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Descrizione

Centro di pianura, di origine nuragica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I nuraminesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra la località di Villagreca e poche case sparse. Il territorio, particolarmente fertile (veniva sfruttato in passato per la coltivazione cerealicola intensiva), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato è interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, aurea, spicca un corvo nero che trattiene, nel becco, una foglia verde; il secondo campo, smaltato di verde, racchiude una croce scorciata e patente, d’oro.

Storia

Attestato nell’anno 1341 con “de Noramine calaritane diocesis”, il toponimo risulterebbe composto con l’elemento sardo di origine preromana “nur” che, per il suo significato, rimanda a “nurra”, intesa come ‘voragine, screpolamento del terreno, burrone a forma di pozzo; cumulo, mucchio (di legna, ecc.)’. La storia del borgo comincia all’alba del II Millennio d.C., in un contesto di rifioritura politica, sociale, economica e demografica dell’intera Sardegna. In realtà il suo territorio conosce la presenza umana da tempi ben più remoti. Lo testimoniano i numerosi siti nuragici, ancora osservabili nelle campagne che si stendono tutt’intorno. Fu capoluogo della curatoria di Cagliari nel giudicato omonimo. Nel 1258 passò ai conti della Gherardesca e in seguito al comune di Pisa. Concessa in feudo dal re d’Aragona a Francesco di Valguarnera nel 1355, dal 1436 al 1839 passò attraverso il dominio dei Besora, dei Capodavilla, dei Bellito e dei Gualbes. Tra gli edifici di particolare valore storico-architettonico si segnala: la chiesa parrocchiale, di origine gotico-aragonese, rimodernata nel Settecento. Degni di nota sono anche i siti nuragici presenti sul territorio comunale, tra cui occorre menzionare la stazione nuragica di Santa Maria, sita a valle del rilievo calcareo de “Sa Kòrona” difesa dai quattro nuraghi che la attorniano. Tra gli aspetti più interessanti della stazione c’è senz’altro il pozzo nuragico, rintracciabile ai piedi del rilievo calcareo che assolveva a una duplice funzione: da un lato garantiva l’approvvigionamento idrico alla comunità residente, dall’altro costituiva luogo di culto e venerazione dell’acqua, sacralizzata dai nuragici. Sulla sommità de “Sa Kòrona” è invece visibile il basamento di una grossa torre nuragica, alta probabilmente dai 5 ai 7 metri e databile intorno al 1500-1400 a.C. Al lato opposto della stessa barriera calcarea, sono visibili i resti del sito denominato “Serra Kannigas”, caratterizzato da un grosso mastio centrale, sicuramente fornito di torri laterali e databile intorno al 1400-1100 a.C. Intorno a quest’ultimo sono visibili i basamenti di alcune capanne minori, aventi probabilmente funzione abitativa. I nuraghi, siti sulle sommità di “Monti Lonaxi” (1400-1100 a.C.) e di “Su Padru” (1500-1400 a.C.) completano il sistema difensivo della stazione.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutta e con l’allevamento di suini, ovini, caprini ed equini. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare, del legno, metallico, della centrale elettrica ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Offre al turista sia le bellezze dell’ambiente naturale, sia un ricco patrimonio artistico. È possibile visitare il nuraghe “Sa Corona” e la tomba dei giganti. Per gli amanti della buona cucina non manca l’occasione di assaporare piatti prelibati, quali “marigosus de oristani”, “pardulas”, “turta reali o de pasta de mendula”, “turta de mazza de gesminus”, “scandelaus”, timballo di latte a bagno maria, budino al limone e frittura di patate. Tra le manifestazioni: la festa di Sant’Antonio Abate, a gennaio; la festa di Sant’Isidoro, a maggio; la sagra del cereale, a giugno; la sagra della trebbiatura e la sagra della pecora, a luglio; la festa di San Lussorio, ad agosto; la sagra della semina a mano, a dicembre. I Patroni, SS. Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno.

Località

Villagreca

INFO
  • Popolazione 2.559
  • Lat 39° 26' 33,30'' 39.44258333
  • Long 9° 0' 49,44'' 9.01373333
  • CAP 09024
  • Prefisso 070
  • Codice ISTAT 092042
  • Codice Catasto F983
  • Altitudine slm 86 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1102
  • Superficie 45.29 Km2
  • Densità 56,50 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 05:03
  • Tramonto 19:39
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