Descrizione

Cittadina di pianura, di origine antica ma ricostruita in età moderna; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dai settori industriale e terziario. I misterbianchesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito nelle località Piano Tavola e San Nullo, nonché in numerose case sparse. Il territorio, che comprende l’isola amministrativa Contrada Alcalà, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, che mostra forti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico lineare. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un’aquila “al naturale” in volo spiegato, recante in petto uno scudetto azzurro, attraversato da una banda d’oro, accostata, nel modulo superiore, da una cometa d’argento e, in quello inferiore, da un vulcano divampante.

Cittadina di pianura, di origine antica ma ricostruita in età moderna; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dai settori industriale e terziario. I misterbianchesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito nelle località Piano Tavola e San Nullo, nonché in numerose case sparse. Il territorio, che comprende l’isola amministrativa Contrada Alcalà, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, che mostra forti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico lineare. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un’aquila “al naturale” in volo spiegato, recante in petto uno scudetto azzurro, attraversato da una banda d’oro, accostata, nel modulo superiore, da una cometa d’argento e, in quello inferiore, da un vulcano divampante.

Storia

Il toponimo, in latino “Monasterium Album”, viene da un monastero benedettino costruito in pietra bianca, poi distrutto dall’eruzione del 1669. Fu abitata sin dall’epoca antica, come testimoniano anche i resti dell’acquedotto greco-romano, che portava l’acqua da Santa Maria di Licodia a Catania e che alimentava anche un lussuoso impianto termale. L’attestazione più antica è quella di due pergamene della metà del Trecento, in cui è menzionata la “Contrada della chiesa di Santa Maria de Monasterio Albo”. Intorno a quella chiesa, comunque posteriore al monastero, sorse, quindi, il casale medievale, assoggettato a Catania. Nel 1642 ne acquistò i terreni per 42 mila scudi il genovese Giovanni Andrea Massa, per poi rivenderli alla famiglia Trigona, che nel 1685 ottenne il titolo ducale, per privilegio del re Carlo II di Spagna. Nel 1669 fu completamente rasa al suolo da una violentissima eruzione vulcanica: l’eruzione durò 122 giorni e la lava giunse fino a Catania, invadendo ben tredici paesi. Dalla lava furono risparmiati solo un querceto, il campanile della chiesa madre, alcuni muri dell’imponente chiesa di S. Nicolò e la chiesetta rurale della Madonna degli Ammalati. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, di costruzione abbastanza recente, la cui facciata conserva forme barocche, spartite da lesene in pietra lavica –al suo interno sono custodite opere del Settecento–; la parrocchiale di San Nicola, al cui interno è custodita una tavola del XVI secolo raffigurante la Madonna del Rosario. Diverse, anche se non molto note, sono le zone archeologiche presenti sul territorio comunale: in esse cui si trovano reperti di età Neolitica, resti di una torre di avvistamento militare di età greca e la perimetrazione di un edificio di età romana.

Il toponimo, in latino “Monasterium Album”, viene da un monastero benedettino costruito in pietra bianca, poi distrutto dall’eruzione del 1669. Fu abitata sin dall’epoca antica, come testimoniano anche i resti dell’acquedotto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a>-romano, che portava l’acqua da Santa Maria di Licodia a Catania e che alimentava anche un lussuoso impianto termale. L’attestazione più antica è quella di due pergamene della metà del Trecento, in cui è menzionata la “Contrada della chiesa di Santa Maria de Monasterio Albo”. Intorno a quella chiesa, comunque posteriore al monastero, sorse, quindi, il casale medievale, assoggettato a Catania. Nel 1642 ne acquistò i terreni per 42 mila scudi il genovese Giovanni Andrea Massa, per poi rivenderli alla famiglia Trigona, che nel 1685 ottenne il titolo ducale, per privilegio del re Carlo II di Spagna. Nel 1669 fu completamente rasa al suolo da una violentissima eruzione vulcanica: l’eruzione durò 122 giorni e la lava giunse fino a Catania, invadendo ben tredici paesi. Dalla lava furono risparmiati solo un querceto, il campanile della chiesa madre, alcuni muri dell’imponente chiesa di S. Nicolò e la chiesetta rurale della Madonna degli Ammalati. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, di costruzione abbastanza recente, la cui facciata conserva forme <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCHE'>barocche</a>, spartite da lesene in pietra lavica –al suo interno sono custodite opere del Settecento–; la parrocchiale di San Nicola, al cui interno è custodita una tavola del XVI secolo raffigurante la Madonna del Rosario. Diverse, anche se non molto note, sono le zone archeologiche presenti sul territorio comunale: in esse cui si trovano reperti di età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NEOLITICA'>Neolitica</a>, resti di una torre di avvistamento militare di età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECA'>greca</a> e la perimetrazione di un edificio di età romana.

Economia

L’importanza dell’agricoltura, che produce prevalentemente cereali, uva e arance, è sempre più superata da quella dell’industria e del commercio; si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei più svariati comparti. Una vasta area alla periferia dell’abitato è stata destinata a numerose strutture commerciali: per l’abbigliamento, le calzature, gli articoli per la casa. Si registra la presenza di una casa di riposo e di un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione obbligatoria, mentre per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Concetto Marchesi”, quella della parrocchia San Carlo Borromeo e quella della parrocchia Santa Benedetta. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvedono anche due emittenti radiotelevisive locali. Da notare è il radicamento della cultura musicale, tenuta in vita, tra gli altri, da numerosi gruppi che partecipano a rassegne musicali, seminari e varie altre iniziative. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, invece, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

L’importanza dell’agricoltura, che produce prevalentemente cereali, uva e arance, è sempre più superata da quella dell’industria e del commercio; si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei più svariati comparti. Una vasta area alla periferia dell’abitato è stata destinata a numerose strutture commerciali: per l’abbigliamento, le calzature, gli articoli per la casa. Si registra la presenza di una casa di riposo e di un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione obbligatoria, mentre per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Concetto Marchesi”, quella della parrocchia San Carlo Borromeo e quella della parrocchia Santa Benedetta. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvedono anche due emittenti radiotelevisive locali. Da notare è il radicamento della cultura musicale, tenuta in vita, tra gli altri, da numerosi gruppi che partecipano a rassegne musicali, seminari e varie altre iniziative. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, invece, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Coinvolta dal flusso turistico che interessa il capoluogo di provincia, organizza numerosi eventi ricorrenti: il carnevale di Misterbianco, con centinaia di maschere e i costumi più belli di Sicilia; la festa dell’Ascensione, a maggio, con le “vampanigghie” –falò che si accendono in molti incroci delle vie della cittadina–; la manifestazione musicale “Magma”, anch’essa a maggio, che vede protagonisti i gruppi musicali; la rassegna musicale nazionale “Sonica”, per gruppi di base, a settembre; la festa della Madonna degli Ammalati, anch’essa a settembre. Il Patrono, Sant’Antonio Abate, si festeggia il 17 gennaio. In suo onore si celebra anche la cosiddetta “festa del fuoco”.

Coinvolta dal flusso turistico che interessa il capoluogo di provincia, organizza numerosi eventi ricorrenti: il carnevale di Misterbianco, con centinaia di maschere e i costumi più belli di Sicilia; la festa dell’Ascensione, a maggio, con le “vampanigghie” –falò che si accendono in molti incroci delle vie della cittadina–; la manifestazione musicale “Magma”, anch’essa a maggio, che vede protagonisti i gruppi musicali; la rassegna musicale nazionale “Sonica”, per gruppi di base, a settembre; la festa della Madonna degli Ammalati, anch’essa a settembre. Il Patrono, Sant’Antonio Abate, si festeggia il 17 gennaio. In suo onore si celebra anche la cosiddetta “festa del fuoco”.

Località

Contrada Alcalà, Piano Tavola, San Nullo

Contrada Alcalà, Piano Tavola, San Nullo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Misterbianco rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.