Descrizione

Centro di pianura, di origine nuragica; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, industriali e commerciali. I ghilarzesi, con un indice di vecchiaia nella media, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio, comprendente l’isola amministrativa Zuri e parte dell’area speciale lago Omodeo, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, posto in posizione favorevole per le comunicazioni col Campidano, attraverso la vicina valle del Tirso, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo argentato della prima sezione figura un albero sradicato, accostato, ai lati, da due tortelli rossi; sullo smalto azzurro del secondo campo sono raffigurati un compasso e un mazzuolo d’argento, posti in decusse e accompagnati, in punta, da uno scalpello, ugualmente argentato, posto in fascia.

Centro di pianura, di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, industriali e commerciali. I ghilarzesi, con un indice di vecchiaia nella media, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio, comprendente l’isola amministrativa Zuri e parte dell’area speciale lago Omodeo, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, posto in posizione favorevole per le comunicazioni col <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CAMPIDANO'>Campidano</a>, attraverso la vicina valle del Tirso, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo argentato della prima sezione figura un albero sradicato, accostato, ai lati, da due tortelli rossi; sullo smalto azzurro del secondo campo sono raffigurati un compasso e un mazzuolo d’argento, posti in decusse e accompagnati, in punta, da uno scalpello, ugualmente argentato, posto in fascia.

Storia

Il toponimo deriva dal sardo logudorese “kuilardza”, col significato di ‘recinto delle pecore’, ‘terra concimata dal bestiame che vi pascola’. L’origine del borgo risale all'epoca nuragica, ma non mancano tracce anche della presenza romana. Compresa, nell’XI secolo, nella curatoria di Guilciber, del Giudicato di Arborea, appartenne ai De Ligia, ai De Sena e ai marchesi di Oristano; successivamente fece parte dell’Incontrada di Parte Ocier. Il territorio presenta un patrimonio archeologico di rilievo. Particolarmente interessante appare, in località Su Canturu, la bella fontana di età romana, in conci di basalto nero, molto elegante. Di notevole valore storico la torre aragonese, fatta edificare dal marchese di Oristano intorno al 1420 per arginare la armate di Leonardo Alagon. Tra le altre opere architettoniche più importanti, meritano di essere citate: la chiesa di San Palmerio, del XIII secolo, originariamente dedicata alla Madonna del Rosario, che costituisce un pregevole esempio di stile romanico-toscano; la parrocchiale di San Macario, di primo impianto romanico, poi restaurata; la chiesa di San Giorgio, seicentesca, chiusa per la maggior parte dell’anno; le chiese del Carmelo, di Sant’Antioco e di Santa Lucia, settecentesche.

Il toponimo deriva dal sardo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=LOGUDORESE'>logudorese</a> “kuilardza”, col significato di ‘recinto delle pecore’, ‘terra concimata dal bestiame che vi pascola’. L’origine del borgo risale all'epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, ma non mancano tracce anche della presenza romana. Compresa, nell’XI secolo, nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Guilciber, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODIARBOREA'>Giudicato di Arborea</a>, appartenne ai De Ligia, ai De Sena e ai marchesi di Oristano; successivamente fece parte dell’Incontrada di Parte Ocier. Il territorio presenta un patrimonio archeologico di rilievo. Particolarmente interessante appare, in località Su Canturu, la bella fontana di età romana, in conci di basalto nero, molto elegante. Di notevole valore storico la torre aragonese, fatta edificare dal marchese di Oristano intorno al 1420 per arginare la armate di Leonardo Alagon. Tra le altre opere architettoniche più importanti, meritano di essere citate: la chiesa di San Palmerio, del XIII secolo, originariamente dedicata alla Madonna del Rosario, che costituisce un pregevole esempio di stile romanico-toscano; la parrocchiale di San Macario, di primo impianto romanico, poi restaurata; la chiesa di San Giorgio, seicentesca, chiusa per la maggior parte dell’anno; le chiese del Carmelo, di Sant’Antioco e di Santa Lucia, settecentesche.

Economia

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 12, di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce: cereali, ortaggi, foraggi, vite, olivo e frutteti; si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, caprini, equini, suini e avicoli. Il settore industriale risulta in forte crescita; si registrano aziende che operano nei comparti dell’edilizia, della produzione alimentare, dei laterizi, della lavorazione del legno, dell’editoria, del vetro, dei materiali da costruzione, della metallurgia e dell’informatica. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nel pellame che attraverso tutte le fasi della sua lavorazione (dalla salatura al taglio, dalla cucitura alla decorazione) diventa cinture, borse, ecc., tutti mutuati da forme antiche; vanno citate: la rivisitazione delle borse nella tradizionale forma delle “tascas”, nonché gli zaini di ruvida pelle dei pastori barbaricini. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un liceo scientifico e un istituto professionale industriale; quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca comunale e da un museo civico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio ospedaliero.

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 12, di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce: cereali, ortaggi, foraggi, vite, olivo e frutteti; si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, caprini, equini, suini e avicoli. Il settore industriale risulta in forte crescita; si registrano aziende che operano nei comparti dell’edilizia, della produzione alimentare, dei laterizi, della lavorazione del legno, dell’editoria, del vetro, dei materiali da costruzione, della metallurgia e dell’informatica. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nel pellame che attraverso tutte le fasi della sua lavorazione (dalla salatura al taglio, dalla cucitura alla decorazione) diventa cinture, borse, ecc., tutti mutuati da forme antiche; vanno citate: la rivisitazione delle borse nella tradizionale forma delle “tascas”, nonché gli zaini di ruvida pelle dei pastori barbaricini. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un liceo scientifico e un istituto professionale industriale; quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca comunale e da un museo civico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio ospedaliero.

Relazioni

La stupenda vista che si gode dall’abitato, il prezioso patrimonio architettonico e l’artigianato rappresentano una ragione sufficiente per attirare un discreto flusso turistico sul posto. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le numerose manifestazioni: la festa di Sant’Antonio Abate, a gennaio; il Carnevale, con sfilate di carri allegorici e maschere, a febbraio; la festa campestre e novenario di San Michele, a maggio; di San Giovanni, a giugno; la mostra dell’artigianato, a luglio; la festa di San Antioco, ad agosto; la festa di Santa Maria e “Il mese della cultura”, a settembre; la festa campestre e novenario di San Serafino, a ottobre. Il Patrono, San Palmerio, si festeggia il secondo lunedì di luglio.

La stupenda vista che si gode dall’abitato, il prezioso patrimonio architettonico e l’artigianato rappresentano una ragione sufficiente per attirare un discreto flusso turistico sul posto. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le numerose manifestazioni: la festa di Sant’Antonio Abate, a gennaio; il Carnevale, con sfilate di carri allegorici e maschere, a febbraio; la festa campestre e novenario di San Michele, a maggio; di San Giovanni, a giugno; la mostra dell’artigianato, a luglio; la festa di San Antioco, ad agosto; la festa di Santa Maria e “Il mese della cultura”, a settembre; la festa campestre e novenario di San Serafino, a ottobre. Il Patrono, San Palmerio, si festeggia il secondo lunedì di luglio.

Località

Lago Omodeo, Zuri

Lago Omodeo, Zuri

Fondi europei 2021-2027

Comune di Ghilarza in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.