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Descrizione
Piccola comunità collinare, di probabile origine medievale, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. La coltivazione della vite costituisce la fonte di reddito primaria per gli agricoltori. I vini Barbera d’Asti, il Moscato d’Asti e l’Asti Spumante sono, senza dubbio, il fiore all’occhiello dell’enologia del luogo. I moaschesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, pochi nuclei urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 145 a un massimo di 277 metri sul livello del mare. Analogamente l’abitato, interessato da crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Esso appare appoggiato dolcemente su un tozzo colle verdeggiante, dalla sommità vasta e piatta.
Storia
Il toponimo è probabilmente una formazione prediale ottenuta con il suffisso -ASCUS dal nome personale romano MODIUS. Un’altra interpretazione dà al toponimo un’origine ligure, per il suffisso terminante in -ASCA con il significato di ‘terra, città in mezzo all’acqua’. Posta su un colle a 24 chilometri da Asti, nel XII secolo fu compresa nel consortile dei signori di Canelli, e all’inizio del XIV secolo seguì le sorti della valle Belbo (1308), durante la guerra fra la famiglia dei guelfi Solaro e quelle dei ghibellini De Castello e Del Carretto. A conclusione della guerra nel 1351 fu dato il via alla ricostruzione del castello e nello stesso XIV secolo signori del feudo divennero gli Asinari. Del castello, sorto al centro dell’abitato a metà del XIV secolo sui resti di una precedente fortezza e ancora abitato nel XIX secolo, restano soltanto parte della facciata di levante, con due grandi torrioni cilindrici alle estremità. Attualmente è proprietà del comune che lo acquistò dai Musso di Laigueglia dopo che numerosi crolli lo avevano gravemente danneggiato successivamente alla fine del secondo conflitto mondiale. Sempre al centro dell’abitato si devono ricordare oltre al municipio, la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, la notevole chiesetta di San Rocco, in cotto, con campanile e portico, che fu sede di una confraternita di penitenti, i Battuti. Entrambe le chiese sono state costruite nel 1696.
Economia
Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta. Parte della popolazione si dedica anche all’allevamento di caprini e avicoli. L’industria è pressoché inesistente, se si eccettuano un’impresa di confezioni e piccole imprese che operano nel comparto dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione elementare. Non si segnalano strutture atte a garantire la conservazione del patrimonio storico-architettonico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; la mancanza di una farmacia costringe i moaschesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.
Relazioni
La mancanza di attrattive particolari ha scoraggiato lo sviluppo turistico dell’area che conserva ancora le caratteristiche di borgo rurale. Lo scarso livello economico ha determinato, inoltre, l’assenza di nuove industrie e ha portato la maggior parte dei moaschesi a spostarsi ogni giorno verso i vicini comuni più sviluppati per lavoro, per frequentare le scuole dell’obbligo e gli altri istituiti d’istruzione, per il servizio sanitario e per altre necessità. Carente è il calendario degli appuntamenti che non annovera manifestazioni di rilievo che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore di San Pietro, si celebra il 29 giugno.
Località
Annunziata, Burio, Cascine, Valle Ormea
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Moasca rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 494
- Lat 44° 45' 47,9'' 44.76308056
- Long 8° 16' 42,37'' 8.27843611
- CAP 14050
- Prefisso 0141
- Codice ISTAT 005063
- Codice Catasto F254
- Altitudine slm 260 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2627 - Superficie 4.14 Km2
- Densità 119,32 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 04:44
- Tramonto 20:11
- Andrea Ghignone
- Piazza Castello, 2
- 14050 (AT) Piemonte
- comunedimoasca@pec.it
- info@comune.moasca.at.it
- www.comune.moasca.at.it
- 00190310052
Lunedì 10/06/2024 02:02
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