Descrizione

Comune collinare, di origine antica, probabilmente romana, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo, soprattutto vitivinicolo, affiancato da un crescente sviluppo del turismo. I mongardinesi, che presentano un indice di vecchiaia sensibilmente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nella località La Madonna, contigua a quella omonima del comune di Vigliano d’Asti, oltre che in alcuni nuclei urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 135 a un massimo di 292 metri sul livello del mare. Analogamente l’abitato, interessato da crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Comune collinare, di origine antica, probabilmente romana, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo, soprattutto vitivinicolo, affiancato da un crescente sviluppo del turismo. I mongardinesi, che presentano un indice di vecchiaia sensibilmente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nella località La Madonna, contigua a quella omonima del comune di Vigliano d’Asti, oltre che in alcuni nuclei urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 135 a un massimo di 292 metri sul livello del mare. Analogamente l’abitato, interessato da crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Il toponimo è attestato fin dal 975 come CASTRUM GARDINI ma nel 1191 si trova “Monte Gardino”, probabilmente derivato dal personale Gardin, forse il nome dei primi feudatari del luogo o risalente al germanico Garten. Il borgo, un centro agricolo di epoca romana, fu concesso dall’imperatore Enrico II al vescovo di Asti, ma un secolo dopo passò agli Aleramici per tornare ancora sotto l’attuale capoluogo. Nel XIV secolo con la cessazione del potere dei comuni fu conquistato dagli Orléans, finché si sottomise nel 1585 giurando fedeltà a Emanuele Filiberto di Savoia. Mentre è andata completamente distrutta nel XVIII secolo l’antica fortificazione, è possibile ammirare gli edifici dedicati al culto. Particolare attenzione merita la parrocchiale di San Vincenzo, dalle origini molto antiche ma la cui attuale costruzione della bella facciata in cotto fu iniziata, su disegno dell’architetto Giovanni Peruzzi, nel 1744 con il concorso di tutta la popolazione. In località Madonna sorgono il barocco santuario della Madonna delle Grazie, del 1698, meta di particolari pellegrinaggi, e le cappelle della Via Crucis che furono erette nel 1720 grazie alla fondazione di un beneficio di cui fu investito il cappellano della confraternita di Asti, don Giuseppe Tagliano. Egli è l’autore delle statue in terracotta, purtroppo andate distrutte, che furono sostituite durante i primi anni del Novecento da quelle attualmente visibili in scagliola colorata ivi collocate durante i restauri.

Il toponimo è attestato fin dal 975 come CASTRUM GARDINI ma nel 1191 si trova “Monte Gardino”, probabilmente derivato dal personale Gardin, forse il nome dei primi feudatari del luogo o risalente al germanico Garten. Il borgo, un centro agricolo di epoca romana, fu concesso dall’imperatore Enrico II al vescovo di Asti, ma un secolo dopo passò agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ALERAMICI'>Aleramici</a> per tornare ancora sotto l’attuale capoluogo. Nel XIV secolo con la cessazione del potere dei comuni fu conquistato dagli Orléans, finché si sottomise nel 1585 giurando fedeltà a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=EMANUELEFILIBERTODISAVOIA'>Emanuele Filiberto di Savoia</a>. Mentre è andata completamente distrutta nel XVIII secolo l’antica fortificazione, è possibile ammirare gli edifici dedicati al culto. Particolare attenzione merita la parrocchiale di San Vincenzo, dalle origini molto antiche ma la cui attuale costruzione della bella facciata in cotto fu iniziata, su disegno dell’architetto Giovanni Peruzzi, nel 1744 con il concorso di tutta la popolazione. In località Madonna sorgono il barocco santuario della Madonna delle Grazie, del 1698, meta di particolari pellegrinaggi, e le cappelle della Via Crucis che furono erette nel 1720 grazie alla fondazione di un beneficio di cui fu investito il cappellano della confraternita di Asti, don Giuseppe Tagliano. Egli è l’autore delle statue in terracotta, purtroppo andate distrutte, che furono sostituite durante i primi anni del Novecento da quelle attualmente visibili in scagliola colorata ivi collocate durante i restauri.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. Il settore primario, attivo soprattutto per quanto riguarda la produzione vinicola (famoso è il vino Barbera), è presente con la coltivazione di cereali e frumento e con l’allevamento avicolo. Di conseguenza, molto rilevante è tutta l’attività legata alla produzione di questi prodotti. L’industria si compone di piccole imprese operanti nei settori edile e del legno. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. Il settore primario, attivo soprattutto per quanto riguarda la produzione vinicola (famoso è il vino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>), è presente con la coltivazione di cereali e frumento e con l’allevamento avicolo. Di conseguenza, molto rilevante è tutta l’attività legata alla produzione di questi prodotti. L’industria si compone di piccole imprese operanti nei settori edile e del legno. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove

Relazioni

Ridente località ricca di castagneti, belle ville e suggestivi scorci panoramici, non registra un consistente flusso turistico, pena anche la mancanza di funzionali infrastrutture. Lo scarso livello economico, inoltre, imperniato per la maggior parte sulle risorse agricole, non ha potuto fornire occupazione a gran parte dei mongardinesi, costretti pertanto a spostarsi ogni giorno verso le vicine aree più sviluppate; a esse gli abitanti si rivolgono anche per il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e gli altri servizi non presenti sul posto. Non si segnalano, infine, manifestazioni a carattere culturale o ricreativo in grado di allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Vincenzo, si festeggia il 22 gennaio.

Ridente località ricca di castagneti, belle ville e suggestivi scorci panoramici, non registra un consistente flusso turistico, pena anche la mancanza di funzionali infrastrutture. Lo scarso livello economico, inoltre, imperniato per la maggior parte sulle risorse agricole, non ha potuto fornire occupazione a gran parte dei mongardinesi, costretti pertanto a spostarsi ogni giorno verso le vicine aree più sviluppate; a esse gli abitanti si rivolgono anche per il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e gli altri servizi non presenti sul posto. Non si segnalano, infine, manifestazioni a carattere culturale o ricreativo in grado di allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Vincenzo, si festeggia il 22 gennaio.

Località

La Garlasca, La Madonna, San Sebastiano, Terpone, Valbocchetto

La Garlasca, La Madonna, San Sebastiano, Terpone, Valbocchetto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mongardino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.