Descrizione

Comune montano di antichissima origine, con un'economia a base rurale in fase di svecchiamento e di apertura alle iniziative imprenditoriali. La comunità dei massetani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore ai valori medi, è per lo più concentrata nelle località di Albe e Forme e nel capoluogo comunale che, sviluppatosi sensibilmente dal terremoto del 1915 ad oggi, si è fuso con l'abitato di Corona, precedentemente distinto; attualmente in tutto il comprensorio comunale ma soprattutto in località Arci proliferano le nuove costruzioni, che rischiano di soffocare l'aura millenaria sprigionata dalla zona archeologica di Alba Fucens. La varietà che si riscontra nel profilo geometrico del territorio comunale nasce dal contrasto fra elementi geomorfologici difformi: la superficie piatta e uniforme dei Piani Palentini e le nude pendici del Velino-Magnola. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di un'aquila reale, che stringe negli artigli due saette sullo sfondo di un monte a tre cime innevate.

Comune montano di antichissima origine, con un'economia a base rurale in fase di svecchiamento e di apertura alle iniziative imprenditoriali. La comunità dei massetani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore ai valori medi, è per lo più concentrata nelle località di Albe e Forme e nel capoluogo comunale che, sviluppatosi sensibilmente dal terremoto del 1915 ad oggi, si è fuso con l'abitato di Corona, precedentemente distinto; attualmente in tutto il comprensorio comunale ma soprattutto in località Arci proliferano le nuove costruzioni, che rischiano di soffocare l'aura millenaria sprigionata dalla zona archeologica di Alba Fucens. La varietà che si riscontra nel profilo geometrico del territorio comunale nasce dal contrasto fra elementi geomorfologici difformi: la superficie piatta e uniforme dei Piani Palentini e le nude pendici del Velino-Magnola. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di un'aquila reale, che stringe negli artigli due saette sullo sfondo di un monte a tre cime innevate.

Storia

La città di Alba Fucens, fondata dagli equi su tre colli, fu conquistata da Roma nel 303 a.C. e, dopo essere stata a lungo una florida colonia romana, fu distrutta per motivi imprecisati fra il IX e il X secolo d.C. L'insediamento di Albe, in passato molto più importante dell'attuale capoluogo comunale, crebbe enormemente di importanza a cavallo fra alto e basso Medioevo, sviluppando le caratteristiche di borgo fortificato d'altura con funzioni di controllo sulle vie di comunicazione. Come tale, all'epoca degli Angioini costituiva un feudo distinto da quello di Tagliacozzo e di Celano e divenne in seguito motivo di contesa tra gli Orsini ed i Colonna; allorché i secondi riuscirono a riunire sotto il proprio controllo il ducato di Tagliacozzo e la contea di Albe, ebbe inizio la decadenza di quest'ultima. In seguito al terremoto del 1915 si è resa necessaria la ricostruzione della parrocchiale di S. Nicola, che conserva l'originaria facciata romanica. La chiesa benedettina di S. Pietro, costruita nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato ad Apollo, domina la zona archeologica di Alba Fucens, ovvero i mercatiromani, la via degli antichi pozzi, la via dei pilastri, un cippo miliare della via Valeria e l'anfiteatro.

La città di Alba Fucens, fondata dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=EQUI'>equi</a> su tre colli, fu conquistata da Roma nel 303 a.C. e, dopo essere stata a lungo una florida colonia romana, fu distrutta per motivi imprecisati fra il IX e il X secolo d.C. L'insediamento di Albe, in passato molto più importante dell'attuale capoluogo comunale, crebbe enormemente di importanza a cavallo fra alto e basso Medioevo, sviluppando le caratteristiche di borgo fortificato d'altura con funzioni di controllo sulle vie di comunicazione. Come tale, all'epoca degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ANGIOINI'>Angioini</a> costituiva un feudo distinto da quello di Tagliacozzo e di Celano e divenne in seguito motivo di contesa tra gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ORSINI'>Orsini</a> ed i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a>; allorché i secondi riuscirono a riunire sotto il proprio controllo il ducato di Tagliacozzo e la contea di Albe, ebbe inizio la decadenza di quest'ultima. In seguito al terremoto del 1915 si è resa necessaria la ricostruzione della parrocchiale di S. Nicola, che conserva l'originaria facciata romanica. La chiesa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BENEDETTINA'>benedettina</a> di S. Pietro, costruita nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato ad Apollo, domina la zona archeologica di Alba Fucens, ovvero i mercatiromani, la via degli antichi pozzi, la via dei pilastri, un cippo miliare della via Valeria e l'anfiteatro.

Economia

Il respiro della storia qui più che altrove, fra le numerose testimonianze di una civiltà millenaria, infonde un saldo attaccamento alle tradizioni, che per lungo tempo ha chiuso la strada all'affermazione del progresso. Attualmente però è in atto un'inversione di tendenza: l'agricoltura, rivolta alla coltivazione di patate e di prodotti ortofrutticoli, ha cessato di costituire la principale risorsa mentre si è accresciuto il volume di affari legato alla zootecnia e l'industria ha compiuto ulteriori passi avanti nel settore estrattivo, sostenuta dal commercio. Lo sviluppo dei servizi è invece ad uno stadio embrionale -è ancora assente il comparto creditizio e assicurativo- e il panorama delle infrastrutture si presenta nel complesso piuttosto lacunoso. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali e difetta di strutture culturali -è però in fase di allestimento un antiquarium nei pressi della zona archeologica-; dispone soltanto di scuole per l'istruzione primaria e di una farmacia, a fronte di una ben più articolata richiesta di servizi sanitari costretta a trovare sfogo nei comuni limitrofi. L'ambito ricettivo, ricreativo e sportivo gode di una posizione privilegiata nell'ambito del sistema delle infrastrutture: sono presenti, infatti, svariati alberghi e ristoranti, una piscina, alcuni maneggi, un parco giochi e una piattaforma polivalente.

Il respiro della storia qui più che altrove, fra le numerose testimonianze di una civiltà millenaria, infonde un saldo attaccamento alle tradizioni, che per lungo tempo ha chiuso la strada all'affermazione del progresso. Attualmente però è in atto un'inversione di tendenza: l'agricoltura, rivolta alla coltivazione di patate e di prodotti ortofrutticoli, ha cessato di costituire la principale risorsa mentre si è accresciuto il volume di affari legato alla zootecnia e l'industria ha compiuto ulteriori passi avanti nel settore estrattivo, sostenuta dal commercio. Lo sviluppo dei servizi è invece ad uno stadio embrionale -è ancora assente il comparto creditizio e assicurativo- e il panorama delle infrastrutture si presenta nel complesso piuttosto lacunoso. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali e difetta di strutture culturali -è però in fase di allestimento un antiquarium nei pressi della zona archeologica-; dispone soltanto di scuole per l'istruzione primaria e di una farmacia, a fronte di una ben più articolata richiesta di servizi sanitari costretta a trovare sfogo nei comuni limitrofi. L'ambito ricettivo, ricreativo e sportivo gode di una posizione privilegiata nell'ambito del sistema delle infrastrutture: sono presenti, infatti, svariati alberghi e ristoranti, una piscina, alcuni maneggi, un parco giochi e una piattaforma polivalente.

Relazioni

Il comune riserva agli escursionisti le emozioni dell'ascesa alla vetta del Velino, agli eruditi e agli estimatori d'arte una straordinaria concentrazione di testimonianze del passato. Le espressioni più elevate della cultura sono alla base del festival estivo di Alba Fucens, mentre le tradizioni più umili animano i festeggiamenti popolari in onore di Sant'Antonio Abate (17 gennaio), S. Nicola (6 dicembre), le Sante Reliquie (Lunedì in Albis), S. Marco, S. Marciliano e S. Giovanni Battista (agosto), nonché le numerose sagre gastronomiche (del pecorino, della "coda alla vaccinara", dell'arrosticino e della "pecora al cotturo"), che si succedono durante i mesi estivi in diverse località del comune. La festa dei Patroni, i Santi Sebastiano e Fabiano, si celebra il 20 gennaio.

Il comune riserva agli escursionisti le emozioni dell'ascesa alla vetta del Velino, agli eruditi e agli estimatori d'arte una straordinaria concentrazione di testimonianze del passato. Le espressioni più elevate della cultura sono alla base del festival estivo di Alba Fucens, mentre le tradizioni più umili animano i festeggiamenti popolari in onore di Sant'Antonio Abate (17 gennaio), S. Nicola (6 dicembre), le Sante Reliquie (Lunedì in Albis), S. Marco, S. Marciliano e S. Giovanni Battista (agosto), nonché le numerose sagre gastronomiche (del pecorino, della "coda alla vaccinara", dell'arrosticino e della "pecora al cotturo"), che si succedono durante i mesi estivi in diverse località del comune. La festa dei Patroni, i Santi Sebastiano e Fabiano, si celebra il 20 gennaio.

Località

Albe, Capo la Maina, Corona, Forme, Monte Velino

Albe, Capo la Maina, Corona, Forme, Monte Velino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Massa d'Albe rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.