Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa principalmente sulle tradizionali attività agricole. I garziglianesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita nei nuclei urbani minori di Alberetti, Alberetti Inferiore, Casenuove, Conti contiguo al comune di Osasco, Conti I, contiguo a quello di Bivio del comune di Osasco, San Martino, nonché in numerose case sparse. Il territorio, ricco di sorgive, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, che sorge su una penisola fluviale creata tra i due corsi d’acqua del torrente Chisone e del torrente Pellice, non mostra segni di espansione edilizia. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo dorato e azzurro, un castello turrito, rosso, merlato alla guelfa.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa principalmente sulle tradizionali attività agricole. I garziglianesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita nei nuclei urbani minori di Alberetti, Alberetti Inferiore, Casenuove, Conti contiguo al comune di Osasco, Conti I, contiguo a quello di Bivio del comune di Osasco, San Martino, nonché in numerose case sparse. Il territorio, ricco di sorgive, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, che sorge su una penisola fluviale creata tra i due corsi d’acqua del torrente Chisone e del torrente Pellice, non mostra segni di espansione edilizia. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo dorato e azzurro, un castello turrito, rosso, merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>.

Storia

“Carciliana” è l’attestazione più antica del toponimo, infatti risale al 1098. Deriva dal nome latino CARCILIUS, con l’aggiunta del suffisso -ANUS a formare un prediale. Feudo d’origini antiche, dipese fino 1235 dai signori di Cavour, che persero in tale anno il dominio su di esso, quindi fu concesso dal vescovo di Torino, al conte Amedeo IV di Savoia. Fu lungamente coinvolta nelle lotte che videro scontrarsi i Savoia contro i marchesi di Saluzzo e di Monferrato. Nel 1255, presso il castello di Mombrone si svolse la battaglia nella quale Tommaso II di Savoia, succeduto ad Amedeo IV, fu fatto prigioniero dagli astigiani. Dalla metà del XVI secolo fu sotto il potere feudale dei signori di Lucerna. Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI fu scenario della lotta tra gli eserciti francese e sabaudo. Nel corso del XVII fu coinvolta nelle lotte religiose che insanguinarono le valli del pinerolese. Nel 1701 divenne comunità indipendente, sottraendosi alle prerogative feudali dei signori di Luserna. Degne di nota per il loro valore artistico sono: la parrocchiale di San Benedetto, che presenta affreschi di notevole interesse, e la Chiesa Santuario, molto ricca di decorazioni, sorta presso i ruderi del Castello di Montebruno.

“Carciliana” è l’attestazione più antica del toponimo, infatti risale al 1098. Deriva dal nome latino CARCILIUS, con l’aggiunta del suffisso -ANUS a formare un prediale. Feudo d’origini antiche, dipese fino 1235 dai signori di Cavour, che persero in tale anno il dominio su di esso, quindi fu concesso dal vescovo di Torino, al conte Amedeo IV di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Fu lungamente coinvolta nelle lotte che videro scontrarsi i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> contro i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a> e di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Nel 1255, presso il castello di Mombrone si svolse la battaglia nella quale Tommaso II di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, succeduto ad Amedeo IV, fu fatto prigioniero dagli astigiani. Dalla metà del XVI secolo fu sotto il potere feudale dei signori di Lucerna. Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI fu scenario della lotta tra gli eserciti francese e sabaudo. Nel corso del XVII fu coinvolta nelle lotte religiose che insanguinarono le valli del pinerolese. Nel 1701 divenne comunità indipendente, sottraendosi alle prerogative feudali dei signori di Luserna. Degne di nota per il loro valore artistico sono: la parrocchiale di San Benedetto, che presenta affreschi di notevole interesse, e la Chiesa Santuario, molto ricca di decorazioni, sorta presso i ruderi del Castello di Montebruno.

Economia

Ospita gli ordinari uffici municipali e postali; mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, basata prevalentemente sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (in particolar modo l’uva “frola” per la produzione di vini locali) e altra frutta, tra cui la rinomata mela pinerolese “ronzé”. È praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole imprese che operano nei comparti dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche presenti garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’istruzione secondaria di secondo grado è necessario rivolgersi ai comuni limitrofi. Manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Ospita gli ordinari uffici municipali e postali; mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, basata prevalentemente sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (in particolar modo l’uva “frola” per la produzione di vini locali) e altra frutta, tra cui la rinomata mela pinerolese “ronzé”. È praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole imprese che operano nei comparti dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche presenti garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’istruzione secondaria di secondo grado è necessario rivolgersi ai comuni limitrofi. Manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, a causa della mancanza di attrattive particolari, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni religiose tradizionali, in grado di richiamare visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la festa al Santuario di Montebruno, in occasione della celebrazione di San Giuseppe Lavoratore, e la festa di Maria Santissima Consolatrice, a settembre. La festa della Patrona, Sant’Anna, si celebra l’ultimo lunedì di luglio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, a causa della mancanza di attrattive particolari, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni religiose tradizionali, in grado di richiamare visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la festa al Santuario di Montebruno, in occasione della celebrazione di San Giuseppe Lavoratore, e la festa di Maria Santissima Consolatrice, a settembre. La festa della Patrona, Sant’Anna, si celebra l’ultimo lunedì di luglio.

Località

Alberetti, Casenuove, Conti, Montebruno, San Martino

Alberetti, Casenuove, Conti, Montebruno, San Martino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Garzigliana rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.