Descrizione

Comune collinare di origine molto antica; l’economia locale, ancora fortemente legata alle attività rurali, è sostenuta anche dal movimento turistico, sviluppatosi di recente. I montaltesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, mostrano una spiccata propensione per l’insediamento sparso: si distribuiscono infatti nel capoluogo comunale, in moltissime case sparse sui fondi, nelle località di Patrignone e Porchia nonché in un certo numero di aggregati urbani elementari. L’abitato, disteso sul crinale di un colle, si affaccia sulla pianura alluvionale del fiume Aso, tappezzata di seminativi, frutteti e lunghi filari di viti: il clima, infatti, dolce d’inverno e fresco nei mesi estivi grazie a brezze marine e montane, favorisce in modo particolare le colture, cui si alternano prati adibiti al pascolo e piccoli boschi di latifoglie (in prevalenza acero, cerro e roverella). Vivaci fioriture primaverili di gigari, bacche vermiglie, gigli rossi, primule e ciclamini ravvivano il sottobosco; nei campi coltivati sbocciano invece narcisi, anemoni, margherite e tulipani.

Comune collinare di origine molto antica; l’economia locale, ancora fortemente legata alle attività rurali, è sostenuta anche dal movimento turistico, sviluppatosi di recente. I montaltesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, mostrano una spiccata propensione per l’insediamento sparso: si distribuiscono infatti nel capoluogo comunale, in moltissime case sparse sui fondi, nelle località di Patrignone e Porchia nonché in un certo numero di aggregati urbani elementari. L’abitato, disteso sul crinale di un colle, si affaccia sulla pianura alluvionale del fiume Aso, tappezzata di seminativi, frutteti e lunghi filari di viti: il clima, infatti, dolce d’inverno e fresco nei mesi estivi grazie a brezze marine e montane, favorisce in modo particolare le colture, cui si alternano prati adibiti al pascolo e piccoli boschi di latifoglie (in prevalenza acero, cerro e roverella). Vivaci fioriture primaverili di gigari, bacche vermiglie, gigli rossi, primule e ciclamini ravvivano il sottobosco; nei campi coltivati sbocciano invece narcisi, anemoni, margherite e tulipani.

Storia

Nel territorio comunale sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici appartenuti alle civiltà che presero a stanziarvisi in epoca remota: abitato sin dal neolitico (6000 a.C.), il comprensorio montaltese fu infatti popolato in seguito da genti appenniniche (2500 a.C.), dai piceni (VII secolo a.C.) e dai romani. Il borgo, ottenuta l’autonomia comunale nel Trecento, raggiunse nel basso Medioevo una tale importanza da eleggere liberamente il proprio podestà; nel XVI secolo riuscì inoltre a costituire un presidiato sotto la propria guida e ad allargare la sua influenza su un ampio territorio. Passato in seguito sotto il controllo dello Stato Pontificio, insorse durante l’invasione francese. Nel 1816, in seguito alla Restaurazione, divenne capoluogo del distretto che comprendeva i territori di Amandola, Offida, Ripatransone e, dal 1832, San Benedetto del Tronto. È chiara l’etimologia del toponimo, che fa riferimento alla posizione panoramica dell’abitato. Dipinti e suppellettili sacre sono conservati, oltre che all’interno dei numerosi edifici religiosi, nel palazzo municipale, che espone una pregevole Madonna con Bambino e Santi nonché cinque medaglie d’oro su cui è raffigurata l’effigie di papa Sisto V. Di questo pontefice resta, nella cattedrale dell’Assunta, un piviale ricamato in rosso e oro con figure di apostoli; nel seminario della stessa chiesa è custodito inoltre un importante reliquiario, decorato con una Pietà in metallo smaltato. Dell’edilizia civile restano alcuni palazzi signorili di diverse epoche e porzioni della cinta muraria tre-quattrocentesca, dotata delle antiche porte e di torrioni difensivi.

Nel territorio comunale sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici appartenuti alle civiltà che presero a stanziarvisi in epoca remota: abitato sin dal neolitico (6000 a.C.), il comprensorio montaltese fu infatti popolato in seguito da genti appenniniche (2500 a.C.), dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=PICENI'>piceni</a> (VII secolo a.C.) e dai romani. Il borgo, ottenuta l’autonomia comunale nel Trecento, raggiunse nel basso Medioevo una tale importanza da eleggere liberamente il proprio podestà; nel XVI secolo riuscì inoltre a costituire un presidiato sotto la propria guida e ad allargare la sua influenza su un ampio territorio. Passato in seguito sotto il controllo dello Stato Pontificio, insorse durante l’invasione francese. Nel 1816, in seguito alla Restaurazione, divenne capoluogo del distretto che comprendeva i territori di Amandola, Offida, Ripatransone e, dal 1832, San Benedetto del Tronto. È chiara l’etimologia del toponimo, che fa riferimento alla posizione panoramica dell’abitato. Dipinti e suppellettili sacre sono conservati, oltre che all’interno dei numerosi edifici religiosi, nel palazzo municipale, che espone una pregevole Madonna con Bambino e Santi nonché cinque medaglie d’oro su cui è raffigurata l’effigie di papa Sisto V. Di questo pontefice resta, nella cattedrale dell’Assunta, un piviale ricamato in rosso e oro con figure di apostoli; nel seminario della stessa chiesa è custodito inoltre un importante reliquiario, decorato con una Pietà in metallo smaltato. Dell’edilizia civile restano alcuni palazzi signorili di diverse epoche e porzioni della cinta muraria tre-quattrocentesca, dotata delle antiche porte e di torrioni difensivi.

Economia

Sebbene siano interessati da una crisi fisiologica e irreversibile, l’allevamento suino e la coltivazione di cereali, uva e foraggi rappresentano ancora attività economiche significative; fiorisce inoltre la piccola industria, attiva principalmente nei comparti della trasformazione dei prodotti agricoli, delle calzature e del legno ma non in grado di assorbire tutta la forza lavoro locale occupata nel secondario; la rete commerciale e il comparto dei servizi privati, stimolati dalla discreta affluenza turistica, mostrano una certa vitalità. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, ospita le scuole dell’obbligo, un liceo classico e la biblioteca del seminario vescovile; la guardia medica e un punto di prelievo assicurano l’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo include esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Sebbene siano interessati da una crisi fisiologica e irreversibile, l’allevamento suino e la coltivazione di cereali, uva e foraggi rappresentano ancora attività economiche significative; fiorisce inoltre la piccola industria, attiva principalmente nei comparti della trasformazione dei prodotti agricoli, delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a> e del legno ma non in grado di assorbire tutta la forza lavoro locale occupata nel secondario; la rete commerciale e il comparto dei servizi privati, stimolati dalla discreta affluenza turistica, mostrano una certa vitalità. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, ospita le scuole dell’obbligo, un liceo classico e la biblioteca del seminario vescovile; la guardia medica e un punto di prelievo assicurano l’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo include esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Relazioni

Situata in una posizione estremamente panoramica, offre la possibilità di effettuare rigeneranti escursioni nella campagna marchigiana –una singolare attrattiva del luogo è costituita dalla quercia plurisecolare detta Cerquatonda, tra le più antiche e imponenti delle Marche–. Il calendario delle feste montaltesi annovera numerosi momenti di aggregazione e di festa: tra questi spiccano la mostra-mercato “Geoflora” (domenica delle Palme), la sagra della birra e degli “arrosticini”, piccoli spiedini di carne d’agnello (luglio), e “La notte delle streghe e dei folletti”, manifestazione interamente dedicata ai bambini (14 luglio). Il Patrono San Vito si festeggia il 15 giugno.

Situata in una posizione estremamente panoramica, offre la possibilità di effettuare rigeneranti escursioni nella campagna marchigiana –una singolare attrattiva del luogo è costituita dalla quercia plurisecolare detta Cerquatonda, tra le più antiche e imponenti delle Marche–. Il calendario delle feste montaltesi annovera numerosi momenti di aggregazione e di festa: tra questi spiccano la mostra-mercato “Geoflora” (domenica delle Palme), la sagra della birra e degli “arrosticini”, piccoli spiedini di carne d’agnello (luglio), e “La notte delle streghe e dei folletti”, manifestazione interamente dedicata ai bambini (14 luglio). Il Patrono San Vito si festeggia il 15 giugno.

Località

Madonna del Lago, Maliscia, Patrignone, Porchia, San Nicola, Tre Camini

Madonna del Lago, Maliscia, Patrignone, Porchia, San Nicola, Tre Camini