Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole. I marmoresi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale e numerosi aggregati urbani. Il territorio, in cui abbondano i pascoli, comprende i laghi Resile e Tempesta nonché Punta Tempesta (area speciale che raggiunge i 2.746 metri di quota); ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, sorge sull’alta costa occidentale del monte Tempesta, caratterizzato da abitazioni con imponenti facciate a vela, portali megalitici, architravi e finestre in pietra scolpita; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone montane.

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole. I marmoresi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale e numerosi aggregati urbani. Il territorio, in cui abbondano i pascoli, comprende i laghi Resile e Tempesta nonché Punta Tempesta (area speciale che raggiunge i 2.746 metri di quota); ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, sorge sull’alta costa occidentale del monte Tempesta, caratterizzato da abitazioni con imponenti facciate a vela, portali megalitici, architravi e finestre in pietra scolpita; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone montane.

Storia

Il toponimo compare nelle attestazioni medievali come “casale marmoris” e deriva la sua origine da MARMOR -ORIS, alludendo probabilmente a cave di marmo. Le vicende storiche del borgo sono simili a quelle degli altri comuni della valle: fu governata, dal XIII secolo, dai marchesi di Saluzzo, dei cui possedimenti fece parte fino al definitivo passaggio, dopo il trattato di Lione del 1601, ai Savoia, che a loro volta la cedettero in feudo ai Ferrero di Biella. Fu uno dei pochi centri della valle a non essere influenzato dalla religione protestante. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore, fatta eccezione per il santuario di Biamondo, situato nell’omonima borgata, all’interno del quale è presente un bell’affresco raffigurante la “Madonna in trono con bambino” datato 1543, e la parrocchiale di San Massimo, con buona parte delle strutture originali ancora visibili, come le sculture delle cappelle con volta a crociera e gli affreschi quattrocenteschi presenti sia all’interno che all’esterno. Da menzionare è, infine, anche la cappella di San Sebastiano, che si trova immersa nel verde lungo la mulattiera che porta a Torello. Eretta nel 1450 ha al suo interno un ciclo pittorico di grande importanza. I temi principali sono le storie dell’infanzia di Cristo e le storie di San Sebastiano.

Il toponimo compare nelle attestazioni medievali come “casale marmoris” e deriva la sua origine da MARMOR -ORIS, alludendo probabilmente a cave di marmo. Le vicende storiche del borgo sono simili a quelle degli altri comuni della valle: fu governata, dal XIII secolo, dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a>, dei cui possedimenti fece parte fino al definitivo passaggio, dopo il trattato di Lione del 1601, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, che a loro volta la cedettero in feudo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a> di Biella. Fu uno dei pochi centri della valle a non essere influenzato dalla religione protestante. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore, fatta eccezione per il santuario di Biamondo, situato nell’omonima borgata, all’interno del quale è presente un bell’affresco raffigurante la “Madonna in trono con bambino” datato 1543, e la parrocchiale di San Massimo, con buona parte delle strutture originali ancora visibili, come le sculture delle cappelle con volta a crociera e gli affreschi quattrocenteschi presenti sia all’interno che all’esterno. Da menzionare è, infine, anche la cappella di San Sebastiano, che si trova immersa nel verde lungo la mulattiera che porta a Torello. Eretta nel 1450 ha al suo interno un ciclo pittorico di grande importanza. I temi principali sono le storie dell’infanzia di Cristo e le storie di San Sebastiano.

Economia

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente unicamente con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti dell’estrazione di materiali non energetici, dell’edilizia e della metallurgia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport e per il tempo libero si può disporre di un campo da bocce, di un’area attrezzata e di una pista autorizzata per moto-slitte. L’assenza della farmacia costringe i marmoresi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente unicamente con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti dell’estrazione di materiali non energetici, dell’edilizia e della metallurgia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport e per il tempo libero si può disporre di un campo da bocce, di un’area attrezzata e di una pista autorizzata per moto-slitte. L’assenza della farmacia costringe i marmoresi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e, soprattutto, le bellezze ambientali, potrebbero costituire un efficace motivo di richiamo. La presenza, inoltre, di un ricco patrimonio di testimonianze del passato ha contribuito alla creazione di itinerari culturali che toccano tutti i nuclei abitati e individuano in ciascuno le peculiarità più interessanti. Ha, infine, intrapreso un’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, con manifestazioni culturali e folcloristiche che ricalcano le radici del territorio. Tra queste merita di essere citata la “Sagra del Margaro”, che si tiene ad agosto: una degustazione di prodotti tipici della vallata con musica occitana e passeggiate ecologiche. La festa del Patrono, San Massimo, si celebra il 25 giugno.

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e, soprattutto, le bellezze ambientali, potrebbero costituire un efficace motivo di richiamo. La presenza, inoltre, di un ricco patrimonio di testimonianze del passato ha contribuito alla creazione di itinerari culturali che toccano tutti i nuclei abitati e individuano in ciascuno le peculiarità più interessanti. Ha, infine, intrapreso un’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, con manifestazioni culturali e folcloristiche che ricalcano le radici del territorio. Tra queste merita di essere citata la “Sagra del Margaro”, che si tiene ad agosto: una degustazione di prodotti tipici della vallata con musica occitana e passeggiate ecologiche. La festa del Patrono, San Massimo, si celebra il 25 giugno.

Località

Arata, Borgata Superiore, Brieis, Finello, Garino, Punta Tempesta, Reinero, Tolosano, Torello, Vaglia, Vernetti

Arata, Borgata Superiore, Brieis, Finello, Garino, Punta Tempesta, Reinero, Tolosano, Torello, Vaglia, Vernetti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Marmora rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.