Descrizione

Comune collinare di antica origine, con un’economia prettamente rurale. La comunità dei montebuonesi, che fa registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale ma risiede anche nella località di Fianello, in alcuni aggregati urbani minori e in numerose case sparse. L’abitato, situato su un’altura, conserva intatta la sua parte più antica, caratterizzata dalla pianta quadrangolare e compatta tipica dei CASTRA romani, con strette vie che s’intersecano ad angolo retto; la zona moderna, invece, è interessata da un significativo processo di espansione edilizia. Il territorio comunale copre con la sua estensione una serie di rilievi collinari che dai contrafforti dei monti Sabini e in particolare dai monti Cosce e San Pancrazio degradano dolcemente verso il fondovalle del fiume Tevere. Regolari filari di viti e oliveti, boschi di querce e scure formazioni di lecci tingono l’agro comunale delle mille sfumature del verde, testimoniando la mitezza del clima. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, presenta una bordura rossa e raffigura un monte all’italiana a tre cime d’oro su fondo azzurro.

Comune collinare di antica origine, con un’economia prettamente rurale. La comunità dei montebuonesi, che fa registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale ma risiede anche nella località di Fianello, in alcuni aggregati urbani minori e in numerose case sparse. L’abitato, situato su un’altura, conserva intatta la sua parte più antica, caratterizzata dalla pianta quadrangolare e compatta tipica dei CASTRA romani, con strette vie che s’intersecano ad angolo retto; la zona moderna, invece, è interessata da un significativo processo di espansione edilizia. Il territorio comunale copre con la sua estensione una serie di rilievi collinari che dai contrafforti dei monti Sabini e in particolare dai monti Cosce e San Pancrazio degradano dolcemente verso il fondovalle del fiume Tevere. Regolari filari di viti e oliveti, boschi di querce e scure formazioni di lecci tingono l’agro comunale delle mille sfumature del verde, testimoniando la mitezza del clima. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, presenta una bordura rossa e raffigura un monte all’italiana a tre cime d’oro su fondo azzurro.

Storia

La sua origine risale all’epoca romana, come testimoniano i numerosi resti archeologici affiorati nel territorio comunale, tra i quali spiccano le rovine di una grandiosa villa, con annesse terme, ritenuta proprietà di Marco Vipsanio Agrippa, uno dei principali collaboratori dell’imperatore Augusto e costruttore a Roma del Pantheon. Menzionata successivamente nel 1346, durante il XIV secolo divenne feudo dei Savelli e nel 1580, dopo la morte senza eredi di Onorio Savelli, fu incamerata dalla Santa Sede. Il toponimo, di chiara etimologia, allude probabilmente all’ospitalità del sito occupato dall’abitato. Oltre ai resti della grande villa attribuita ad Agrippa, che doveva estendersi per quasi un chilometro quadrato, il patrimonio storico-architettonico annovera altre numerose e interessanti testimonianze di epoca romana, come i ruderi di una villa e di un tempio in località Fianello. Tra gli edifici religiosi spicca la chiesa di San Pietro, eretta nel Duecento vicino alle terme di Agrippa: caratterizzata da un’imponente torre campanaria, conserva all’interno affreschi quattrocenteschi attribuiti a Iacopo da Roccantica, allievo del Colaberti. Degna di nota è anche la cinquecentesca parrocchiale di Santa Maria Assunta.

La sua origine risale all’epoca romana, come testimoniano i numerosi resti archeologici affiorati nel territorio comunale, tra i quali spiccano le rovine di una grandiosa villa, con annesse terme, ritenuta proprietà di Marco Vipsanio Agrippa, uno dei principali collaboratori dell’imperatore Augusto e costruttore a Roma del Pantheon. Menzionata successivamente nel 1346, durante il XIV secolo divenne feudo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SAVELLI'>Savelli</a> e nel 1580, dopo la morte senza eredi di Onorio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SAVELLI'>Savelli</a>, fu incamerata dalla Santa Sede. Il toponimo, di chiara etimologia, allude probabilmente all’ospitalità del sito occupato dall’abitato. Oltre ai resti della grande villa attribuita ad Agrippa, che doveva estendersi per quasi un chilometro quadrato, il patrimonio storico-architettonico annovera altre numerose e interessanti testimonianze di epoca romana, come i ruderi di una villa e di un tempio in località Fianello. Tra gli edifici religiosi spicca la chiesa di San Pietro, eretta nel Duecento vicino alle terme di Agrippa: caratterizzata da un’imponente torre campanaria, conserva all’interno affreschi quattrocenteschi attribuiti a Iacopo da Roccantica, allievo del Colaberti. Degna di nota è anche la cinquecentesca parrocchiale di Santa Maria Assunta.

Economia

Il rispetto per le tradizioni imprime un andamento pacato all’esistenza dei montebuonesi, che continuano a dedicarsi con profitto alle tradizionali attività rurali; una buona fetta della comunità, infatti, trae sostentamento dalla coltivazione di cereali, uva e olive, dalla silvicoltura e dall’allevamento di bovini, ovini e suini. Poco significativo è il ruolo assolto dall’industria mentre è in fase di crescita il terziario, che conta una rete commerciale adeguata alle esigenze della comunità e, tra i servizi, annovera il credito. La presenza di squadre sportive e di un importante gruppo corale di canto gregoriano, conosciuto a livello internazionale, costituisce un’ulteriore prova della vivacità intellettuale e del dinamismo della comunità. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone soltanto di scuole materne, elementari e medie ma è sprovvisto di rilevanti strutture culturali –è comunque in allestimento una biblioteca comunale–; le sue strutture socio-sanitarie comprendono un centro diurno per anziani, il presidio distrettuale e la farmacia mentre quelle sportivo-ricreative annoverano una piscina e campi da tennis e di calcio.

Il rispetto per le tradizioni imprime un andamento pacato all’esistenza dei montebuonesi, che continuano a dedicarsi con profitto alle tradizionali attività rurali; una buona fetta della comunità, infatti, trae sostentamento dalla coltivazione di cereali, uva e olive, dalla silvicoltura e dall’allevamento di bovini, ovini e suini. Poco significativo è il ruolo assolto dall’industria mentre è in fase di crescita il terziario, che conta una rete commerciale adeguata alle esigenze della comunità e, tra i servizi, annovera il credito. La presenza di squadre sportive e di un importante gruppo corale di canto gregoriano, conosciuto a livello internazionale, costituisce un’ulteriore prova della vivacità intellettuale e del dinamismo della comunità. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone soltanto di scuole materne, elementari e medie ma è sprovvisto di rilevanti strutture culturali –è comunque in allestimento una biblioteca comunale–; le sue strutture socio-sanitarie comprendono un centro diurno per anziani, il presidio distrettuale e la farmacia mentre quelle sportivo-ricreative annoverano una piscina e campi da tennis e di calcio.

Relazioni

Il ricco patrimonio storico-architettonico suscita l’interesse di archeologi e di cultori della storia e dell’arte. Diverse manifestazioni, inoltre, contribuiscono a mantenere vivi i contatti con l’esterno: si segnala in particolare la festa di Sant’Antonio Abate (21 gennaio), accompagnata dalla tradizionale benedizione degli animali e dalla sagra della ciambella; coinvolgenti giochi popolari, tornei calcistici, feste e balli serali animano la settimana di ferragosto mentre tra gli appassionati di sport riscuotono molto successo le diverse gare ciclistiche a carattere amatoriale che si svolgono nel corso dell’anno. La festa del Patrono San Vincenzo Ferreri si celebra solennemente il 4 aprile.

Il ricco patrimonio storico-architettonico suscita l’interesse di archeologi e di cultori della storia e dell’arte. Diverse manifestazioni, inoltre, contribuiscono a mantenere vivi i contatti con l’esterno: si segnala in particolare la festa di Sant’Antonio Abate (21 gennaio), accompagnata dalla tradizionale benedizione degli animali e dalla sagra della ciambella; coinvolgenti giochi popolari, tornei calcistici, feste e balli serali animano la settimana di ferragosto mentre tra gli appassionati di sport riscuotono molto successo le diverse gare ciclistiche a carattere amatoriale che si svolgono nel corso dell’anno. La festa del Patrono San Vincenzo Ferreri si celebra solennemente il 4 aprile.

Località

Colleberardo, Fianello, Sant'Andrea, Sargnano, Spezzano

Colleberardo, Fianello, Sant'Andrea, Sargnano, Spezzano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montebuono rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.