Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività rurali affiancate da un crescente sviluppo turistico. I montemalesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, pochi aggregati urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 585 e arrivano a un massimo di 1.355 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge su un contrafforte, in una eccezionale posizione panoramica, dominato dall’imponente mole del castello; conserva nella topografia le caratteristiche di un villaggio medievale.

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività rurali affiancate da un crescente sviluppo turistico. I montemalesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, pochi aggregati urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 585 e arrivano a un massimo di 1.355 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge su un contrafforte, in una eccezionale posizione panoramica, dominato dall’imponente mole del castello; conserva nella topografia le caratteristiche di un villaggio medievale.

Storia

Il toponimo compare nella documentazione medievale del 1155 con il genitivo “Montismali”, che rimanda a MONS MALUS, inteso come ‘monte cattivo’, cioè ‘difficile, disagevole, inaccessibile’, con palese riferimento alla collocazione territoriale dell’insediamento. Il borgo è menzionato per la prima volta nel 1098, in una donazione fatta da Rodolfo, signore del luogo, a favore del monastero di San Pietro di Savigliano. Il castello, a causa della sua importanza strategica fu sottoposto, nel corso dei secoli, a numerosi assedi finché, annesso agli stati sabaudi insieme a tutta la Valle Grana, dal duca Carlo Emanuele I, perse ogni rilevanza militare. Verso la fine del Seicento il feudo passò ai marchesi di San Tommaso con i quali iniziò un periodo di decadenza del castello, disabitato e abbandonato. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: il maestoso edificio fortificato, risalente al 1933 e situato in posizione dominante; la parrocchiale di San Michele Arcangelo, con importanti testimonianze di arte scultorea locale; infine, i ruderi del castello, che secondo la tradizione appartenne alla regina Giovanna.

Il toponimo compare nella documentazione medievale del 1155 con il genitivo “Montismali”, che rimanda a MONS MALUS, inteso come ‘monte cattivo’, cioè ‘difficile, disagevole, inaccessibile’, con palese riferimento alla collocazione territoriale dell’insediamento. Il borgo è menzionato per la prima volta nel 1098, in una donazione fatta da Rodolfo, signore del luogo, a favore del monastero di San Pietro di Savigliano. Il castello, a causa della sua importanza strategica fu sottoposto, nel corso dei secoli, a numerosi assedi finché, annesso agli stati sabaudi insieme a tutta la Valle Grana, dal duca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOEMANUELEI'>Carlo Emanuele I</a>, perse ogni rilevanza militare. Verso la fine del Seicento il feudo passò ai marchesi di San Tommaso con i quali iniziò un periodo di decadenza del castello, disabitato e abbandonato. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: il maestoso edificio fortificato, risalente al 1933 e situato in posizione dominante; la parrocchiale di San Michele Arcangelo, con importanti testimonianze di arte scultorea locale; infine, i ruderi del castello, che secondo la tradizione appartenne alla regina Giovanna.

Economia

Visto le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un settore primario basato in prevalenza sulla produzione di cereali, frumento, patate e frutta; si pratica anche l’allevamento di ovini, caprini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola impresa edile, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe, inoltre, la popolazione a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Visto le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un settore primario basato in prevalenza sulla produzione di cereali, frumento, patate e frutta; si pratica anche l’allevamento di ovini, caprini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola impresa edile, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe, inoltre, la popolazione a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

La bella posizione panoramica −da cui si dominano da un lato la fertile pianura di Valgrana sino a Caraglio e dall’altro Dronero, l’imbocco della Valle Maira e l’ampia pianura cuneese incorniciata dal maestoso arco delle Alpi occidentali− e le sue estese pinete fanno di essa una meta ideale per gli amanti della cultura locale che vi si recano per scoprire la dignitosa architettura alpina, testimonianza della civiltà montanara. Poco frequentata per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’impiego di parecchia manodopera, intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni del circondario; gli abitanti vi si rivolgono per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

La bella posizione panoramica −da cui si dominano da un lato la fertile pianura di Valgrana sino a Caraglio e dall’altro Dronero, l’imbocco della Valle Maira e l’ampia pianura cuneese incorniciata dal maestoso arco delle Alpi occidentali− e le sue estese pinete fanno di essa una meta ideale per gli amanti della cultura locale che vi si recano per scoprire la dignitosa architettura alpina, testimonianza della civiltà montanara. Poco frequentata per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’impiego di parecchia manodopera, intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni del circondario; gli abitanti vi si rivolgono per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Località

Argillosa, Bersani, Biut, Piatta Soprana, Piatta Sottana, Ricogno, San Giorgio, Santa Lucia

Argillosa, Bersani, Biut, Piatta Soprana, Piatta Sottana, Ricogno, San Giorgio, Santa Lucia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montemale di Cuneo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.