorio venne compreso fra le terre che costituirono il primo nucleo del marchesato del Monferrato. Nel 991 venne assegnata al monastero di San Quintino di Spigno e poi compresa nel marchesato dei Del Bosco i quali la cedettero, in parte, al comune di Genova. Dopo averne riottenuto l’investitura, i Del Bosco la infeudarono ai Malaspina, cui rimase fino al 1277, anno in cui tornò a far parte dei domini genovesi. Nel XIV secolo fu colpita da una grave pestilenza e successivamente venne occupata dai Visconti, fino al 1355, anno in cui Carlo IV di Lussemburgo la assegnò a Giovanni del Monferrato. Nel 1358 questi fu costretto a restituirla a Genova che fino al 1447 la governò senza concederle alcun privilegio. Divenuta feudo dei Fregoso, e poi dei Doria, degli Adorno e dei Trotti tornò nuovamente sotto il dominio genovese fino al 1815, quando, con la caduta della repubblica marinara e con il congresso di Vienna, passò sotto la sovranità del regno di Sardegna. Tra le vestigia del suo antico passato figurano: la chiesa di Santa Maria delle Grazie; l’oratorio barocco di San Giovanni Battista, arricchito dall’affresco del Canepa di Voltri, da un crocifisso di Domenico da Bissone e da un gruppo ligneo scolpito dal Maragliano; l’oratorio dell’Annunziata; la parrocchiale dell’Assunta; palazzo Spinola.

Il toponimo è attestato, dal periodo medievale, con la forme di “Ovaga”, che giustifica pienamente l’ipotesi della sua derivazione da OPACA, per cui il suo significato è ‘terra collocata a tramontana’. Una variante è “Uada”, ricostruzione prettamente dialettale. Sorse in epoca antica, probabilmente ad opera di popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CELTO'>celto</a>-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a> abitanti originariamente la zona. Successivamente venne colonizzata dai romani che vi costruirono un castrum, come è attestato da alcuni passi delle lettere di Decimo Bruto a Cicerone. Le prime notizie ufficiali risalgono, tuttavia, al 927 quando parte del suo territorio venne compreso fra le terre che costituirono il primo nucleo del marchesato del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Nel 991 venne assegnata al monastero di San Quintino di Spigno e poi compresa nel marchesato dei Del Bosco i quali la cedettero, in parte, al comune di Genova. Dopo averne riottenuto l’investitura, i Del Bosco la infeudarono ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MALASPINA'>Malaspina</a>, cui rimase fino al 1277, anno in cui tornò a far parte dei domini genovesi. Nel XIV secolo fu colpita da una grave pestilenza e successivamente venne occupata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, fino al 1355, anno in cui Carlo IV di Lussemburgo la assegnò a Giovanni del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Nel 1358 questi fu costretto a restituirla a Genova che fino al 1447 la governò senza concederle alcun privilegio. Divenuta feudo dei Fregoso, e poi dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DORIA'>Doria</a>, degli Adorno e dei Trotti tornò nuovamente sotto il dominio genovese fino al 1815, quando, con la caduta della repubblica marinara e con il congresso di Vienna, passò sotto la sovranità del regno di Sardegna. Tra le vestigia del suo antico passato figurano: la chiesa di Santa Maria delle Grazie; l’oratorio barocco di San Giovanni Battista, arricchito dall’affresco del Canepa di Voltri, da un crocifisso di Domenico da Bissone e da un gruppo ligneo scolpito dal Maragliano; l’oratorio dell’Annunziata; la parrocchiale dell’Assunta; palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>.

Economia

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 74. L’agricoltura è caratterizzata dalla coltivazione della vite dalla quale si ricavano i pregiati vini Doc Barbera, Cortese e l’omonimo Dolcetto; si coltivano anche cereali, frumento, frutta e ortaggi e si pratica l’allevamento di avicoli, caprini, ovini e bovini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, chimico, mobili, della gomma e della plastica, della stampa, della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare, nonché emittenti radiotelevisive. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto è possibile frequentare, oltre le scuole dell’obbligo, anche un istituto tecnico commerciale, tecnico industriale, il liceo scientifico e l’istituto magistrale. Tra le strutture culturali sono a disposizione la biblioteca civica “Marie ed Eraldo Ighina” e il museo civico naturalistico. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione (è possibile gustare specialità tipiche della cucina genovese) e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 74. L’agricoltura è caratterizzata dalla coltivazione della vite dalla quale si ricavano i pregiati vini Doc <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>, Cortese e l’omonimo Dolcetto; si coltivano anche cereali, frumento, frutta e ortaggi e si pratica l’allevamento di avicoli, caprini, ovini e bovini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, chimico, mobili, della gomma e della plastica, della stampa, della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare, nonché emittenti radiotelevisive. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto è possibile frequentare, oltre le scuole dell’obbligo, anche un istituto tecnico commerciale, tecnico industriale, il liceo scientifico e l’istituto magistrale. Tra le strutture culturali sono a disposizione la biblioteca civica “Marie ed Eraldo Ighina” e il museo civico naturalistico. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione (è possibile gustare specialità tipiche della cucina genovese) e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

Relazioni

Il bel paesaggio che la circonda, la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde, nonché le numerose attrattive di carattere enogastronomico e artistico che la caratterizzano, costituiscono una ragione sufficiente per attirare un ottimo afflusso turistico. L’ampia presenza di attività industriali la rende molto frequentata per lavoro. Tra le manifestazioni si segnalano: la fiera di Santa Croce, a maggio; la fiera di San Simone, a ottobre; la stagione teatrale musicale “Cantar di vino e …”, tra ottobre e novembre. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno. Ha dato i natali a: San Paolo della Croce; Giandomenico Buffa, patriota e ministro; Gian Battista Cereseto, letterato e insigne poeta; Francesco Gilardini, più volte deputato e consigliere di stato; Emanuele Borgatta, pianista e compositore; Antonio Robera, anch’egli musicista.

Il bel paesaggio che la circonda, la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde, nonché le numerose attrattive di carattere enogastronomico e artistico che la caratterizzano, costituiscono una ragione sufficiente per attirare un ottimo afflusso turistico. L’ampia presenza di attività industriali la rende molto frequentata per lavoro. Tra le manifestazioni si segnalano: la fiera di Santa Croce, a maggio; la fiera di San Simone, a ottobre; la stagione teatrale musicale “Cantar di vino e …”, tra ottobre e novembre. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno. Ha dato i natali a: San Paolo della Croce; Giandomenico Buffa, patriota e ministro; Gian Battista Cereseto, letterato e insigne poeta; Francesco Gilardini, più volte deputato e consigliere di stato; Emanuele Borgatta, pianista e compositore; Antonio Robera, anch’egli musicista.

Località

Costa, Gnocchetto, Grillano, Guardia, La Corte, Lercaro, San Lorenzo, Stazione Molare

Costa, Gnocchetto, Grillano, Guardia, La Corte, Lercaro, San Lorenzo, Stazione Molare

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ovada rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.