Descrizione

Comune rivierasco, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una buona presenza del settore industriale e dal turismo estivo. Gli oliveresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio, classificato di collina, fertile e produttivo per la ricchezza di sorgive, conserva una natura pressoché incontaminata e presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, dominato dall’antico castello merlato, ha un andamento plano-altimetrico lievemente arcuato. Lo stemma comunale, interzato in palo, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo argentato del primo palo spiccano due bande nere, cinte da una bordatura rossa; il capo, dorato, reca cinque gigli azzurri. Nel secondo palo, purpureo, sono rappresentati sei gigli dorati; nel capo, partito d’argento e di rosso, figurano, rispettivamente, una torre rossa e un leone d’oro; una semirotella, azzurra, unita al capo, racchiude tre gigli dorati. Nel terzo palo, dorato, campeggiano, infine, sei palle: la prima, più grande, è azzurra, le altre sono rosse.

Comune rivierasco, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una buona presenza del settore industriale e dal turismo estivo. Gli oliveresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio, classificato di collina, fertile e produttivo per la ricchezza di sorgive, conserva una natura pressoché incontaminata e presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, dominato dall’antico castello merlato, ha un andamento plano-altimetrico lievemente arcuato. Lo stemma comunale, interzato in palo, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo argentato del primo palo spiccano due bande nere, cinte da una bordatura rossa; il capo, dorato, reca cinque gigli azzurri. Nel secondo palo, purpureo, sono rappresentati sei gigli dorati; nel capo, partito d’argento e di rosso, figurano, rispettivamente, una torre rossa e un leone d’oro; una semirotella, azzurra, unita al capo, racchiude tre gigli dorati. Nel terzo palo, dorato, campeggiano, infine, sei palle: la prima, più grande, è azzurra, le altre sono rosse.

Storia

Le attestazioni documentate sono in latino medievale e riportano “Olivieris”. Secondo la tradizione, il nome del promontorio deriverebbe da Oliviero, uno dei capitani di Carlo Magno, cui fa riscontro il promontorio (capo) di Orlando. Qualche altro studioso propende, invece, per la derivazione da “ulivo”. La sua origine risale al I secolo a.C. e fu determinata dall’esodo degli abitanti della vicina Tyndaris, che era stata distrutta da una terribile frana. Nel periodo medievale risulta essere una semplice fortezza, intorno alla quale si sviluppò l’antigo borgo, abitato soprattutto da pescatori, ma le attestazioni documentate certe a tal proposito sono esigue. Nei secoli, non si registrano eventi di grande rilievo; la sua importanza storica è legata principalmente alla presenza di una tonnara, considerata la più grande dell’isola. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: l’antico castello medievale, eretto nel XIV secolo, che presenta torri merlate ed è circondato da un meraviglioso giardino con piante ultracentenarie; la chiesa madre, al cui interno sono custodite pregevoli sculture lignee.

Le attestazioni documentate sono in latino medievale e riportano “Olivieris”. Secondo la tradizione, il nome del promontorio deriverebbe da Oliviero, uno dei capitani di Carlo Magno, cui fa riscontro il promontorio (capo) di Orlando. Qualche altro studioso propende, invece, per la derivazione da “ulivo”. La sua origine risale al I secolo a.C. e fu determinata dall’esodo degli abitanti della vicina Tyndaris, che era stata distrutta da una terribile frana. Nel periodo medievale risulta essere una semplice fortezza, intorno alla quale si sviluppò l’antigo borgo, abitato soprattutto da pescatori, ma le attestazioni documentate certe a tal proposito sono esigue. Nei secoli, non si registrano eventi di grande rilievo; la sua importanza storica è legata principalmente alla presenza di una tonnara, considerata la più grande dell’isola. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: l’antico castello medievale, eretto nel XIV secolo, che presenta torri merlate ed è circondato da un meraviglioso giardino con piante ultracentenarie; la chiesa madre, al cui interno sono custodite pregevoli sculture lignee.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario, che riveste un ruolo importante nell’ambito dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti (vanto della produzione locale sono i vini), oliveti, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: della pesca, alimentare, dei materiali da costruzione, della cantieristica e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione obbligatoria; per l’istruzione secondaria di secondo grado, invece, è necessario rivolgersi altrove. L’arricchimento culturale è favorito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario, che riveste un ruolo importante nell’ambito dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti (vanto della produzione locale sono i vini), oliveti, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: della pesca, alimentare, dei materiali da costruzione, della cantieristica e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione obbligatoria; per l’istruzione secondaria di secondo grado, invece, è necessario rivolgersi altrove. L’arricchimento culturale è favorito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le stazioni balneari più celebrate della zona, offre la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni, come al vicino sito archeologico di Tindari: a piedi si possono raggiungere i laghetti di Marinello, specchi d’acqua che vengono formati dall’alta marea sull’ampia fascia sabbiosa che si estende ai piedi di capo Tindari. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: oltre che per motivi di studio, gli oliveresi vi si rivolgono, per lo più, per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra gli eventi ricorrenti si ricordano: la festa di Santa Rita, a luglio; la sagra del pane caldo e la sagra delle angurie, ad agosto; la fiera del bestiame, a ottobre. La festa del Patrono, San Giuseppe, si celebra il 19 marzo. Altri festeggiamenti in onore del Santo si svolgono la terza domenica di ottobre. Ha dato i natali all’igienista e docente di medicina legale presso l’Università di Messina a soli 24 anni, Giuseppe Ziino (1841-1915).

Sebbene non figuri tra le stazioni balneari più celebrate della zona, offre la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni, come al vicino sito archeologico di Tindari: a piedi si possono raggiungere i laghetti di Marinello, specchi d’acqua che vengono formati dall’alta marea sull’ampia fascia sabbiosa che si estende ai piedi di capo Tindari. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: oltre che per motivi di studio, gli oliveresi vi si rivolgono, per lo più, per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra gli eventi ricorrenti si ricordano: la festa di Santa Rita, a luglio; la sagra del pane caldo e la sagra delle angurie, ad agosto; la fiera del bestiame, a ottobre. La festa del Patrono, San Giuseppe, si celebra il 19 marzo. Altri festeggiamenti in onore del Santo si svolgono la terza domenica di ottobre. Ha dato i natali all’igienista e docente di medicina legale presso l’Università di Messina a soli 24 anni, Giuseppe Ziino (1841-1915).

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Oliveri rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.