Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso”, con sede in Serra. Di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agro-pastorali. Gli odalenghesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Vicinato, con il maggior numero di residenti; il resto della popolazione si distribuisce tra alcuni nuclei urbani minori, nonché case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate che vanno da un minimo di 207 a un massimo di 414 metri sul livello del mare. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è circondato da vigneti; ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Piccola comunità, classificata “comune sparso”, con sede in Serra. Di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agro-pastorali. Gli odalenghesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Vicinato, con il maggior numero di residenti; il resto della popolazione si distribuisce tra alcuni nuclei urbani minori, nonché case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate che vanno da un minimo di 207 a un massimo di 414 metri sul livello del mare. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è circondato da vigneti; ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Il toponimo è attestato, a partire dal 1300 circa, con le forme di “Odalengus Minor” e “Odalengus Parvus”. La denominazione sembra essere un derivato aggettivale, mediante il suffisso germanico -ing, dal nome personale “Audila” o “Odilo”, anch’essi germanici, e quello di “Othal” e “Odiliacus”. Queste ipotesi non spiegano, però, la pronuncia dialettale “audalénk” caratterizzato da “al” iniziale. Poiché la documentazione non è in tal senso soddisfacente, si è avanzata l’ipotesi per cui l’esito dialettale non rappresenti che agglutinamento della preposizione “a” del moto a luogo. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. La storia locale non risulta particolarmente ricca di rilevanti eventi. Molto probabilmente il suo insediamento si formò in seguito allo spostamento da parte degli abitanti del vicinissimo centro di Odalengo Grande. Del fatto, avvenuto prima del XIV secolo, non si conoscono però i motivi. Divenuta signoria dei Freia, in seguito venne ceduta, in qualità di feudo, a diverse famiglie locali, tra cui i Prati di Moncalvo, i Gonzaga, i Sinesmondi, i Novara e i Gozzani di Treville. Tra le vestigia del passato sono degne di nota: il castello di Pessine, struttura settecentesca oggi degradata, in passato residenza dei Dorato; lo sprone in pietra del castello di Sant’Agavio; la parrocchiale di Santa Maria, costruita nel Settecento e ampliata successivamente; la chiesa di San Pietro, posta località Serra; la chiesa di San Sebastiano.

Il toponimo è attestato, a partire dal 1300 circa, con le forme di “Odalengus Minor” e “Odalengus Parvus”. La denominazione sembra essere un derivato aggettivale, mediante il suffisso germanico -ing, dal nome personale “Audila” o “Odilo”, anch’essi germanici, e quello di “Othal” e “Odiliacus”. Queste ipotesi non spiegano, però, la pronuncia dialettale “audalénk” caratterizzato da “al” iniziale. Poiché la documentazione non è in tal senso soddisfacente, si è avanzata l’ipotesi per cui l’esito dialettale non rappresenti che agglutinamento della preposizione “a” del moto a luogo. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. La storia locale non risulta particolarmente ricca di rilevanti eventi. Molto probabilmente il suo insediamento si formò in seguito allo spostamento da parte degli abitanti del vicinissimo centro di Odalengo Grande. Del fatto, avvenuto prima del XIV secolo, non si conoscono però i motivi. Divenuta signoria dei Freia, in seguito venne ceduta, in qualità di feudo, a diverse famiglie locali, tra cui i Prati di Moncalvo, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, i Sinesmondi, i Novara e i Gozzani di Treville. Tra le vestigia del passato sono degne di nota: il castello di Pessine, struttura settecentesca oggi degradata, in passato residenza dei Dorato; lo sprone in pietra del castello di Sant’Agavio; la parrocchiale di Santa Maria, costruita nel Settecento e ampliata successivamente; la chiesa di San Pietro, posta località Serra; la chiesa di San Sebastiano.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il quadro economico risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla coltivazione della vite (fonte di una buona produzione vinicola), cereali, foraggi e frutta. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l’allevamento, in particole di avicoli. Il settore industriale è scarsamente sviluppato: le poche aziende presenti operano nei comparti dell’edilizia e meccanico. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il quadro economico risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla coltivazione della vite (fonte di una buona produzione vinicola), cereali, foraggi e frutta. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l’allevamento, in particole di avicoli. Il settore industriale è scarsamente sviluppato: le poche aziende presenti operano nei comparti dell’edilizia e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

È meta di discreto afflusso turistico per coloro che possiedono i caratteristici cascinali locali, scoperti e ristrutturati da alcuni cittadini inglesi negli anni Sessanta. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della fiera “Tufo e Tartufo”, caratterizzata da mostre, degustazione di prodotti tipici e esposizioni di artigianato locale, a novembre. La festa patronale, in onore dei Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

È meta di discreto afflusso turistico per coloro che possiedono i caratteristici cascinali locali, scoperti e ristrutturati da alcuni cittadini inglesi negli anni Sessanta. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della fiera “Tufo e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFO'>Tartufo</a>”, caratterizzata da mostre, degustazione di prodotti tipici e esposizioni di artigianato locale, a novembre. La festa patronale, in onore dei Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Dorato, Palmaro, Pessine, Serra, Vicinato

Dorato, Palmaro, Pessine, Serra, Vicinato

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Odalengo Piccolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.