Descrizione

Comune di montagna di origine medievale, la cui economia si basa soprattutto sull'agricoltura e su alcune piccole e medie imprese industriali. La maggior parte dei molinaresi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, vive concentrata nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di case sparse sui fondi e nei minuscoli aggregati urbani di Gesina e Mortina. L'abitato, allungato ai lati di una strada principale, è composto da due parti distinte, una di aspetto moderno, a nord, e una tipicamente medievale, a sud; disposto sulla cima di una collina di tufo, che degrada poco a poco fino a fondersi con la piana del fiume Fortore, offre uno splendido colpo d'occhio sulla valle del torrente Tammarecchia di San Giorgio, affluente del fiume Tammaro. Il territorio comunale è caratterizzato dal paesaggio tipico dell'alta collina e della montagna: solcato da numerosi piccoli corsi d'acqua, alterna ai colori tenui dei campi coltivati e dei pascoli –che si rivestono tuttavia, nella bella stagione, dei vivi cromatismi delle fioriture– il verde cupo dei fitti boschi di quercia e faggio, prevalenti alle altitudini più elevate.

Comune di montagna di origine medievale, la cui economia si basa soprattutto sull'agricoltura e su alcune piccole e medie imprese industriali. La maggior parte dei molinaresi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, vive concentrata nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di case sparse sui fondi e nei minuscoli aggregati urbani di Gesina e Mortina. L'abitato, allungato ai lati di una strada principale, è composto da due parti distinte, una di aspetto moderno, a nord, e una tipicamente medievale, a sud; disposto sulla cima di una collina di tufo, che degrada poco a poco fino a fondersi con la piana del fiume Fortore, offre uno splendido colpo d'occhio sulla valle del torrente Tammarecchia di San Giorgio, affluente del fiume Tammaro. Il territorio comunale è caratterizzato dal paesaggio tipico dell'alta collina e della montagna: solcato da numerosi piccoli corsi d'acqua, alterna ai colori tenui dei campi coltivati e dei pascoli –che si rivestono tuttavia, nella bella stagione, dei vivi cromatismi delle fioriture– il verde cupo dei fitti boschi di quercia e faggio, prevalenti alle altitudini più elevate.

Storia

Di fondazione medievale, appartenne in età normanna, nel 1118, a Raimondo di Loritello, signore di Bovino; annessa successivamente alla contea di Buonalbergo, fu concessa da Carlo d'Angiò, nel 1269, a Giacomo de Asimal, un francese o un provenzale che le diede il nome di Terra dei Mulini. Nel 1334 fu data in feudo a Roberto di Capua, conte d'Altavilla; fu in seguito acquistata dai Miradois, dai Caracciolo, dai De Iuliis, dai Carafa e, nel 1635, da Marcantonio Muscettola, dei duchi di Spezzano. Estintasi quest'ultima dinastia nel 1650, passò ai Muscettola di Luperano. Dopo aver fatto parte del principato Ultra, fu aggregata alla provincia di Benevento nel 1861. L'abitato è stato danneggiato, nel corso del Novecento, da due rovinosi terremoti (1962 e 1980). Il toponimo, derivato dal termine “mulino”, allude alla presenza di mulini nel territorio comunale. Del palazzo ducale o palazzo Santoro, edificato intorno al Settecento e recentemente restaurato, restano oggi le mura perimetrali, alcune porte di accesso e un caratteristico pozzo in pietra, posto al centro del cortile. Sono in fase di restauro la chiesa di Santa Maria dei Greci, risalente al Trecento, e palazzo Ionni.

Di fondazione medievale, appartenne in età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a>, nel 1118, a Raimondo di Loritello, signore di Bovino; annessa successivamente alla contea di Buonalbergo, fu concessa da Carlo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DANGIO'>d'Angiò</a>, nel 1269, a Giacomo de Asimal, un francese o un provenzale che le diede il nome di Terra dei Mulini. Nel 1334 fu data in feudo a Roberto di Capua, conte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DALTAVILLA'>d'Altavilla</a>; fu in seguito acquistata dai Miradois, dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, dai De Iuliis, dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a> e, nel 1635, da Marcantonio Muscettola, dei duchi di Spezzano. Estintasi quest'ultima dinastia nel 1650, passò ai Muscettola di Luperano. Dopo aver fatto parte del principato Ultra, fu aggregata alla provincia di Benevento nel 1861. L'abitato è stato danneggiato, nel corso del Novecento, da due rovinosi terremoti (1962 e 1980). Il toponimo, derivato dal termine “mulino”, allude alla presenza di mulini nel territorio comunale. Del palazzo ducale o palazzo Santoro, edificato intorno al Settecento e recentemente restaurato, restano oggi le mura perimetrali, alcune porte di accesso e un caratteristico pozzo in pietra, posto al centro del cortile. Sono in fase di restauro la chiesa di Santa Maria dei Greci, risalente al Trecento, e palazzo Ionni.

Economia

Il settore secondario, particolarmente dinamico nei comparti manifatturieri delle confezioni e della lavorazione dei metalli ma attivo anche in quelli della produzione alimentare e della lavorazione del legno e della pietra, è in espansione ma non ha ancora sottratto alle tradizionali attività rurali il ruolo di traino dell'economia locale; infatti, l'agricoltura, specializzata nella produzione di olive e frutta, costituisce tuttora una buona fonte di reddito e di occupazione, assorbendo circa un quarto della popolazione attiva locale. Il terziario annovera servizi privati più qualificati, come quello bancario e l'informatica, e una rete commerciale in via di sviluppo, stimolata dalla buona presenza turistica dei mesi estivi. Dispone degli ordinari uffici municipali e postali e ospita scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale; soddisfacente è la dotazione di strutture sanitarie, rappresentate da un centro di salute mentale e da un poliambulatorio; pur se di modeste proporzioni, l'apparato ricettivo include esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Il settore secondario, particolarmente dinamico nei comparti manifatturieri delle confezioni e della lavorazione dei metalli ma attivo anche in quelli della produzione alimentare e della lavorazione del legno e della pietra, è in espansione ma non ha ancora sottratto alle tradizionali attività rurali il ruolo di traino dell'economia locale; infatti, l'agricoltura, specializzata nella produzione di olive e frutta, costituisce tuttora una buona fonte di reddito e di occupazione, assorbendo circa un quarto della popolazione attiva locale. Il terziario annovera servizi privati più qualificati, come quello bancario e l'informatica, e una rete commerciale in via di sviluppo, stimolata dalla buona presenza turistica dei mesi estivi. Dispone degli ordinari uffici municipali e postali e ospita scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale; soddisfacente è la dotazione di strutture sanitarie, rappresentate da un centro di salute mentale e da un poliambulatorio; pur se di modeste proporzioni, l'apparato ricettivo include esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Relazioni

Costituisce una stazione climatica piuttosto frequentata dagli amanti della natura, che possono godere, dai punti più alti dell'agro comunale, di straordinarie vedute panoramiche: quando il cielo è terso si scorgono in lontananza i profili del massiccio del Matese, quelli dei monti abruzzesi della Maiella nonché la vetta del vulcano Vesuvio. Tra le manifestazioni organizzate dalla comunità spiccano: quella denominata “Un albero per amico” (21 marzo) e la caratteristica “Spariciata” (aprile), sagra gastronomica con percorso guidato alla raccolta degli asparagi; ogni sabato, inoltre, si tiene un mercato settimanale, che riguarda soprattutto i prodotti della terra. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Costituisce una stazione climatica piuttosto frequentata dagli amanti della natura, che possono godere, dai punti più alti dell'agro comunale, di straordinarie vedute panoramiche: quando il cielo è terso si scorgono in lontananza i profili del massiccio del Matese, quelli dei monti abruzzesi della Maiella nonché la vetta del vulcano <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a>. Tra le manifestazioni organizzate dalla comunità spiccano: quella denominata “Un albero per amico” (21 marzo) e la caratteristica “Spariciata” (aprile), sagra gastronomica con percorso guidato alla raccolta degli asparagi; ogni sabato, inoltre, si tiene un mercato settimanale, che riguarda soprattutto i prodotti della terra. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Gesina, Mortina

Gesina, Mortina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Molinara rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.