Descrizione

Centro di montagna d'origine medievale, la cui economia si basa sull'agricoltura, su alcune piccole imprese industriali e sul turismo. I frassesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, mostrano una spiccata tendenza all'accentramento: infatti, quasi l'intera comunità vive concentrata nel capoluogo comunale; il resto di essa risiede in località Nansignano. L'abitato, adagiato su un dosso allungato, si estende in varie direzioni con propaggini ramificate. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico particolarmente vario e sensibili oscillazioni altimetriche, comprendendo valli fluviali e cime montuose che superano i 1.200 metri di quota. In pianura e sulle pendici collinari prevalgono le colture specializzate, i filari di viti e gli oliveti mentre più in alto prende il sopravvento una ricca vegetazione boschiva, costituita soprattutto da faggi e castagni; tra i banchi di tufo e le pietraie sgorgano, inoltre, numerose sorgenti, le cui acque, ricadendo lungo le scoscese pareti di roccia, formano pittoresche cascatelle.

Centro di montagna d'origine medievale, la cui economia si basa sull'agricoltura, su alcune piccole imprese industriali e sul turismo. I frassesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, mostrano una spiccata tendenza all'accentramento: infatti, quasi l'intera comunità vive concentrata nel capoluogo comunale; il resto di essa risiede in località Nansignano. L'abitato, adagiato su un dosso allungato, si estende in varie direzioni con propaggini ramificate. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico particolarmente vario e sensibili oscillazioni altimetriche, comprendendo valli fluviali e cime montuose che superano i 1.200 metri di quota. In pianura e sulle pendici collinari prevalgono le colture specializzate, i filari di viti e gli oliveti mentre più in alto prende il sopravvento una ricca vegetazione boschiva, costituita soprattutto da faggi e castagni; tra i banchi di tufo e le pietraie sgorgano, inoltre, numerose sorgenti, le cui acque, ricadendo lungo le scoscese pareti di roccia, formano pittoresche cascatelle.

Storia

Le prime notizie risalgono al 956 d.C., quando fu donata da Pandolfo IV alla badia di San Modesto di Benevento. Nel XIII secolo fu concessa, con Melizzano, da Carlo I d'Angiò al monastero di Santa Maria di Valle Regale, appartenente alla diocesi di Sarno. Annessa alla contea di Caserta, ne seguì per lungo tempo le sorti, passando sotto il dominio di varie illustri famiglie: i Belmonte, i Braherio, i Gaetani e i Siginolfo. Nel XV secolo fu data in feudo ai Gambacorta; nel 1587 Virginia Gambacorta, vedova Pignatelli, la vendette a Gianfranco de Ponte; quest'ultimo, nel 1593, la cedette nuovamente ai Gambacorta per la somma di 14.000 ducati. Sotto l'autorità di questa famiglia rimase fino al 1674, quando la popolazione, guidata da Luccio di Gregorio, si ribellò al suo governo dispotico –il principe Gambacorta riuscì a fuggire nel castello di Limatola mentre suo figlio venne barbaramente ucciso–. Il toponimo deriva da una forma abbreviata del fitonimico latino FRAXINUS, ‘frassino'; la specificazione si riferisce a TELESIA, antica città del Sannio. Il suo patrimonio storico-architettonico risulta abbastanza ricco, in particolare figura palazzo Gambacorta, costruito nel Medioevo; adiacente ad esso è la chiesa di Santa Maria del Campanile, che conserva al suo interno tele e statue in legno di gran pregio. Altri edifici religiosi degni di nota sono la chiesa settecentesca di San Vito, la cui struttura ingloba due precedenti costruzioni sacre, e la chiesa di San Michele Arcangelo, che racchiude una venerata statua del Santo.

Le prime notizie risalgono al 956 d.C., quando fu donata da Pandolfo IV alla badia di San Modesto di Benevento. Nel XIII secolo fu concessa, con Melizzano, da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARLOIDANGIO'>Carlo I d'Angiò</a> al monastero di Santa Maria di Valle Regale, appartenente alla diocesi di Sarno. Annessa alla contea di Caserta, ne seguì per lungo tempo le sorti, passando sotto il dominio di varie illustri famiglie: i Belmonte, i Braherio, i Gaetani e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SIGINOLFO'>Siginolfo</a>. Nel XV secolo fu data in feudo ai Gambacorta; nel 1587 Virginia Gambacorta, vedova <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=PIGNATELLI'>Pignatelli</a>, la vendette a Gianfranco de Ponte; quest'ultimo, nel 1593, la cedette nuovamente ai Gambacorta per la somma di 14.000 ducati. Sotto l'autorità di questa famiglia rimase fino al 1674, quando la popolazione, guidata da Luccio di Gregorio, si ribellò al suo governo dispotico –il principe Gambacorta riuscì a fuggire nel castello di Limatola mentre suo figlio venne barbaramente ucciso–. Il toponimo deriva da una forma abbreviata del fitonimico latino FRAXINUS, ‘frassino'; la specificazione si riferisce a TELESIA, antica città del Sannio. Il suo patrimonio storico-architettonico risulta abbastanza ricco, in particolare figura palazzo Gambacorta, costruito nel Medioevo; adiacente ad esso è la chiesa di Santa Maria del Campanile, che conserva al suo interno tele e statue in legno di gran pregio. Altri edifici religiosi degni di nota sono la chiesa settecentesca di San Vito, la cui struttura ingloba due precedenti costruzioni sacre, e la chiesa di San Michele Arcangelo, che racchiude una venerata statua del Santo.

Economia

Le principali fonti di reddito sono rappresentate dall'agricoltura, che produce uva e olive, e dal terziario, che annovera una buona rete commerciale e, tra i servizi, sportelli bancari e agenzie assicurative e di consulenza informatica; anche dal turismo, favorito dalla presenza di un apparato ricettivo in grado di offrire possibilità di ristorazione e di soggiorno, derivano buoni proventi economici. Il settore secondario è rappresentato da alcune imprese di piccole dimensioni, attive principalmente nei comparti della trasformazione dei prodotti agricoli (è presente un buon numero di oleifici), della lavorazione del legno, della gomma, della plastica e dei metalli nonché in quelli dell'elettronica e degli strumenti di precisione. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e della Comunità montana, ospita le scuole dell'obbligo e un istituto professionale commerciale; le strutture culturali sono rappresentate da una biblioteca comunale; la guardia medica e la farmacia assicurano l'assistenza sanitaria.

Le principali fonti di reddito sono rappresentate dall'agricoltura, che produce uva e olive, e dal terziario, che annovera una buona rete commerciale e, tra i servizi, sportelli bancari e agenzie assicurative e di consulenza informatica; anche dal turismo, favorito dalla presenza di un apparato ricettivo in grado di offrire possibilità di ristorazione e di soggiorno, derivano buoni proventi economici. Il settore secondario è rappresentato da alcune imprese di piccole dimensioni, attive principalmente nei comparti della trasformazione dei prodotti agricoli (è presente un buon numero di oleifici), della lavorazione del legno, della gomma, della plastica e dei metalli nonché in quelli dell'elettronica e degli strumenti di precisione. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e della Comunità montana, ospita le scuole dell'obbligo e un istituto professionale commerciale; le strutture culturali sono rappresentate da una biblioteca comunale; la guardia medica e la farmacia assicurano l'assistenza sanitaria.

Relazioni

Vanta aree naturalistiche di grande interesse, quali la piana di Prata, incorniciata da rilievi montuosi e popolata da numerose specie di mammiferi (cinghiali, volpi, lepri e faine) e rapaci (poiane, gheppi e astori). Le manifestazioni locali più caratteristiche, che periodicamente esercitano una discreta capacità attrattiva nei confronti dei comuni vicini, sono legate alle tradizioni religiose: si tratta della festa del Corpus Domini (giugno), di quella della Madonna del Carmine (luglio) e di quella di San Michele (il 29 settembre). In occasione di quest'ultima manifestazione ci si reca in processione al santuario intitolato al Santo per prelevare la statua che lo raffigura e portarla nella collegiata di Santa Giuliana; qui la sacra immagine rimane fino all'8 maggio dell'anno successivo, quando si effettua in processione il tragitto contrario. Il Patrono, San Giuliano, si festeggia il 16 febbraio.

Vanta aree naturalistiche di grande interesse, quali la piana di Prata, incorniciata da rilievi montuosi e popolata da numerose specie di mammiferi (cinghiali, volpi, lepri e faine) e rapaci (poiane, gheppi e astori). Le manifestazioni locali più caratteristiche, che periodicamente esercitano una discreta capacità attrattiva nei confronti dei comuni vicini, sono legate alle tradizioni religiose: si tratta della festa del Corpus Domini (giugno), di quella della Madonna del Carmine (luglio) e di quella di San Michele (il 29 settembre). In occasione di quest'ultima manifestazione ci si reca in processione al santuario intitolato al Santo per prelevare la statua che lo raffigura e portarla nella collegiata di Santa Giuliana; qui la sacra immagine rimane fino all'8 maggio dell'anno successivo, quando si effettua in processione il tragitto contrario. Il Patrono, San Giuliano, si festeggia il 16 febbraio.

Località

Acquaviva, Nansignano

Acquaviva, Nansignano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Frasso Telesino rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.