Descrizione

Comune di montagna, di origini antiche, la cui economia si basa sulla positiva coesistenza delle tradizionali attività agricole e di quelle industriali. I maleschesi, che presentano un indice nella media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Finero e Zornasco nonché in case sparse. Offre facile accesso, attraverso la Valle Loana, al Parco Nazionale della Val Grande, su cui si estendono molti suoi territori e che costituisce la più grande riserva naturale d'Europa. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.193 metri di quota. L'andamento plano-altimetrico dell'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è tipico montano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, reca, in cuore, una rosa formata da quattro petali d'oro; lo sfondo è azzurro.

Comune di montagna, di origini antiche, la cui economia si basa sulla positiva coesistenza delle tradizionali attività agricole e di quelle industriali. I maleschesi, che presentano un indice nella media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Finero e Zornasco nonché in case sparse. Offre facile accesso, attraverso la Valle Loana, al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONAZIONALEDELLAVALGRANDE'>Parco Nazionale della Val Grande</a>, su cui si estendono molti suoi territori e che costituisce la più grande riserva naturale d'Europa. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.193 metri di quota. L'andamento plano-altimetrico dell'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è tipico montano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, reca, in cuore, una rosa formata da quattro petali d'oro; lo sfondo è azzurro.

Storia

Il toponimo, secondo qualche studioso, potrebbe costituire un derivato in -iscus, dalla base prelatina MAL, che significa ‘monte'. Di epoca romana si sono rinvenute tombe, suppellettili e il lastricato di una antica via, mentre la toponomastica indica la presenza longobarda, del periodo, cioè, in cui dovette essere importante avamposto, a guardia degli sbocchi di Finero e delle Centovalli, verso il lago Maggiore. Dopo il Mille divenne comunità rurale e dovette godere di una certa libertà. Già nel 1251 due suoi consoli potevano acquistare dalla comunità di Cossogno due alpeggi in Val Grande. Col tempo molti abitanti furono indotti a emigrare in altri luoghi ove, con la loro operosità e inventiva, riuscirono sovente a trovare fama e ricchezza. Ciò permise loro larghe elargizioni che migliorarono i costumi e la vita del luogo natio. Durante l'ultima guerra fu particolarmente legata alla Resistenza. Nell'estate del 1944, durante il grande rastrellamento, patì il martirio di sedici partigiani, catturati in Val Grande, torturati per giorni e, infine, fucilati a Finero. Nell'autunno del 1944 le truppe tedesche e della Repubblica di Salò sferrarono il decisivo attacco contro la libera Repubblica dell'Ossola. Tra i siti di interesse turistico (storico-architettonico, geografico e paesaggistico) si segnalano: il monumento allo spazzacamino; la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, risalente alla prima metà del XVIII secolo, al cui interno sono presenti una serie di tele e affreschi che ne decorano le cappelle e il prezioso intarsio ligneo del coro; l'antico mulino Jelmoli, del XVIII secolo; l'oratorio di San Bernardino, affrescato all'interno con pitture tardo-settecentesche che rappresentano le virtù cardinali e il trionfo di San Bernardino, e, infine, l'oratorio della Madonna del Gabbio.

Il toponimo, secondo qualche studioso, potrebbe costituire un derivato in -iscus, dalla base prelatina MAL, che significa ‘monte'. Di epoca romana si sono rinvenute tombe, suppellettili e il lastricato di una antica via, mentre la toponomastica indica la presenza <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>, del periodo, cioè, in cui dovette essere importante avamposto, a guardia degli sbocchi di Finero e delle Centovalli, verso il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGOMAGGIORE'>lago Maggiore</a>. Dopo il Mille divenne comunità rurale e dovette godere di una certa libertà. Già nel 1251 due suoi consoli potevano acquistare dalla comunità di Cossogno due alpeggi in Val Grande. Col tempo molti abitanti furono indotti a emigrare in altri luoghi ove, con la loro operosità e inventiva, riuscirono sovente a trovare fama e ricchezza. Ciò permise loro larghe elargizioni che migliorarono i costumi e la vita del luogo natio. Durante l'ultima guerra fu particolarmente legata alla Resistenza. Nell'estate del 1944, durante il grande rastrellamento, patì il martirio di sedici partigiani, catturati in Val Grande, torturati per giorni e, infine, fucilati a Finero. Nell'autunno del 1944 le truppe tedesche e della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=REPUBBLICADISALO'>Repubblica di Salò</a> sferrarono il decisivo attacco contro la libera <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=REPUBBLICADELLOSSOLA'>Repubblica dell'Ossola</a>. Tra i siti di interesse turistico (storico-architettonico, geografico e paesaggistico) si segnalano: il monumento allo spazzacamino; la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, risalente alla prima metà del XVIII secolo, al cui interno sono presenti una serie di tele e affreschi che ne decorano le cappelle e il prezioso intarsio ligneo del coro; l'antico mulino Jelmoli, del XVIII secolo; l'oratorio di San Bernardino, affrescato all'interno con pitture tardo-settecentesche che rappresentano le virtù cardinali e il trionfo di San Bernardino, e, infine, l'oratorio della Madonna del Gabbio.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente solo con la zootecnia: si pratica l'allevamento di bovini, suini, ovini, equini e, soprattutto, caprini. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, della produzione di bevande, della lavorazione del legno, dell'estrazione e lavorazione della pietra e di minerali non energetici. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell'insieme di servizi, che comprendono anche quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero; quelle scolastiche assicurano l'istruzione per le sole classi materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente solo con la zootecnia: si pratica l'allevamento di bovini, suini, ovini, equini e, soprattutto, caprini. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, della produzione di bevande, della lavorazione del legno, dell'estrazione e lavorazione della pietra e di minerali non energetici. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell'insieme di servizi, che comprendono anche quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero; quelle scolastiche assicurano l'istruzione per le sole classi materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

L'aria salubre, la tranquillità del luogo, le bellezze dell'ambiente naturale e la vicinanza al Parco Nazionale della Val Grande costituiscono valide risorse atte a richiamare un discreto flusso turistico sul posto. Qui il visitatore sensibile all'ambiente, fra incredibili scenari alpini e la folta vegetazione ricca di fauna, può scoprire le deboli vestigia dell'antica civiltà dell'alpeggio e lasciarsi conquistare dal fascino di una natura incontaminata; per gli amanti della neve è possibile praticare lo sci di fondo e di discesa nonché lo snow-board. Tra i piatti tipici si ricorda il “runditt” (sottile sfoglia di acqua e farina condita con il burro dell'alpe). Tra le manifestazioni tradizionali, che allietano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate la festa annuale di celebrazione dell'anniversario di fondazione del gruppo alpini e la rappresentazione di vecchi mestieri, ad agosto. I Patroni, Santi Pietro e Paolo, si celebrano il 29 giugno.

L'aria salubre, la tranquillità del luogo, le bellezze dell'ambiente naturale e la vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONAZIONALEDELLAVALGRANDE'>Parco Nazionale della Val Grande</a> costituiscono valide risorse atte a richiamare un discreto flusso turistico sul posto. Qui il visitatore sensibile all'ambiente, fra incredibili scenari alpini e la folta vegetazione ricca di fauna, può scoprire le deboli vestigia dell'antica civiltà dell'alpeggio e lasciarsi conquistare dal fascino di una natura incontaminata; per gli amanti della neve è possibile praticare lo sci di fondo e di discesa nonché lo snow-board. Tra i piatti tipici si ricorda il “runditt” (sottile sfoglia di acqua e farina condita con il burro dell'alpe). Tra le manifestazioni tradizionali, che allietano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate la festa annuale di celebrazione dell'anniversario di fondazione del gruppo alpini e la rappresentazione di vecchi mestieri, ad agosto. I Patroni, Santi Pietro e Paolo, si celebrano il 29 giugno.

Località

Finero, Zornasco

Finero, Zornasco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Malesco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.