Descrizione

Comune collinare di antiche origini, che trae sostentamento dalle attività rurali e da alcune imprese industriali di dimensioni artigianali. Oltre la metà dei melizzanesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiede nel capoluogo comunale, adagiato su un terrazzo posto al centro di una piccola vallata; il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di case sparse sui fondi e nei minuscoli aggregati urbani di Breccelle, Ponte Torello e Torello. Il territorio comunale, adagiato alle falde del massiccio del Camposauro, fa registrare una sensibile variazione altimetrica: le quote crescono rapidamente dai fondivalle dei numerosi corsi d’acqua, fino a sfiorare i mille metri del pizzo del Piano. Col variare dell’altimetria si susseguono paesaggi diversi: sulle superfici ondulate dei colli e in pianura dilagano i coltivi, cui si sostituiscono, più in alto, fitte faggete e vasti pascoli. Caratterizzata da una notevole varietà, l’avifauna è rappresentata soprattutto da rapaci e uccelli del bosco.

Comune collinare di antiche origini, che trae sostentamento dalle attività rurali e da alcune imprese industriali di dimensioni artigianali. Oltre la metà dei melizzanesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiede nel capoluogo comunale, adagiato su un terrazzo posto al centro di una piccola vallata; il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di case sparse sui fondi e nei minuscoli aggregati urbani di Breccelle, Ponte Torello e Torello. Il territorio comunale, adagiato alle falde del massiccio del Camposauro, fa registrare una sensibile variazione altimetrica: le quote crescono rapidamente dai fondivalle dei numerosi corsi d’acqua, fino a sfiorare i mille metri del pizzo del Piano. Col variare dell’altimetria si susseguono paesaggi diversi: sulle superfici ondulate dei colli e in pianura dilagano i coltivi, cui si sostituiscono, più in alto, fitte faggete e vasti pascoli. Caratterizzata da una notevole varietà, l’avifauna è rappresentata soprattutto da rapaci e uccelli del bosco.

Storia

In epoca preromana vi sorgeva l’antica MELAE, città sannitica distrutta dai romani durante la guerra contro i cartaginesi. Menzionata, in epoca longobarda, in un manoscritto del principato di Sicardo, appare nel XII secolo come possedimento del conte Roberto di Caserta. Nel Quattrocento vi si svolse una battaglia tra Angioini e Aragonesi per la successione al trono di Napoli. Fu sotto l’egida dei Gambacorta dal 1506 al 1602, anno in cui passò a Pietro de Curtis, famoso personaggio della magistratura napoletana di quei tempi; successivamente fu assegnata a Giulio Cesare di Capua, principe di Conca, che la cedette, nel 1615, al nobile fiorentino Bartolomeo Corsi; in seguito ne prese possesso la famiglia Bellucci, che la amministrò fino all’eversione della feudalità. Il toponimo è una formazione prediale da un personale latino MELITIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Notevole il suo patrimonio storico-architettonico. Di grande interesse architettonico, oltre che storico, è il castello Caracciolo, edificato nel XVI secolo con merlatura ghibellina e torre a scarpa; al secolo successivo risale la chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, a tre navate, con pregevoli decorazioni a stucchi; è affiancata da un campanile ottocentesco dotato di orologio. Eretto nel XVIII secolo, palazzo Bellucci è in stile tardo-barocco e presenta finestre in pietra lavorata, decorate con stemmi nobiliari e balaustre in ferro battuto. Su una sporgenza delle pendici del monte Sant’Angelo si erge, isolato, il santuario di Maria Santissima della Libera.

In epoca preromana vi sorgeva l’antica MELAE, città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITICA'>sannitica</a> distrutta dai romani durante la guerra contro i cartaginesi. Menzionata, in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>, in un manoscritto del principato di Sicardo, appare nel XII secolo come possedimento del conte Roberto di Caserta. Nel Quattrocento vi si svolse una battaglia tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINI'>Angioini</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> per la successione al trono di Napoli. Fu sotto l’egida dei Gambacorta dal 1506 al 1602, anno in cui passò a Pietro de Curtis, famoso personaggio della magistratura napoletana di quei tempi; successivamente fu assegnata a Giulio Cesare di Capua, principe di Conca, che la cedette, nel 1615, al nobile fiorentino Bartolomeo Corsi; in seguito ne prese possesso la famiglia Bellucci, che la amministrò fino all’eversione della feudalità. Il toponimo è una formazione prediale da un personale latino MELITIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Notevole il suo patrimonio storico-architettonico. Di grande interesse architettonico, oltre che storico, è il castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, edificato nel XVI secolo con merlatura ghibellina e torre a scarpa; al secolo successivo risale la chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, a tre navate, con pregevoli decorazioni a stucchi; è affiancata da un campanile ottocentesco dotato di orologio. Eretto nel XVIII secolo, palazzo Bellucci è in stile tardo-barocco e presenta finestre in pietra lavorata, decorate con stemmi nobiliari e balaustre in ferro battuto. Su una sporgenza delle pendici del monte Sant’Angelo si erge, isolato, il santuario di Maria Santissima della Libera.

Economia

La comunità dei melizzanesi è tuttora dedita in gran parte alla produzione agricola, che si basa sulla coltivazione di cereali, viti, olivi e gelsi. Il settore secondario ha un ruolo di secondo piano nella formazione del reddito ed è composto da alcune piccole imprese, attive nei comparti dei prodotti alimentari e tessili e della lavorazione del legno e dei metalli. Più dinamico è invece il terziario, che include servizi privati più qualificati (agenzie assicurative e di consulenza informatica) e una rete commerciale ampiamente commisurata alle esigenze della comunità. Provvista degli ordinari uffici municipali e postali, ospita le scuole dell’obbligo ma difetta di strutture culturali di rilievo, come biblioteche e musei; l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla farmacia mentre il modesto apparato ricettivo non offre possibilità di ristorazione né di soggiorno.

La comunità dei melizzanesi è tuttora dedita in gran parte alla produzione agricola, che si basa sulla coltivazione di cereali, viti, olivi e gelsi. Il settore secondario ha un ruolo di secondo piano nella formazione del reddito ed è composto da alcune piccole imprese, attive nei comparti dei prodotti alimentari e tessili e della lavorazione del legno e dei metalli. Più dinamico è invece il terziario, che include servizi privati più qualificati (agenzie assicurative e di consulenza informatica) e una rete commerciale ampiamente commisurata alle esigenze della comunità. Provvista degli ordinari uffici municipali e postali, ospita le scuole dell’obbligo ma difetta di strutture culturali di rilievo, come biblioteche e musei; l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla farmacia mentre il modesto apparato ricettivo non offre possibilità di ristorazione né di soggiorno.

Relazioni

Immersa in un notevole scenario naturalistico e meta di pellegrinaggi religiosi, diretti nel periodo estivo al santuario rupestre di Maria Santissima della Libera, si anima soprattutto in occasione di una festa particolarmente nota all’esterno, il palio della Quintana (primi quindici giorni di agosto): accompagnato da numerose eventi collaterali, esso consiste in una giostra cavalleresca di origine medievale, i cui partecipanti, che rappresentano le cinque contrade melizzanesi, gareggiano nel colpire un anello appeso alla sagoma di un saraceno. Nell’ambito della manifestazione si svolge inoltre una festa religiosa dedicata alla Madonna della Libera. La festa dei Santi Patroni, Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Immersa in un notevole scenario naturalistico e meta di pellegrinaggi religiosi, diretti nel periodo estivo al santuario rupestre di Maria Santissima della Libera, si anima soprattutto in occasione di una festa particolarmente nota all’esterno, il palio della Quintana (primi quindici giorni di agosto): accompagnato da numerose eventi collaterali, esso consiste in una giostra cavalleresca di origine medievale, i cui partecipanti, che rappresentano le cinque contrade melizzanesi, gareggiano nel colpire un anello appeso alla sagoma di un saraceno. Nell’ambito della manifestazione si svolge inoltre una festa religiosa dedicata alla Madonna della Libera. La festa dei Santi Patroni, Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Aquaviva, Breccelle, Ponte Torello, Torello

Aquaviva, Breccelle, Ponte Torello, Torello

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Melizzano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.