Descrizione

Centro medievale che raggruppa numerosi agglomerati urbani distinti dal capoluogo: Bagno di Gavorrano, Bivio di Ravi, Caldana, Casteani, Castel di Pietra, Castellaccia, Filare-Boschetto-Miniera, Giuncarico, Stazione di Giuncarico, Grilli, I Forni, Potassa, Ravi. Dolce e continuo il profilo collinare del territorio lungo i confini del comune. La popolazione residente presenta un indice di vecchiaia molto elevato. La memoria medievale del comune è rammentata nella rocca, con due torri merlate alla guelfa, riprodotta al centro dello stemma comunale: la rocca risale alla signoria dei conti Alberti, ai quali successivamente subentrò la famiglia dei Pannocchieschi di Siena. Dal 1465 il castello passò sotto controllo diretto di Siena e da quell'epoca discende il simbolo del leone d'oro sovrastante la torre, splendida insegna della potente vicina.  

Centro medievale che raggruppa numerosi agglomerati urbani distinti dal capoluogo: Bagno di Gavorrano, Bivio di Ravi, Caldana, Casteani, Castel di Pietra, Castellaccia, Filare-Boschetto-Miniera, Giuncarico, Stazione di Giuncarico, Grilli, I Forni, Potassa, Ravi. Dolce e continuo il profilo collinare del territorio lungo i confini del comune. La popolazione residente presenta un indice di vecchiaia molto elevato. La memoria medievale del comune è rammentata nella rocca, con due torri merlate alla guelfa, riprodotta al centro dello stemma comunale: la rocca risale alla signoria dei conti Alberti, ai quali successivamente subentrò la famiglia dei Pannocchieschi di Siena. Dal 1465 il castello passò sotto controllo diretto di Siena e da quell'epoca discende il simbolo del leone d'oro sovrastante la torre, splendida insegna della potente vicina.  

Storia

La storia delle origini del comune riporta al 1164, quando l'Imperatore Federico I detto il Barbarossa concesse ai conti Alberti di Mangona la proprietà del castello e il dominio feudale del territorio circostante. Con il casato dei Pannocchieschi di Siena, subentrati agli Alberti, il destino del borgo è conteso tra la vicina Massa Marittima, Volterra e Siena, che lo assoggetta definitivamente alla metà del XV sec. Numerose le testimonianze d'età medievale, spesso legate ad antiche leggende: a Ravi, in località Poderi Alti, la grotta detta "Buca della Fata"; nella chiesa arcipetrale del capoluogo, la statua trecentesca della "Madonna con Bambino" di Giovanni D'Agostino; a Caldana, i resti delle antiche fortificazioni murarie e la romanica chiesa di San Biagio. Sempre nei pressi di quest'ultima località si trovano le vestigia del famoso castello della Pietra, teatro della tragica morte di Pia de' Tolomei: come ricorda Dante in un breve passo del V canto del Purgatorio, secondo la tradizione la giovane sposa fu spinta da uno dei balconi del castello in un precipizio per volere del marito Nello de' Pannocchieschi, accecato dalla gelosia o forse solo interessato a passare a nuove nozze (nella realtà, invece, la nobildonna sarebbe morta di malaria).  

La storia delle origini del comune riporta al 1164, quando l'Imperatore Federico I detto il Barbarossa concesse ai conti Alberti di Mangona la proprietà del castello e il dominio feudale del territorio circostante. Con il casato dei Pannocchieschi di Siena, subentrati agli Alberti, il destino del borgo è conteso tra la vicina Massa Marittima, Volterra e Siena, che lo assoggetta definitivamente alla metà del XV sec. Numerose le testimonianze d'età medievale, spesso legate ad antiche leggende: a Ravi, in località Poderi Alti, la grotta detta "Buca della Fata"; nella chiesa arcipetrale del capoluogo, la statua trecentesca della "Madonna con Bambino" di Giovanni D'Agostino; a Caldana, i resti delle antiche fortificazioni murarie e la romanica chiesa di San Biagio. Sempre nei pressi di quest'ultima località si trovano le vestigia del famoso castello della Pietra, teatro della tragica morte di Pia de' Tolomei: come ricorda Dante in un breve passo del V canto del Purgatorio, secondo la tradizione la giovane sposa fu spinta da uno dei balconi del castello in un precipizio per volere del marito Nello de' Pannocchieschi, accecato dalla gelosia o forse solo interessato a passare a nuove nozze (nella realtà, invece, la nobildonna sarebbe morta di malaria).  

Economia

Per il passato il centro è stato caratterizzato dalle miniere di pirite, che ne facevano uno dei primi produttori a livello europeo. Al loro posto attualmente il comune sta cercando di costruire un parco archeologico minerario, per una diversa utilizzazione del territorio, prevalentemente a scopi turistici. Le risorse minerarie del territorio hanno consentito, comunque, la crescita industriale del comune con il sorgere di alcune imprese estrattive e di alcuni stabilimenti chimici. La primaria attività agricola è tuttora settore trainante dell'andamento economico con le colture dei cereali, della vite e dell'ulivo. La popolazione, anche se è occupata prevalentemente nell'industria e nell'agricoltura, in parte lascia quotidianamente il centro abitato in direzione dei complessi di Massa Marittima, Scarlino e Follonica. Quasi assente il terziario pubblico e privato, ad esclusione di alcuni servizi a supporto del turismo e del tempo libero, con cui il comune ha risposto alla presenza periodica di un modesto numero di villeggianti, spesso originari della zona e qui proprietari di una seconda casa. Insoddisfacenti le strutture pubbliche, che non offrono un presidio Usl né istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Da Bagno di Gavorrano trasmette la tv privata locale "Telegolfo".   

Per il passato il centro è stato caratterizzato dalle miniere di pirite, che ne facevano uno dei primi produttori a livello europeo. Al loro posto attualmente il comune sta cercando di costruire un parco archeologico minerario, per una diversa utilizzazione del territorio, prevalentemente a scopi turistici. Le risorse minerarie del territorio hanno consentito, comunque, la crescita industriale del comune con il sorgere di alcune imprese estrattive e di alcuni stabilimenti chimici. La primaria attività agricola è tuttora settore trainante dell'andamento economico con le colture dei cereali, della vite e dell'ulivo. La popolazione, anche se è occupata prevalentemente nell'industria e nell'agricoltura, in parte lascia quotidianamente il centro abitato in direzione dei complessi di Massa Marittima, Scarlino e Follonica. Quasi assente il terziario pubblico e privato, ad esclusione di alcuni servizi a supporto del turismo e del tempo libero, con cui il comune ha risposto alla presenza periodica di un modesto numero di villeggianti, spesso originari della zona e qui proprietari di una seconda casa. Insoddisfacenti le strutture pubbliche, che non offrono un presidio Usl né istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Da Bagno di Gavorrano trasmette la tv privata locale "Telegolfo".   

Relazioni

A maggio cade la festività popolare più attesa dalla gente del posto: si tratta della celebrazione di un antico crocifisso, che secondo le cronache sarebbe stato a lungo conteso tra il capoluogo e la Caldana. La prima domenica di agosto, invece, si può assistere al cosiddetto "Salto della Contessa", rievocazione storica della leggenda relativa alla morte di Pia de' Tolomei. Il Santo Patrono Giuliano si festeggia il 28 agosto.

A maggio cade la festività popolare più attesa dalla gente del posto: si tratta della celebrazione di un antico crocifisso, che secondo le cronache sarebbe stato a lungo conteso tra il capoluogo e la Caldana. La prima domenica di agosto, invece, si può assistere al cosiddetto "Salto della Contessa", rievocazione storica della leggenda relativa alla morte di Pia de' Tolomei. Il Santo Patrono Giuliano si festeggia il 28 agosto.

Località

Bagno di Gavorrano, Bartolina, Basse di Caldana, Bivio di Caldana, Bivio di Ravi, Caldana, Casa Mazzantini, Casteani, Castellaccia, Collacchia, Filare-Boschetto-Miniera, Fonte Brizzi, Giuncanco, Grilli, I Forni, La Merlina-San Giuseppe, Miniera Marchi, Palaie, Pelagone, Potassa, Ravi, Stazione di Giuncarico

Bagno di Gavorrano, Bartolina, Basse di Caldana, Bivio di Caldana, Bivio di Ravi, Caldana, Casa Mazzantini, Casteani, Castellaccia, Collacchia, Filare-Boschetto-Miniera, Fonte Brizzi, Giuncanco, Grilli, I Forni, La Merlina-San Giuseppe, Miniera Marchi, Palaie, Pelagone, Potassa, Ravi, Stazione di Giuncarico

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gavorrano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.