itala

Descrizione

Comune montano di antichissime origini, che vive quasi esclusivamente dei proventi delle attività primarie. La comunità degli ortonesi, che presenta un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, è distribuita in alcuni agglomerati urbani minori (Casali Santa Maria Maddalena, Castiglione, Rivoli e Villa Santa Maria), nelle località di Aschi Alto, Carrito e Cesoli e nel capoluogo comunale; quest'ultimo esercita sull'osservatore una forte carica di suggestione con l'integro patrimonio abitativo sopravvissuto a numerose calamità naturali e con l'impianto urbano costituito da terrazzamenti degradanti scolpiti sulle pendici del monte Mezzana. Il territorio comunale, che abbraccia una zona montuosa molto accidentata, si presenta meno impervio nella parte centrale, attraversata da grandi vie trasversali di comunicazione. Il corso del fiume Giovenco, invece, incide longitudinalmente lo schieramento montuoso, che a tratti si divarica dando respiro al suo bacino.

Storia

Insediamenti fortificati sorsero in epoca italica nel sito del capoluogo comunale e degli abitati di Cesoli e Rivoli; quest'ultimo, in particolare, conserva tracce della marsa MILONIA, che, in origine molto popolosa, divenuta municipio romano e aggregata alla vicina MARRUVIUM, perse tutto l'antico splendore. E mentre anche gli altri due insediamenti d'altura decadevano o si trasferivano a valle, VILLE e VICI si moltiplicavano in pianura, soprattutto nel cosiddetto FUNDUS MAGNUS, dove i monaci benedettini, nei secoli oscuri dell'alto Medioevo, edificarono la chiesa di Santa Maria in Moscufo. L'attuale abitato, che trae il nome dalla base osca HURTZ, 'orto', 'recinto sacro', fu incastellato fra IX e X secolo e, assegnato in feudo ai conti di Celano, a cui invano i Colonna contesero il dominio di questi luoghi, crebbe rapidamente inglobando la chiesa feudale di San Giovanni e rendendo necessarie nuove opere di fortificazione. Nel XIX secolo l'ideologia liberale si concretizzò in un'attiva vendita carbonara intitolata a Poppedio Silone, antico condottiero marso. Il terremoto del 1915 ha risparmiato il patrimonio abitativo e architettonico del centro storico, il cui nucleo originario, serrato da una doppia cinta muraria, conserva un'edilizia minore con elementi gotici. Oltre alla bella parrocchiale di S. Giovanni con facciata trecentesca, di cui si fa menzione già in alcune bolle pontificie del XII secolo, merita di essere ricordata la chiesetta campestre di Santa Maria delle Grazie, immersa nella natura.

Economia

Una saggezza antica presiede al quotidiano svolgimento della vita di questa comunità, che il concorso di vari fattori, non ultimi quelli ambientali, ha reso poco reattiva alle sollecitazioni del progresso. I piccoli fazzoletti di terra -"cannavine" nel dialetto locale-, che con tenacia gli ortonesi erano riusciti a dissodare, destinandoli principalmente alla coltivazione di lenticchie e fagioli, a causa delle elevate altitudini e dell'eccessivo frazionamento sono stati quasi del tutto abbandonati; resiste invece la pregiata produzione di mele e di pere, la cui fama ha valicato da tempo i confini municipali insieme a quella del miele locale, che racchiude le eccellenti proprietà nettarifere del marrobio. Il ritardo accumulato dai settori produttivi più avanzati induce una larga fetta della popolazione locale ad abbandonare i luoghi di origine depauperandoli delle necessarie risorse umane. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali, di un centro sociale per anziani e di una biblioteca comunale; dispone di una scuola materna e di una elementare, di pochi impianti sportivi di marca tradizionale, di una farmacia e di un ambulatorio comunale; difetta di strutture alberghiere ma può vantare un'eccellente tradizione di ristorazione, di cui tra non molto si potrà godere nella cornice di un casale seicentesco ristrutturato.

Relazioni

L'abitato e la natura che lo circonda sono una sorgente inesauribile di attrattive: le cime che affiorano in diversi punti dell'orizzonte sono assiduamente frequentate da cercatori di tartufo e risultano accessibili anche agli escursionisti meno esperti. Nelle acque terse e argentine del Giovenco, inoltre, è presente una ricca fauna ittica ma la pesca è soggetta ad alcune limitazioni. La festa dei Patroni, Sant'Antonio da Padova, San Rocco e le Sette Madonne si celebra il 6, il 7 e l'8 settembre. Il paese ha dato i natali al celebre condottiero marso Poppedio Silone.

Località

Aschi, Aschi Alto, Carrito, Casali Santa Maria Maddalena, Castiglione, Cesoli, Falaschito-Ardicara-Dragonara, Monte Mezzana, Rivoli, Villa Santa Maria

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ortona dei Marsi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 542
  • Lat 41° 59' 50,57'' 41.99738056
  • Long 13° 43' 40,96'' 13.72804444
  • CAP 67050
  • Prefisso 0863
  • Codice ISTAT 066063
  • Codice Catasto G142
  • Altitudine slm 1003 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/3084
  • Superficie 52.66 Km2
  • Densità 10,29 ab/Km2
  • Sismicità Zona 1
  • Alba 04:47
  • Tramonto 19:15
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
ASSOCIAZIONE NDU OHURU ONLUSVIA ANINI 4
AVIS SEZ. ORTUCCHIOVIA ROMA 36
COMITATO CIVICO ARTE E STORIA LOCALE ORTUCCHIOVIA 25 LUGLIO 31
AVIS SEZ. ORTUCCHIOVIA ROMA 36
COMITATO CIVICO ARTE E STORIA LOCALE ORTUCCHIOVIA 25 LUGLIO 31
PRO LOCO SAN SEBASTIANO DEI MARSIVIA CAMPANILE 3
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