Descrizione

Comune montano popolato fin dalla remota antichità, che, accantonate in parte le attività rurali, si sforza ai nostri giorni di incrementare l'industria e il terziario. La comunità dei molinesi, che presenta un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, è concentrata per intero nel capoluogo comunale, vittima di un disordinato processo di trasformazione edilizia che ha leso i suoi valori architettonici. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario: il fiume Aterno scorre placido nella parte settentrionale del comprensorio molinese, fra dolci colline che recano l'impronta del lavoro umano; poi, man mano che si avvicina al confine sud-orientale del comune, il suo bacino si restringe, ritagliandosi uno spazio angusto tra rilievi boscosi, in attesa di immettersi, attraverso le gole di San Venanzio, nella vasta conca sulmonese. L'abitato appare come un gruppo poco compatto di case che degradano verso l'Aterno e offre condizioni climatiche tipiche della media collina. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un castello munito di tre torri.

Comune montano popolato fin dalla remota antichità, che, accantonate in parte le attività rurali, si sforza ai nostri giorni di incrementare l'industria e il terziario. La comunità dei molinesi, che presenta un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, è concentrata per intero nel capoluogo comunale, vittima di un disordinato processo di trasformazione edilizia che ha leso i suoi valori architettonici. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario: il fiume Aterno scorre placido nella parte settentrionale del comprensorio molinese, fra dolci colline che recano l'impronta del lavoro umano; poi, man mano che si avvicina al confine sud-orientale del comune, il suo bacino si restringe, ritagliandosi uno spazio angusto tra rilievi boscosi, in attesa di immettersi, attraverso le gole di San Venanzio, nella vasta conca sulmonese. L'abitato appare come un gruppo poco compatto di case che degradano verso l'Aterno e offre condizioni climatiche tipiche della media collina. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un castello munito di tre torri.

Storia

La nascita dell'abitato, che ebbe in principio le caratteristiche di insediamento rurale fortificato, si può far risalire probabilmente al X secolo -in vero è provata la presenza dell'uomo anche in epoca preromana e romana- ma le prime notizie documentarie risalgono all'XI. Il borgo, che solo nel 1899 assunse la denominazione attuale sostituendola a quella originaria di Goriano Valli, è ricordato successivamente come feudo di Rainaldo da Molina, vassallo dei conti di Celano; i Cantelmo, potenti signori di Popoli, ne entrarono in possesso nel 1309 ma furono costretti a cederlo ai Simeonibus di l'Aquila, che lo tennero saldamente fino all'estinzione del loro casato. Palazzo Piccolomini conserva dell'antico castello molinese il bel portale e, all'interno, un portico con loggiato. L'elegante dimora gentilizia contende l'attenzione dei visitatori alla parrocchiale seicentesca di S. Nicola di Bari, prima intitolata a Santa Maria di Colle Pescaro, in cui si conservano due pregevoli croci processionali di arte abruzzese.

La nascita dell'abitato, che ebbe in principio le caratteristiche di insediamento rurale fortificato, si può far risalire probabilmente al X secolo -in vero è provata la presenza dell'uomo anche in epoca preromana e romana- ma le prime notizie documentarie risalgono all'XI. Il borgo, che solo nel 1899 assunse la denominazione attuale sostituendola a quella originaria di Goriano Valli, è ricordato successivamente come feudo di Rainaldo da Molina, vassallo dei conti di Celano; i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CANTELMO'>Cantelmo</a>, potenti signori di Popoli, ne entrarono in possesso nel 1309 ma furono costretti a cederlo ai Simeonibus di l'Aquila, che lo tennero saldamente fino all'estinzione del loro casato. Palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a> conserva dell'antico castello molinese il bel portale e, all'interno, un portico con loggiato. L'elegante dimora gentilizia contende l'attenzione dei visitatori alla parrocchiale seicentesca di S. Nicola di Bari, prima intitolata a Santa Maria di Colle Pescaro, in cui si conservano due pregevoli croci processionali di arte abruzzese.

Economia

Il dettato della tradizione regola il quotidiano svolgimento della vita in questo comune, marginalmente sfiorato dal progresso. Il quadro economico è ancora condizionato da qualche incertezza: solo poche energie sono ormai destinate alla coltivazione di cereali, patate, fagioli ed uva da vino e le iniziative imprenditoriali si identificano con piccole attività commerciali o artigianali del legno e dei serramenti in alluminio, di per sé insufficienti ad elevare sensibilmente i locali valori di reddito. Migliorare la qualità dei servizi, che non contemplano il settore dell'intermediazione finanziaria, servirebbe di certo a contenere l'emorragia di risorse umane che va progressivamente riducendo la consistenza numerica della comunità molinese. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocratico-amministrativi ed è privo di strutture ricettive di stampo tradizionale; dotato di una biblioteca comunale, dispone unicamente delle scuole dell'obbligo; tendono inoltre ad appiattirsi le inclinazioni sportive della sua popolazione, per via della limitata offerta di impianti (campi di calcio, di bocce e da tennis).

Il dettato della tradizione regola il quotidiano svolgimento della vita in questo comune, marginalmente sfiorato dal progresso. Il quadro economico è ancora condizionato da qualche incertezza: solo poche energie sono ormai destinate alla coltivazione di cereali, patate, fagioli ed uva da vino e le iniziative imprenditoriali si identificano con piccole attività commerciali o artigianali del legno e dei serramenti in alluminio, di per sé insufficienti ad elevare sensibilmente i locali valori di reddito. Migliorare la qualità dei servizi, che non contemplano il settore dell'intermediazione finanziaria, servirebbe di certo a contenere l'emorragia di risorse umane che va progressivamente riducendo la consistenza numerica della comunità molinese. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocratico-amministrativi ed è privo di strutture ricettive di stampo tradizionale; dotato di una biblioteca comunale, dispone unicamente delle scuole dell'obbligo; tendono inoltre ad appiattirsi le inclinazioni sportive della sua popolazione, per via della limitata offerta di impianti (campi di calcio, di bocce e da tennis).

Relazioni

La penuria di strutture di servizio nega a questo comune le opportunità turistiche di cui dispongono altre località di villeggiatura meno dotate di attrattive naturalistiche. Tuttavia almeno il folclore locale si avvale di uno straordinario canale di divulgazione e riesce a imporsi all'esterno nelle sue infinite sfaccettature: la sagra del folk, che si svolge nel mese di luglio, è la festa caleidoscopica delle tradizioni popolari molinesi. La festa del Patrono S. Nicola di Bari si celebra il 6 dicembre e culmina con una solenne processione e batterie di fuochi d'artificio.

La penuria di strutture di servizio nega a questo comune le opportunità turistiche di cui dispongono altre località di villeggiatura meno dotate di attrattive naturalistiche. Tuttavia almeno il folclore locale si avvale di uno straordinario canale di divulgazione e riesce a imporsi all'esterno nelle sue infinite sfaccettature: la sagra del folk, che si svolge nel mese di luglio, è la festa caleidoscopica delle tradizioni popolari molinesi. La festa del Patrono S. Nicola di Bari si celebra il 6 dicembre e culmina con una solenne processione e batterie di fuochi d'artificio.

Località

Precolli, Scalo Ferroviario

Precolli, Scalo Ferroviario

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Molina Aterno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.