Descrizione

Comune di collina, di origine antica; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dallo sviluppo di modeste attività industriali. I lacassesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Truc di Miola e nei nuclei urbani minori Coiverso e Mattodera, nonché in case sparse. Il territorio, ricco di sorgive e boschi cedui, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, posto su un pendio che domina la destra del Ceronda, affluente di destra della Stura, mostra forti segni di espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia d’argento con flutti azzurri, attraversata, in cuore, da una mitra, accostata, in un cantone del capo, da un castello turrito, merlato alla guelfa, e, in un cantone della punta, da un corno da caccia; il tutto è argentato.

Comune di collina, di origine antica; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dallo sviluppo di modeste attività industriali. I lacassesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Truc di Miola e nei nuclei urbani minori Coiverso e Mattodera, nonché in case sparse. Il territorio, ricco di sorgive e boschi cedui, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, posto su un pendio che domina la destra del Ceronda, affluente di destra della Stura, mostra forti segni di espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia d’argento con flutti azzurri, attraversata, in cuore, da una mitra, accostata, in un cantone del capo, da un castello turrito, merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, e, in un cantone della punta, da un corno da caccia; il tutto è argentato.

Storia

Il toponimo nella documentazione più antica è attestato come “Caza”. Secondo qualche filologo esso trae origine dal latino CAPSA, con valore di ‘unione di più cassi’, intendendo per casso la ‘stalla’; ma questa congettura risulta poco probabile. Per altri, invece, esso deriva da “Caccia”, dal latino CAPTIARE. Originariamente sede di popolazioni liguri e celtiche, conobbe il potere dei popoli romano, barbarico e longobardo. Dal X fino al XVII secolo fu feudo di numerose famiglie nobiliari, tra cui i Mobello, i Clermont i Provana, i Ferrero, i Maino, e i Duc. Nel 1706 fu distrutta dai francesi insieme a tutta la sua documentazione scritta, custodita nell’archivio parrocchiale: questo spiega perché la storia delle sue vicende, fu tramandata oralmente. Nel 1772, il feudo passò per trasmissione dai signori Duc ai Vignati. Testimonianze storico-architettoniche, attestanti la presenza della cultura dei secoli passati, sono evidenti nella parrocchiale di San Lorenzo, nella cappella del cimitero, nella quale si può ammirare un affresco trecentesco, e nella cappella settecentesca della borgata Trucco, dedicata alla Natività della Vergine.

Il toponimo nella documentazione più antica è attestato come “Caza”. Secondo qualche filologo esso trae origine dal latino CAPSA, con valore di ‘unione di più cassi’, intendendo per casso la ‘stalla’; ma questa congettura risulta poco probabile. Per altri, invece, esso deriva da “Caccia”, dal latino CAPTIARE. Originariamente sede di popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CELTICHE'>celtiche</a>, conobbe il potere dei popoli romano, barbarico e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a>. Dal X fino al XVII secolo fu feudo di numerose famiglie nobiliari, tra cui i Mobello, i Clermont i Provana, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a>, i Maino, e i Duc. Nel 1706 fu distrutta dai francesi insieme a tutta la sua documentazione scritta, custodita nell’archivio parrocchiale: questo spiega perché la storia delle sue vicende, fu tramandata oralmente. Nel 1772, il feudo passò per trasmissione dai signori Duc ai Vignati. Testimonianze storico-architettoniche, attestanti la presenza della cultura dei secoli passati, sono evidenti nella parrocchiale di San Lorenzo, nella cappella del cimitero, nella quale si può ammirare un affresco trecentesco, e nella cappella settecentesca della borgata Trucco, dedicata alla Natività della Vergine.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento e uva, conserva un ruolo importante; si pratica anche l’allevamento di bovini e equini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: della lavorazione della pietra, dell’industria metallurgica, meccanica, elettronica, chimica, della fabbricazione di autoveicoli, dei mobili e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento e uva, conserva un ruolo importante; si pratica anche l’allevamento di bovini e equini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: della lavorazione della pietra, dell’industria metallurgica, meccanica, elettronica, chimica, della fabbricazione di autoveicoli, dei mobili e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni: interessante è il vicino Parco regionale La Mandria e la Riserva sul Monte Lera. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni folcloristiche e religiose all’insegna della tradizione e in grado di richiamare visitatori dai dintorni meritano di essere citate: la fiera agricola, a giugno; i festeggiamenti della Natività di Maria, a settembre; “l’Incant”, un’asta di prodotti agricoli e manufatti, a novembre. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni: interessante è il vicino Parco regionale La Mandria e la Riserva sul Monte Lera. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni folcloristiche e religiose all’insegna della tradizione e in grado di richiamare visitatori dai dintorni meritano di essere citate: la fiera agricola, a giugno; i festeggiamenti della Natività di Maria, a settembre; “l’Incant”, un’asta di prodotti agricoli e manufatti, a novembre. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Pralungo Superiore, Truc di Miola

Pralungo Superiore, Truc di Miola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di La Cassa rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.