Descrizione

Cittadina di pianura, di origine antica, la cui economia, ha sviluppato accanto alle tradizionali attività agricole il tessuto industriale. I martellacensi, che hanno un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale –interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia– e nelle località: Cà Nove, Maerne e Olmo; il resto della popolazione si distribuisce in numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, completamente immerso nelle verdi campagne e circondato dai fiumi Dese e Marzenego (il cui affluente Rio Storto, lo separa nettamente in due parti), ha un andamento plano-altimetrico tipico di pianura. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo azzurro, un leone dorato nell’atto di fissare una spiga di grano fruttata, posta in un cantone del capo.

Cittadina di pianura, di origine antica, la cui economia, ha sviluppato accanto alle tradizionali attività agricole il tessuto industriale. I martellacensi, che hanno un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale –interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia– e nelle località: Cà Nove, Maerne e Olmo; il resto della popolazione si distribuisce in numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, completamente immerso nelle verdi campagne e circondato dai fiumi Dese e Marzenego (il cui affluente Rio Storto, lo separa nettamente in due parti), ha un andamento plano-altimetrico tipico di pianura. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo azzurro, un leone dorato nell’atto di fissare una spiga di grano fruttata, posta in un cantone del capo.

Storia

L’etimologia del toponimo richiama un’antica radice latina, MAD (“luogo ricco di piante e di acqua”), con il suffisso -ACUS che sottolinea, appunto, l’appartenenza a tale luogo. Proprio per la sua particolare posizione geografica, si ipotizza l’esistenza di alcuni insediamenti risalenti all’epoca paleoveneta; le prime documentazioni, però, si rifanno all’età romana. Sotto l’ala protettiva dei Martellaci, ha preso parte attiva agli scontri tra Padova e Treviso e, nel 1283, è passata sotto la protezione della famiglia trevigiana dei Da Camino. Durante i primi anni del XIV secolo è stata distrutta dall’esercito di Cangrande della Scala che mirava alla conquista dei territori della Marca Trevigiana. Nel 1389, col passaggio di tali territori a Venezia, il suo destino si è legato indissolubilmente a quello del capoluogo veneto. Durante la prima guerra mondiale è stata un importante punto di riferimento per le truppe italiane subito dopo la disfatta di Caporetto e durante la seconda guerra mondiale fu soggetta a numerose incursioni da parte delle truppe tedesche. La seconda metà del XVIII secolo ha visto portare alla luce alcuni reperti risalenti all’età romana quali, tra tutti, una tomba e un pozzo circolare. Delle numerose ville restano intatte solo Villa Combi e Villa Grimani-Morosini: la prima, situata lungo la via Castellana, è un’unica costruzione a tre piani; la seconda, invece, situata nel centro cittadino, si fonde con le sue dépendance in modo da formare un unico corpo. Al 1770 risale la costruzione della parrocchiale, in sostituzione della vecchia chiesa del XII secolo dedicata a Santo Stefano.

L’etimologia del toponimo richiama un’antica radice latina, MAD (“luogo ricco di piante e di acqua”), con il suffisso -ACUS che sottolinea, appunto, l’appartenenza a tale luogo. Proprio per la sua particolare posizione geografica, si ipotizza l’esistenza di alcuni insediamenti risalenti all’epoca paleoveneta; le prime documentazioni, però, si rifanno all’età romana. Sotto l’ala protettiva dei Martellaci, ha preso parte attiva agli scontri tra Padova e Treviso e, nel 1283, è passata sotto la protezione della famiglia trevigiana dei Da Camino. Durante i primi anni del XIV secolo è stata distrutta dall’esercito di Cangrande <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=DELLASCALA'>della Scala</a> che mirava alla conquista dei territori della Marca Trevigiana. Nel 1389, col passaggio di tali territori a Venezia, il suo destino si è legato indissolubilmente a quello del capoluogo veneto. Durante la prima guerra mondiale è stata un importante punto di riferimento per le truppe italiane subito dopo la disfatta di Caporetto e durante la seconda guerra mondiale fu soggetta a numerose incursioni da parte delle truppe tedesche. La seconda metà del XVIII secolo ha visto portare alla luce alcuni reperti risalenti all’età romana quali, tra tutti, una tomba e un pozzo circolare. Delle numerose ville restano intatte solo Villa Combi e Villa Grimani-Morosini: la prima, situata lungo la via Castellana, è un’unica costruzione a tre piani; la seconda, invece, situata nel centro cittadino, si fonde con le sue dépendance in modo da formare un unico corpo. Al 1770 risale la costruzione della parrocchiale, in sostituzione della vecchia chiesa del XII secolo dedicata a Santo Stefano.

Economia

La sua economia è, senz’altro, molto vivace e aperta a ogni tipo di innovazione che possa giungere dall’esterno. Si concentra sull’attività industriale, in continuo sviluppo, con particolare attenzione al potenziamento del settore chimico, metallurgico e meccanico. Degne di particolare riguardo sono: l’industria orafa, l’editoria e le fabbriche di prodotti petroliferi raffinati. L’attività agricola, con la coltivazione di cereali, alberi da frutta, ortaggi, foraggio, e l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli rappresentano altre fonti di reddito. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme di servizi, tra cui vanno segnalati quello bancario e la consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un asilo nido; nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione obbligatoria. La valorizzazione del patrimonio culturale è assicurata dalla presenza di una biblioteca e dalle emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle per il tempo libero mettono a disposizione un campo sportivo. L’apparato sanitario assicura il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

La sua economia è, senz’altro, molto vivace e aperta a ogni tipo di innovazione che possa giungere dall’esterno. Si concentra sull’attività industriale, in continuo sviluppo, con particolare attenzione al potenziamento del settore chimico, metallurgico e meccanico. Degne di particolare riguardo sono: l’industria orafa, l’editoria e le fabbriche di prodotti petroliferi raffinati. L’attività agricola, con la coltivazione di cereali, alberi da frutta, ortaggi, foraggio, e l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli rappresentano altre fonti di reddito. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme di servizi, tra cui vanno segnalati quello bancario e la consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un asilo nido; nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione obbligatoria. La valorizzazione del patrimonio culturale è assicurata dalla presenza di una biblioteca e dalle emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle per il tempo libero mettono a disposizione un campo sportivo. L’apparato sanitario assicura il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale. È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di più insediamenti industriali che consentono un discreto assorbimento di manodopera dai dintorni. È al centro di rapporti non particolarmente rilevanti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado, l’espletamento di pratiche burocratiche e i servizi non forniti sul posto. La festa patronale, dedicata alla Madonna del Rosario, viene celebrata il 14 ottobre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale. È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di più insediamenti industriali che consentono un discreto assorbimento di manodopera dai dintorni. È al centro di rapporti non particolarmente rilevanti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado, l’espletamento di pratiche burocratiche e i servizi non forniti sul posto. La festa patronale, dedicata alla Madonna del Rosario, viene celebrata il 14 ottobre.

Località

Bazzera, Ca' Busato, Ca' Busatti, Ca' Combi, Ca' Longo, Ca' Niero, Ca' Nove, Ca' Scroccaro, Ca' Tonetto, Fucina, Maerne, Mezzaluna, Olmo, Paetti, Zigaraga

Bazzera, Ca' Busato, Ca' Busatti, Ca' Combi, Ca' Longo, Ca' Niero, Ca' Nove, Ca' Scroccaro, Ca' Tonetto, Fucina, Maerne, Mezzaluna, Olmo, Paetti, Zigaraga

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Martellago rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.