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Descrizione

Comune di pianura, di origine nuragica, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. I lunamatronesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo riquadro, a sfondo rosso, campeggiano tre spighe di grano d’oro; il secondo quarto, argenteo, reca un albero di olivo sradicato e fruttato; nella terza sezione, aurea, spicca un grappolo d’uva, nero; la quarta partizione, smaltata di azzurro, raffigura una pecora d’argento, ferma.

Storia

Il toponimo richiama l’antico “Lunafras”, villaggio distrutto presso Alghero, alle falde del monte Minerva. Secondo qualche studioso l’elemento “Luna” deriverebbe dalla dea Luna, di cui vi sarà stato qualche sacrario. Tuttavia, data la mancanza di forme antiche, risulta difficile stabilire la base del toponimo: si ipotizza che sia un composto con “luna”, con allusione a un elemento geografico in forma arcuata. Certamente fu abitata fin dall’età nuragica, come dimostrano le rovine di alcuni nuraghi; fu frequentata anche nel periodo romano: in varie località intorno all’abitato sono venute alla luce diverse tombe a lastroni contenenti vasi e lucerne risalenti all’epoca imperiale, ceramiche, embrice e numerosi frammenti e cocci. Nel Medioevo fece parte del Giudicato di Arborea e della curatoria di Marmilla. Nel 1426, insieme alla curatoria di appartenenza, entrò a far parte del marchesato di Oristano. In seguito al fallimento della rivolta antiaragonese di Leonardo de Alagon, ultimo marchese di Oristano (1478), venne incorporata nella contea di Quirra, feudo dei Carroz, poi dei Centelles. In periodo sabaudo, nel 1798, passò agli Osorio de la Cueva, in possesso dei quali rimase fino alla abolizione del feudalesimo. Tra gli edifici di particolare valore artistico spicca la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, di considerevoli dimensioni, risalente nel suo impianto originario al XVI secolo. Anche se rimaneggiata nel XVIII e XIX secolo, restano alcuni segni delle antiche strutture nella facciata e nel campanile. Nel centro storico resta ben poco, invece, dell’antica chiesetta di Santa Greca (ridotta ormai a pochi ruderi), così come non rimane che qualche traccia del tempio perduto di Sant’Obia (Sant’Elia), dove si celerebbe la “musca maccedda”, custode di tesori nascosti. Degna di nota è anche la casa a corte del XVIII secolo di Elena Serpi di Santa Cruz, nella quale si conservano utensili e arredi della tradizione agricola, mobili e armi d’epoca, ottocenteschi letti in ferro, nonché orologi in argento. Buoni esempi dell’architettura tradizionale sono pure la Casa Melis, in via Vittorio Emanuele III, e la Casa Setzu, in via Sardegna. In stile liberty, l’ex municipio, divenuto sede del Centro di Turismo Culturale del Consorzio “Sa Corona Arrubia”.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese che operano nei comparti alimentare, tra cui il lattiero-caseario, dei materiali da costruzione, metallurgico ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Pur non richiamando l’attenzione di un cospicuo flusso di turisti, non manca di affascinare quanti vi si recano, offrendo la possibilità di rilassarsi a contatto con l’ambiente naturale, nonché di immergersi in un ricco patrimonio artistico. Molto vivo è il legame con la tradizione, testimoniato dalla ricorrenza, nel corso di tutto l’anno, di numerose manifestazioni di carattere religioso e folcloristico, tra cui: la festa di San Sebastiano, a gennaio; la Passione di Cristo, ad aprile; la sagra della pecora e la festa di Sant’Isidoro, a maggio; la festa di Santa Maria Assunta, ad agosto; la sagra del melone in asciutto e della Malvasia, il 13 settembre. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.

Località

INFO
  • Popolazione 1.722
  • Lat 39° 38' 50,32'' 39.64731111
  • Long 8° 53' 57,77'' 8.89938056
  • CAP 09022
  • Prefisso 070
  • Codice ISTAT 106010
  • Codice Catasto E742
  • Altitudine slm 168 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1181
  • Superficie 20.57 Km2
  • Densità 83,71 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 05:01
  • Tramonto 19:43
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