Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole affiancate da un crescente sviluppo del turismo. I montelupesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, che partono da un minimo di 240 e arrivano a un massimo di 594 metri sul livello del mare. L’abitato sorge in posizione elevata lungo la cresta di un contrafforte che divide le valli; il suo andamento plano-altimetrico è tipico collinare.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole affiancate da un crescente sviluppo del turismo. I montelupesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, che partono da un minimo di 240 e arrivano a un massimo di 594 metri sul livello del mare. L’abitato sorge in posizione elevata lungo la cresta di un contrafforte che divide le valli; il suo andamento plano-altimetrico è tipico collinare.

Storia

Il toponimo è composto dal sostantivo “monte”, che allude alla collocazione dell’insediamento su di un luogo elevato, e dal nome personale LUPUS. La documentazione medievale conserva testimonianza di una “villa Montislupi”. L’origine del borgo si fa risalire al 1200: qui si sarebbero rifugiati gli abitanti della misteriosa Uriolo, una roccaforte già potente posta nelle terre fra Guarene e Piobesi d’Alba e di cui non si sono più trovate tracce, nonostante che documenti storici albesi la menzionino fino al 1400. Fu feudo di Alba e ne seguì le sorti nel bene e nel male. Divenuti i Gonzaga signori del Monferrato, fu ceduta ai Mombaruzzo: da questi passò poi ai Malvasia, ai Rangone, a Cecilia Zocca e a Giacomo Pietro Portoris. Tra le testimonianze storico-architettoniche di rilievo figura: la parrocchiale dell’Assunta, aperta al culto nel 1764; la chiesa dei Battuti, di origine romanica; infine, la cappella dell’Oriolo, di forme rurali. Nei pressi dell’abitato si trova l’antico santuario della Madonna del Rivolo, meta nei secoli scorsi di tradizionali pellegrinaggi. Sulla parte più alta sorgeva anticamente il castello dei conti Rangone, celebre famiglia del vecchio Piemonte; uno di essi, l’architetto Carlo Francesco, disseminò queste terre di chiese e palazzi in ottimo barocco piemontese.

Il toponimo è composto dal sostantivo “monte”, che allude alla collocazione dell’insediamento su di un luogo elevato, e dal nome personale LUPUS. La documentazione medievale conserva testimonianza di una “villa Montislupi”. L’origine del borgo si fa risalire al 1200: qui si sarebbero rifugiati gli abitanti della misteriosa Uriolo, una roccaforte già potente posta nelle terre fra Guarene e Piobesi d’Alba e di cui non si sono più trovate tracce, nonostante che documenti storici albesi la menzionino fino al 1400. Fu feudo di Alba e ne seguì le sorti nel bene e nel male. Divenuti i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> signori del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, fu ceduta ai Mombaruzzo: da questi passò poi ai Malvasia, ai Rangone, a Cecilia Zocca e a Giacomo Pietro Portoris. Tra le testimonianze storico-architettoniche di rilievo figura: la parrocchiale dell’Assunta, aperta al culto nel 1764; la chiesa dei Battuti, di origine romanica; infine, la cappella dell’Oriolo, di forme rurali. Nei pressi dell’abitato si trova l’antico santuario della Madonna del Rivolo, meta nei secoli scorsi di tradizionali pellegrinaggi. Sulla parte più alta sorgeva anticamente il castello dei conti Rangone, celebre famiglia del vecchio Piemonte; uno di essi, l’architetto Carlo Francesco, disseminò queste terre di chiese e palazzi in ottimo barocco piemontese.

Economia

Visto le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata però la Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc), fragole e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccolissima impresa metallurgica ed edile, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non si annoverano strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Carente è inoltre la dotazione di strutture scolastiche che non assicurano la frequenza neppure delle classi dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture turistiche, tra cui un agriturismo, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza della farmacia costringe i montelupesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Visto le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata però la Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc), fragole e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccolissima impresa metallurgica ed edile, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non si annoverano strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Carente è inoltre la dotazione di strutture scolastiche che non assicurano la frequenza neppure delle classi dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture turistiche, tra cui un agriturismo, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza della farmacia costringe i montelupesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

La felice posizione sull’alto di una collina da cui è possibile godere di ampi panorami su Alba e sulle vigne di Barolo, unita alle specialità enogastronomiche locali, fanno di essa una meta favorita dal turismo. È poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non consente un buon assorbimento di manodopera; diffuso è, infatti, il pendolarismo verso le aree più sviluppate. Intrattiene rapporti intensi con i centri vicini (in particolar modo con Alba) oltre che per lavoro, anche per motivi di studio, per l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, fatta eccezione per la la festa della Madonna alla chiesetta dell’Oriolo, che si tiene nel mese di settembre. La festa del Patrono, San Bonaventura, si celebra il 15 luglio.

La felice posizione sull’alto di una collina da cui è possibile godere di ampi panorami su Alba e sulle vigne di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BAROLO'>Barolo</a>, unita alle specialità enogastronomiche locali, fanno di essa una meta favorita dal turismo. È poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non consente un buon assorbimento di manodopera; diffuso è, infatti, il pendolarismo verso le aree più sviluppate. Intrattiene rapporti intensi con i centri vicini (in particolar modo con Alba) oltre che per lavoro, anche per motivi di studio, per l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, fatta eccezione per la la festa della Madonna alla chiesetta dell’Oriolo, che si tiene nel mese di settembre. La festa del Patrono, San Bonaventura, si celebra il 15 luglio.

Località

Brantegna

Brantegna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montelupo Albese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.