Descrizione

Centro di origine medioevale, inserito in un contesto economico di tipo agricolo-industriale. Numerose le località che lo costituiscono, disseminate sulle colline: Borgano, Cerbaia, Fornello, Mastromarco, Orbignano, Porciano, S. Baronto, Spicchio. Un indice di vecchiaia molto alto denota che i lamporecchiani (o lamporecchiesi) sono in grandissima parte persone adulte, confermando la tendenza nazionale che vede le nascite in netta diminuzione. Tale quadro di stasi viene confermato dal fatto che l'espansione edilizia del centro, forte negli anni '60, è oggi entro i limiti fisiologici. Il territorio comunale si presenta molto irregolare dal punto di vista morfologico: si passa, infatti, da una quota altimetrica minima di 15 metri sul livello del mare a sud-ovest, nella zona di Fabbrichelle, ad una quota massima di 533 metri nella zona nord, nei pressi di monte Albano. Ai caratteri peculiari del paesaggio, la torre e l'ulivo, si riferisce lo stemma comunale, attraversato da una fascia a losanghe oro e azzurre, a richiamo dei simboli araldici della nobile famiglia Rospigliosi, originaria dei luoghi.  

Centro di origine medioevale, inserito in un contesto economico di tipo agricolo-industriale. Numerose le località che lo costituiscono, disseminate sulle colline: Borgano, Cerbaia, Fornello, Mastromarco, Orbignano, Porciano, S. Baronto, Spicchio. Un indice di vecchiaia molto alto denota che i lamporecchiani (o lamporecchiesi) sono in grandissima parte persone adulte, confermando la tendenza nazionale che vede le nascite in netta diminuzione. Tale quadro di stasi viene confermato dal fatto che l'espansione edilizia del centro, forte negli anni '60, è oggi entro i limiti fisiologici. Il territorio comunale si presenta molto irregolare dal punto di vista morfologico: si passa, infatti, da una quota altimetrica minima di 15 metri sul livello del mare a sud-ovest, nella zona di Fabbrichelle, ad una quota massima di 533 metri nella zona nord, nei pressi di monte Albano. Ai caratteri peculiari del paesaggio, la torre e l'ulivo, si riferisce lo stemma comunale, attraversato da una fascia a losanghe oro e azzurre, a richiamo dei simboli araldici della nobile famiglia Rospigliosi, originaria dei luoghi.  

Storia

Lamporecchio è ricordata già in un documento del 1057 come feudo dei vescovi di Pistoia. Quindi, dopo il 1300, cadde sotto il dominio dei fiorentini, che, per la sua particolare posizione, vi istituirono una postazione doganale di frontiera. Durante la guerra tra Pistoia, Lucca e Firenze era passata alternativamente di mano in mano, fin quando Firenze l'aveva annessa definitivamente. I Medici la inserirono nella podesteria di Larciano e Serravalle, mentre in seguito i Lorena, attestando la sua reale indipendenza, la dichiararono comunità. Ha raggiunto l'assetto attuale nel 1897, quando è diventata comune autonomo. A memoria del periodo pistoiese restano i ruderi di antiche torri di vedetta, mentre degne di nota sono l'abbazia di S. Baronto sul monte Albano, la parrocchiale di Santo Stefano, la chiesa di S. Giorgio a Maria a Orbignano ed infine la villa Rospigliosi a Spicchio, progettata nel 1669 da Gian Lorenzo Bernini. La storia contemporanea vede in atto un processo evolutivo di Lamporecchio da centro fondato su un'economia rurale in moderno centro industriale.  

Lamporecchio è ricordata già in un documento del 1057 come feudo dei vescovi di Pistoia. Quindi, dopo il 1300, cadde sotto il dominio dei fiorentini, che, per la sua particolare posizione, vi istituirono una postazione doganale di frontiera. Durante la guerra tra Pistoia, Lucca e Firenze era passata alternativamente di mano in mano, fin quando Firenze l'aveva annessa definitivamente. I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=MEDICI'>Medici</a> la inserirono nella podesteria di Larciano e Serravalle, mentre in seguito i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=LORENA'>Lorena</a>, attestando la sua reale indipendenza, la dichiararono comunità. Ha raggiunto l'assetto attuale nel 1897, quando è diventata comune autonomo. A memoria del periodo pistoiese restano i ruderi di antiche torri di vedetta, mentre degne di nota sono l'abbazia di S. Baronto sul monte Albano, la parrocchiale di Santo Stefano, la chiesa di S. Giorgio a Maria a Orbignano ed infine la villa Rospigliosi a Spicchio, progettata nel 1669 da Gian Lorenzo Bernini. La storia contemporanea vede in atto un processo evolutivo di Lamporecchio da centro fondato su un'economia rurale in moderno centro industriale.  

Economia

È soprattutto dalla piccola industria manufatturiera operante nel campo delle calzature, del vestiario e in quello alimentare che oggi i lamporecchiani traggono il loro reddito. Marginale è l'attività turistico-alberghiera, per lo più connessa all'abbazia di S. Baronto. L'istruzione dell'obbligo è garantita dalla presenza di scuole elementari e medie: mancano del tutto gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Tra i servizi pubblici una biblioteca comunale e la delegazione dell'Automobil Club di Pistoia, oltre ai servizi postali e bancari. Gli sportivi hanno a disposizione un tennis club ed un campo sportivo in cui si allena e gioca la "Lampo", la squadra locale di calcio, che milita nei campionati minori.  

È soprattutto dalla piccola industria manufatturiera operante nel campo delle calzature, del vestiario e in quello alimentare che oggi i lamporecchiani traggono il loro reddito. Marginale è l'attività turistico-alberghiera, per lo più connessa all'abbazia di S. Baronto. L'istruzione dell'obbligo è garantita dalla presenza di scuole elementari e medie: mancano del tutto gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Tra i servizi pubblici una biblioteca comunale e la delegazione dell'Automobil Club di Pistoia, oltre ai servizi postali e bancari. Gli sportivi hanno a disposizione un tennis club ed un campo sportivo in cui si allena e gioca la "Lampo", la squadra locale di calcio, che milita nei campionati minori.  

Relazioni

A parte il modesto flusso turistico proveniente dalle località contermini e diretto verso l'abbazia di S. Baronto sul monte Albano, gli scambi con gli altri comuni non sono particolarmente significativi. Di grande richiamo anche la festa di Santo Stefano, Patrono del centro, celebrata il 26 dicembre, durante la quale è possibile acquistare sulle bancarelle i dolci tipici del luogo: i famosi brigidini, cialde sottili e croccanti, dal vago sapore di anice, e i berlingozzi, ciambelle di uova e zucchero cotte direttamente sulla carta. Sui brigidini è il caso di spendere qualche parola: il loro nome deriva dalle suore brigidine (seguaci della nobildonna svedese Brigida) cui è attribuita la ricetta di questi "trastullini speciali della Toscana" come li definiva l'Artusi. Oggi pare che siano poche decine di famiglie a tramandarsi l'arte della preparazione di questo dolce, ma in tutte le sagre e le feste paesane della Toscana c'è almeno una bancarella dei "brigidini", cui spetta il merito di avergli dato diffusione e notorietà. I brigidini di Lamporecchio, infatti, fanno ormai parte della gastronomia tipica toscana, al pari dei cantuccini di Prato e del castagnaccio. Gode di fama nazionale per aver dato i natali a Francesco Berni, poeta, che riscrisse in versi "L'Orlando Innamorato" nel XVI sec., e all'architetto Ventura Vitoni, massimo esponente del rinascimento pistoiese.    

A parte il modesto flusso turistico proveniente dalle località contermini e diretto verso l'abbazia di S. Baronto sul monte Albano, gli scambi con gli altri comuni non sono particolarmente significativi. Di grande richiamo anche la festa di Santo Stefano, Patrono del centro, celebrata il 26 dicembre, durante la quale è possibile acquistare sulle bancarelle i dolci tipici del luogo: i famosi brigidini, cialde sottili e croccanti, dal vago sapore di anice, e i berlingozzi, ciambelle di uova e zucchero cotte direttamente sulla carta. Sui brigidini è il caso di spendere qualche parola: il loro nome deriva dalle suore brigidine (seguaci della nobildonna svedese Brigida) cui è attribuita la ricetta di questi "trastullini speciali della Toscana" come li definiva l'Artusi. Oggi pare che siano poche decine di famiglie a tramandarsi l'arte della preparazione di questo dolce, ma in tutte le sagre e le feste paesane della Toscana c'è almeno una bancarella dei "brigidini", cui spetta il merito di avergli dato diffusione e notorietà. I brigidini di Lamporecchio, infatti, fanno ormai parte della gastronomia tipica toscana, al pari dei cantuccini di Prato e del castagnaccio. Gode di fama nazionale per aver dato i natali a Francesco Berni, poeta, che riscrisse in versi "L'Orlando Innamorato" nel XVI sec., e all'architetto Ventura Vitoni, massimo esponente del rinascimento pistoiese.    

Località

Alberghi, Borgano, Carraia, Castiglioni, Ceppeto, Cerbaia, Collececioli, Fornello, Giugnano, La Carraia, La Casuccia, Lampaggio, Orbignano, Papiano, Poggio alla Cavalla, Porciano, San Baronto, Spicchio, Tognetto

Alberghi, Borgano, Carraia, Castiglioni, Ceppeto, Cerbaia, Collececioli, Fornello, Giugnano, La Carraia, La Casuccia, Lampaggio, Orbignano, Papiano, Poggio alla Cavalla, Porciano, San Baronto, Spicchio, Tognetto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lamporecchio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.