Descrizione

Centro di origine medievale, rurale nelle sue radici culturali, ha ormai assunto una spiccata vocazione turistica. Si tratta di un comune sparso la cui popolazione, con un indice di vecchiaia conforme alla media nazionale, si concentra soprattutto nel capoluogo, S. Vito, caratterizzato da una veste moderna e rispettosa dei valori urbanistici, nonché a Capanne, a Cerreto, a Cinquale e a Prato. Le località più popolose e rinomate del comprensorio, adagiate sul litorale versiliese con le loro graziose villette residenziali, costituiscono dimora estiva dei numerosi turisti. Una piccola porzione della comunità dei montignosini risulta però frammentata anche in alcuni aggregati urbani minori, come: Parlascio, Pasquilio, Renella, Sant'Eustachio. Il territorio comunale, segnato dal torrente Montignoso, offre allo sguardo uno spettacolo di grande varietà e irregolarità altimetrica: in un solo colpo d'occhio si può catturare l'immagine del mare, lungo il litorale versiliese, e quella tanto difforme della montagna, alle pendici delle Apuane dominante dal profilo aguzzo del monte Carchio. Nello stemma, concesso con Regio Decreto, campeggia l'immagine di tre vette e di tre rose; queste ultime sono simbolo generico di amenità e fertilità, mentre i monti starebbero, secondi più, ad indicare le Alpi Apuane, anche se non sfugge l'assonanza con il nome del comune.  

Centro di origine medievale, rurale nelle sue radici culturali, ha ormai assunto una spiccata vocazione turistica. Si tratta di un comune sparso la cui popolazione, con un indice di vecchiaia conforme alla media nazionale, si concentra soprattutto nel capoluogo, S. Vito, caratterizzato da una veste moderna e rispettosa dei valori urbanistici, nonché a Capanne, a Cerreto, a Cinquale e a Prato. Le località più popolose e rinomate del comprensorio, adagiate sul litorale versiliese con le loro graziose villette residenziali, costituiscono dimora estiva dei numerosi turisti. Una piccola porzione della comunità dei montignosini risulta però frammentata anche in alcuni aggregati urbani minori, come: Parlascio, Pasquilio, Renella, Sant'Eustachio. Il territorio comunale, segnato dal torrente Montignoso, offre allo sguardo uno spettacolo di grande varietà e irregolarità altimetrica: in un solo colpo d'occhio si può catturare l'immagine del mare, lungo il litorale versiliese, e quella tanto difforme della montagna, alle pendici delle Apuane dominante dal profilo aguzzo del monte Carchio. Nello stemma, concesso con Regio Decreto, campeggia l'immagine di tre vette e di tre rose; queste ultime sono simbolo generico di amenità e fertilità, mentre i monti starebbero, secondi più, ad indicare le Alpi Apuane, anche se non sfugge l'assonanza con il nome del comune.  

Storia

Le prime notizie sulla località risalgono all'anno 753, data in cui il re longobardo Astolfo fece dono del castello degli Aghinolfi al cognato Anselmo: di questo glorioso monumento architettonico non sopravvivono oggi che pochi ruderi incombenti sull'abitato. Nella zona sorgeva anche un'importante pieve, posta sotto la giurisdizione dei vescovi di Luni, che fu distrutta in seguito ad una devastante epidemia malarica. I discendenti dei barbari dominatori persero la giurisdizione sui luoghi nel 1267, quando i lucchesi li fecero propri inaugurando un lungo periodo di dominazione, durata fino all'età napoleonica e interrotta solo dal breve interregno di Carlo VIII nel 1494.  

Le prime notizie sulla località risalgono all'anno 753, data in cui il re longobardo Astolfo fece dono del castello degli Aghinolfi al cognato Anselmo: di questo glorioso monumento architettonico non sopravvivono oggi che pochi ruderi incombenti sull'abitato. Nella zona sorgeva anche un'importante pieve, posta sotto la giurisdizione dei vescovi di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=LUNI'>Luni</a>, che fu distrutta in seguito ad una devastante epidemia malarica. I discendenti dei barbari dominatori persero la giurisdizione sui luoghi nel 1267, quando i lucchesi li fecero propri inaugurando un lungo periodo di dominazione, durata fino all'età napoleonica e interrotta solo dal breve interregno di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CARLOVIII'>Carlo VIII</a> nel 1494.  

Economia

La popolazione continua a rivolgere una certa attenzione allo sfruttamento delle risorse della terra, che, tra l'altro, fino a qualche anno fa alimentavano le attività estrattive e la lavorazione dei marmi. Ma il vero artefice degli elevati valori di reddito che si registrano è il terziario turistico. A questo proposito è opportuno sottolineare che le spiagge del posto hanno dalla loro, oltre all'incontestabile bellezza, una larga disponibilità di strutture ricettive: nella zona proliferano alberghi, residence e villaggi turistici, senza contare bar ed esercizi di ristoro; a tutto beneficio dell'intrattenimento e dello svago dei visitatori, inoltre, discoteche e pub inondano di luci e di colori le calde serate estive. Tanto fervore e intraprendenza sfiorano solo marginalmente il tessuto delle strutture e dei servizi: in questo comune ancora oggi è possibile frequentare soltanto la scuola dell'obbligo, mentre sono assenti gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado; le strutture culturali, inoltre, si limitano ad una biblioteca e quelle sanitarie ai servizi di pronto intervento. L'essenzialità e la sostanziale inadeguatezza delle infrastrutture sociali si spiega parzialmente alla luce della vicinanza del capoluogo di provincia, che rende superflua un'organizzazione burocratica molto articolata.  

La popolazione continua a rivolgere una certa attenzione allo sfruttamento delle risorse della terra, che, tra l'altro, fino a qualche anno fa alimentavano le attività estrattive e la lavorazione dei marmi. Ma il vero artefice degli elevati valori di reddito che si registrano è il terziario turistico. A questo proposito è opportuno sottolineare che le spiagge del posto hanno dalla loro, oltre all'incontestabile bellezza, una larga disponibilità di strutture ricettive: nella zona proliferano alberghi, residence e villaggi turistici, senza contare bar ed esercizi di ristoro; a tutto beneficio dell'intrattenimento e dello svago dei visitatori, inoltre, discoteche e pub inondano di luci e di colori le calde serate estive. Tanto fervore e intraprendenza sfiorano solo marginalmente il tessuto delle strutture e dei servizi: in questo comune ancora oggi è possibile frequentare soltanto la scuola dell'obbligo, mentre sono assenti gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado; le strutture culturali, inoltre, si limitano ad una biblioteca e quelle sanitarie ai servizi di pronto intervento. L'essenzialità e la sostanziale inadeguatezza delle infrastrutture sociali si spiega parzialmente alla luce della vicinanza del capoluogo di provincia, che rende superflua un'organizzazione burocratica molto articolata.  

Relazioni

I ritmi di vita pacati che scandiscono l'esistenza di questo tranquillo comune subiscono una scossa e un'accelerazione nel periodo estivo, quando un numero rilevante di turisti prende ad affollare le località rivierasche. Ma mentre tutto ciò accade in prossimità del mare, nell'entroterra l'eco, ne giunge notevolmente attutito e il trascorrere delle stagioni non fa registrare brusche impennate. La festa del Patrono S. Vito si celebra il 15 giugno. Vi sono nati: il chimico Cesare Bertagnini (1827-1857), nonché Giovanni Sforza e a suo figlio Carlo, attivi in ambito politico rispettivamente nel XIX e nel XX sec.

I ritmi di vita pacati che scandiscono l'esistenza di questo tranquillo comune subiscono una scossa e un'accelerazione nel periodo estivo, quando un numero rilevante di turisti prende ad affollare le località rivierasche. Ma mentre tutto ciò accade in prossimità del mare, nell'entroterra l'eco, ne giunge notevolmente attutito e il trascorrere delle stagioni non fa registrare brusche impennate. La festa del Patrono S. Vito si celebra il 15 giugno. Vi sono nati: il chimico Cesare Bertagnini (1827-1857), nonché Giovanni Sforza e a suo figlio Carlo, attivi in ambito politico rispettivamente nel XIX e nel XX sec.

Località

Acquala-Ca' Baldoni, Bordonaschio, Bregoscia-Villaggio Maestri, Ca' Bonotti, Ca' Paolini, Capanne-Prato-Cinquale, Cerreto, Cinquale, Corsanico, Debbia-Ca' Bandini, Lago di Porta, Parlascio, Piano, Prato-Le Capanne, Renella, San Vito, Sant'Eustachio, Sei Ponti, Serra, Vietina

Acquala-Ca' Baldoni, Bordonaschio, Bregoscia-Villaggio Maestri, Ca' Bonotti, Ca' Paolini, Capanne-Prato-Cinquale, Cerreto, Cinquale, Corsanico, Debbia-Ca' Bandini, Lago di Porta, Parlascio, Piano, Prato-Le Capanne, Renella, San Vito, Sant'Eustachio, Sei Ponti, Serra, Vietina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montignoso rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.