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Descrizione

“Comune sparso”, con sede in località Grottola; di origine antica; sede di una vivace produzione artigianale di oggetti in legno (cesti e barili), trae sostentamento principalmente dall’agricoltura e dalla silvicoltura. Buona parte dei marzanesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, è concentrata nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in alcune altre località (Ameglio, Campagnola e Tuorofunaro), in diversi aggregati urbani minori e in case sparse sui fondi. L’abitato, interessato da una discreta espansione edilizia, è in parte disteso sul crinale di una collina e in parte arroccato sulla cima di un piccolo rilievo. Il territorio comunale, classificato collinare, e che contiene un’isola amministrativa del comune di Roccamonfina, è scandito dalle curve regolari e smussate dei contrafforti collinari del monte Santa Croce, sulle cui pendici si alternano seminativi, vigneti e boschi di castagni, cerri e querce. Numerosi corsi d’acqua tributari del fiume Volturno solcano il comprensorio marzanese, offrendo rifugio a una ricca avifauna acquatica stanziale o migratrice, comprendente il fischione, il germano reale, la marzaiola, la moretta, la gallinella d’acqua e la folaga. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un castello d’argento, formato da due torri e una cortina muraria munite di merli “alla ghibellina”; nel “capo” compare una croce a tau nera su fondo d’argento.

Storia

La sua fondazione, risalente all’epoca romana, è attribuita dalla leggenda al console Appio Claudio. Inclusa durante il Medioevo nella contea longobarda di Teano, divenne feudo nel XII secolo della famiglia Marzano, che secondo alcuni studiosi desunse il nome proprio da questi luoghi. Dopo essere appartenuta a questa illustre famiglia fino al 1464, divenne proprietà di Giovanni Borgia, duca di Candia, e di diversi altri feudatari, come il generale spagnolo Consalvo di Cordova e le famiglie De Gennaro, Mormile, Laudati, Lagni e D’Ambrosio. La prima parte del toponimo, che è stato semplicemente Marzano fino al 1863, è una formazione prediale dal personale MARCIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS; la specificazione si riferisce alla GENS Appia, presunta artefice della fondazione dell’abitato. Sulla vetta del colle di Terracorpo sorge il castello duecentesco dei Marzano, reso più simile a un grande palazzo che a una fortezza dalla delicatezza dello stile tardo-gotico: la sua facciata è pressoché intatta mentre l’interno è diroccato. Tra gli edifici religiosi meritano di essere ricordate la chiesa dell’Annunziata, la cappella del Carmine, che custodisce affreschi della scuola di Giotto, e la quattrocentesca chiesa di Santa Maria Maggiore. In località Sarcioni, inoltre, si osserva un tratto della via Appia antica.

Economia

Buona parte della comunità marzanese trae ancora sostentamento dalle attività rurali, che eccellono nella produzione di cereali, frutta e uva; è largamente praticata anche la silvicoltura, che alimenta l’attività di alcune piccole aziende del legno. Il settore secondario, nel complesso poco rilevante, annovera altre imprese di dimensioni artigianali, attive nei comparti della lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli, metallurgico, edile e delle confezioni. Il terziario comprende servizi più qualificati, come quello bancario e le assicurazioni, mentre la rete distributiva appare ancora poco articolata. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità fa registrare qualche lacuna: dotata degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole materne, elementari e medie ma difetta di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale; il suo apparato ricettivo, privo di strutture per il soggiorno, attende di essere potenziato e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, si può fare affidamento soltanto sulla farmacia.

Relazioni

La presenza del laghetto delle Corree e di rigogliosi boschi, ricchi di specie faunistiche e floreali rare (cinghiali, volpi, faine e donnole, tra gli animali, e l’orchidea spontanea, tra i fiori), esercita un forte richiamo sul movimento turistico. I contatti con l’esterno sono favoriti anche da una certa varietà di manifestazioni tradizionali: si ricordano, tra le altre, la fiera di San Giacomo (dal 25 al 26 luglio) e la sagra della castagna (fine ottobre). La festa del Patrono, Sant’Antonio da Padova, si celebra il 13 giugno.

Località

Ameglio, Campagnola, Capometa, Carangi, Cardoni, Civitella, Grottola, Macini, Papuni, San Lorenzo, Sarcioni, Terracopro, Torello, Tuorocasale, Tuorofunaro, Vallecupa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Marzano Appio rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 2.226
  • Lat 41° 18' 59,14'' 41.31642778
  • Long 14° 2' 23,71'' 14.03991944
  • CAP 81048
  • Prefisso 0823
  • Codice ISTAT 061050
  • Codice Catasto E998
  • Altitudine slm 318 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1685
  • Superficie 28.24 Km2
  • Densità 78,82 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 05:53
  • Tramonto 18:23
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