Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine preistorica, ha un’economia fondata essenzialmente sull’agricoltura. I montecastellesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, vivono principalmente nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra l’aggregato urbano di San Zeno e un piccolo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 81 a un massimo di 247 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, è posto su una collina dominata dall’antichissimo castello. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello d’argento munito di due torri merlate alla ghibellina, sormontate da un’aquila “al naturale” in volo abbassato. Il tutto è accompagnato, in capo, da una croce ottagonale del S.M.O. di Malta, d’argento, accostata da due stelle a cinque raggi dello stesso colore. Sotto lo scudo, su un cartiglio d’argento, spicca il motto in caratteri neri: ASTRI TUI SEMPER MEMINISSE.

Piccola comunità collinare, di origine preistorica, ha un’economia fondata essenzialmente sull’agricoltura. I montecastellesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, vivono principalmente nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra l’aggregato urbano di San Zeno e un piccolo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 81 a un massimo di 247 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, è posto su una collina dominata dall’antichissimo castello. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello d’argento munito di due torri merlate alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINA'>ghibellina</a>, sormontate da un’aquila “al naturale” in volo abbassato. Il tutto è accompagnato, in capo, da una croce ottagonale del S.M.O. di Malta, d’argento, accostata da due stelle a cinque raggi dello stesso colore. Sotto lo scudo, su un cartiglio d’argento, spicca il motto in caratteri neri: ASTRI TUI SEMPER MEMINISSE.

Storia

Il toponimo è attestato, dal 1199, come “Montecastello”, composto di MONS e CASTELLUM. Una variante riscontrata in altri documenti è quella di MONS CASTRUM, è probabilmente una forma adottata in un secondo tempo dagli storici perché considerata più classica. Le sue origini risalgono molto probabilmente al periodo neolitico, come attestato da alcuni utensili di quell’epoca ritrovati in zona. Notizie certe riguardo al suo insediamento si hanno, però, a partire dal XII secolo, periodo in cui fu di proprietà dei Bellingeri, i quali, nel 1180, lo cedettero al comune di Alessandria. In seguito divenne oggetto di controversia con i marchesi del Monferrato, a cui Federico II richiese quanto era di dominio imperiale nell’anno 1223. Ceduta ad Alessandria nel 1297, subì, due secoli più tardi, l’occupazione sabauda per poi essere infeudata, con titolo comitale, ai marchesi Stampa di Milano. Durante il periodo fascista perse la sua autonomia amministrativa e venne aggregata al vicino comune di Pietra Marazzi, da cui divenne indipendente solo nel 1956. Tra le vestigia del suo passato si segnala l’antico castello cinto da mura a barbacane e dall’aspetto imponente e austero. La parte più antica rimasta intatta è la torre, risalente all’XI o al XII secolo. Al suo interno notevoli sono lo scalone monumentale e la cappella di San Carlo, costruita nel 1739. Degna di nota è anche la parrocchiale di Santa Maria di Ponzano, avente facciata in stile neoclassico e pregiati altari marmorei.

Il toponimo è attestato, dal 1199, come “Montecastello”, composto di MONS e CASTELLUM. Una variante riscontrata in altri documenti è quella di MONS CASTRUM, è probabilmente una forma adottata in un secondo tempo dagli storici perché considerata più classica. Le sue origini risalgono molto probabilmente al periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=NEOLITICO'>neolitico</a>, come attestato da alcuni utensili di quell’epoca ritrovati in zona. Notizie certe riguardo al suo insediamento si hanno, però, a partire dal XII secolo, periodo in cui fu di proprietà dei Bellingeri, i quali, nel 1180, lo cedettero al comune di Alessandria. In seguito divenne oggetto di controversia con i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>, a cui Federico II richiese quanto era di dominio imperiale nell’anno 1223. Ceduta ad Alessandria nel 1297, subì, due secoli più tardi, l’occupazione sabauda per poi essere infeudata, con titolo comitale, ai marchesi Stampa di Milano. Durante il periodo fascista perse la sua autonomia amministrativa e venne aggregata al vicino comune di Pietra Marazzi, da cui divenne indipendente solo nel 1956. Tra le vestigia del suo passato si segnala l’antico castello cinto da mura a barbacane e dall’aspetto imponente e austero. La parte più antica rimasta intatta è la torre, risalente all’XI o al XII secolo. Al suo interno notevoli sono lo scalone monumentale e la cappella di San Carlo, costruita nel 1739. Degna di nota è anche la parrocchiale di Santa Maria di Ponzano, avente facciata in stile neoclassico e pregiati altari marmorei.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura, il perno dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di suini e avicoli. L’industria è scarsamente sviluppata: le uniche attività del genere riguardano i comparti alimentare (la lavorazione e conservazione delle carni) e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano anche scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura, il perno dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di suini e avicoli. L’industria è scarsamente sviluppata: le uniche attività del genere riguardano i comparti alimentare (la lavorazione e conservazione delle carni) e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano anche scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

La mancanza di strutture ricettive penalizza la valutazione delle potenzialità turistiche del luogo, che, inserito, in un circuito turistico comprendente il Parco fluviale del Po, offre la possibilità di immergersi in un ambiente naturale ricco di flora e fauna. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni che allietano il borgo e richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la festa “A spass muncastè”, a giugno, e la castagnata, a ottobre. La festa patronale, in onore di San Rocco, si celebra il 16 agosto.

La mancanza di strutture ricettive penalizza la valutazione delle potenzialità turistiche del luogo, che, inserito, in un circuito turistico comprendente il Parco fluviale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a>, offre la possibilità di immergersi in un ambiente naturale ricco di flora e fauna. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni che allietano il borgo e richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la festa “A spass muncastè”, a giugno, e la castagnata, a ottobre. La festa patronale, in onore di San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

San Zeno, Sardegna

San Zeno, Sardegna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montecastello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.