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Descrizione

Comune collinare, di origine nuragica, che alle tradizionali attività agro-pastorali ha affiancato modeste iniziative industriali. I mandaresi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 597 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di crescita edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari.

Storia

Il toponimo, attestato nell’anno 1215 come MANDARA, deriva da una base prelatina accostata poi al latino MANDRA, termine attestato nel XII secolo con il significato di ‘chiuso per il bestiame’. I resti di alcuni nuraghi e il rinvenimento di un’interessante immagine votiva rappresentante un edificio nuragico con sacello sormontato da una colomba, dimostrano che il territorio fu abitato fin dall’età nuragica. Nel Medioevo fece parte del Giudicato di Cagliari e della curatoria di Siurgus, di cui fu capoluogo. Dopo il crollo del Giudicato cagliaritano, nel 1257, il suo territorio fu presumibilmente incorporato nell’Arborea ma, quarant’anni più tardi, divenne possesso del comune di Pisa. Sconfitto questo dagli aragonesi, passò sotto la loro dominazione e venne data in feudo prima ai Desvall poi, a metà del XIV secolo, ai Carroz. Successivamente ebbe come signori i Massa di Licana e i De Silva. Tra gli edifici di particolare valore artistico si segnala la chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo, una costruzione in stile gotico-catalano del XVI-XVII secolo, a pianta rettangolare con cappelle laterali e presbiterio rialzato con bella volta stellare, riadattata successivamente. Il tetto è realizzato con travi di ginepro e la prima cappella a destra ha l’arco d’accesso gigliato. Conserva le statue dorate e policromate raffiguranti San Gioacchino e Sant’Anna, attribuite a scuola toscana, del XVI secolo e San Giacomo Apostolo, del XVII secolo. Degno di nota è, infine, il monumento de “Sa perda de sa bregungia”, una pietra sulla quale, nei secoli scorsi, per ordine del tribunale dell’Intendente Provinciale Francesco Gessa, venivano fatte inginocchiare o sedere le donne che si rendevano colpevoli di adulterio, gli uomini che commettevano piccoli furti e chiunque si rendeva colpevole di piccole mancanze.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e olivo e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese che operano nei comparti del lattiero-caseario, dei laterizi, dei mobili, metallurgico ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Tra le strutture sociali annovera una casa di riposo. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Non costituisce una meta ambita da turisti, anche se non manca di attrattive. Molto antiche sono le feste che vi si svolgono nel corso dell’anno. Tra tutte occorre segnalare la festa di Sant’Antonio Abate, molto sentita dalla popolazione, che si tiene il 16 e 17 gennaio, con una solenne processione con il simulacro del Santo a cui segue la Santa Messa, al termine della quale viene acceso “Su fogadoni” (il falò). Caratteristica è anche la festa di Nostra Signora della Candelora, il 2 febbraio, con la benedizione delle candele e la processione durante la quale si canta il rosario in sardo. Da non perdere sono, inoltre: la festa di Sant’Isidoro Agricoltore, nella seconda domenica di maggio, con processione accompagnata dai suonatori di “launeddas”; la festa di San Giovanni Battista, che ha inizio la notte del 23 giugno con l’accensione di un falò; la festa di Santa Vitalia, la seconda domenica di ottobre e la festa di San Francesco d’Assisi, il giorno dopo la festa di Santa Vitalia. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio con la solenne processione con il simulacro del Santo adornato da un bastone ricoperto di fiori.

Località

INFO
  • Popolazione 2.201
  • Lat 39° 39' 14,68'' 39.65407778
  • Long 9° 7' 42,79'' 9.12855278
  • CAP 09042
  • Prefisso 070
  • Codice ISTAT 092036
  • Codice Catasto E877
  • Altitudine slm 457 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1652
  • Superficie 45.04 Km2
  • Densità 48,87 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 05:02
  • Tramonto 19:39
Contatti
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NomeIndirizzo
ASSOCIAZIONE SINERGIA FEMMINILEVIA MESSICO 9
ASSOCIAZIONE VOLONTARI DEL SOCCORSO DI MONSERRATOVIA ENRICO FERMI 22
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